2 giugno 1946. Da: Libro di Azaria di Maria Valtorta

2 giugno 1946

Dice AZARIA (l'angelo custode di Maria Valtorta):

 

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Il Ss. Signore Gesù Cristo ha insegnato agli uomini a chiedere il pane quotidiano. Ma se lo si sapesse meditare, ha messo questa petizione, di una necessità tutta umana, dopo le tre sublimi petizioni che il Nome Ss. di Dio abbia gli onori ad Esso dovuti, che il suo Regno venga, che la Sua Volontà sia fatta come in Cielo così in Terra. La preghiera perfetta, perchè insegnata dal Verbo, come una rondine di luce amorosa, dopo avere spaziato nell’alto, scende con un rapido colpo d’ala a supplicare: “ dacci oggi il nostro pane quotidiano “; ma ecco che subito risale dalla necessità animale del cibo alle necessità spirituali dell’anima, e vola, fatta leggera di nuovo dalla volontà di perdono della creatura  “come noi rimettiamo i loro debiti ai nostri debitori“, chiedendo d’esser perdonata e finisce a posarsi, dopo aver fatto un ciclo di orazione perfetta, di nuovo ai piedi di Colui che adorando ha chiamato “ Padre “ al principio, chiedendogli ciò che un Padre amoroso può fare: di difendere i suoi figli dalla tentazione .

Questa orazione, senza lacuna e difetto, insegna all’uomo come, perchè, per cosa si deve pregare. Ma l’uomo, generalmente, non fa che pregare per il pesante bisogno materiale. E fosse per la necessità del pane!

Ma quante, quante stolte, persino offensive, richieste sono causa delle affannose preghiere dell’uomo!

Uno che preghi unicamente per cose di spirito e per la gloria di Dio e il bene dei fratelli è come una stella accesa nel grigiore uniforme della Umanità. Così il Cielo vede questi solitari oranti e la loro voce squilla con voce d’oro fra la nenia delle stonate, roche, povere richieste delle 90/100 delle creature.

La vita di un’anima amante deve essere sin dalla Terra ciò che sarà in Cielo: un affissarsi continuo nella Divinità per adorarla, per onorarla, per amarla, per bearsene, per capire le sue Parole di luce, così come noi angeli facciamo. Nella necessità? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nella soddisfazione della grazia ottenuta? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nella gioia? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nel dolore? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nelle solitudini? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Per avere aiuto, per ringraziarlo, per renderlo partecipe della gioia vostra, per avere chi compassiona il vostro dolore, per non essere soli."

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