29 luglio. Da: I Quaderni del 1943 di Maria Valtorta

29 luglio 1943.

Dice Gesù:

«Il Libro bisogna saperlo leggere non con gli occhi ma con lo spirito. Allora la Scienza soprannaturale che lo ha ispirato si illumina di luce di Verità. Ma per ottenere questo occorre avere uno spirito unito al mio Spirito. Allora è lo Spirito mio che vi conduce.

Ora guarda: nelle pagine di Isaia prendiamo, come tessere di un mosaico, le parole dei capitoli letti insieme[1] e allineamole[2] con vista soprannaturale. Ti risulteranno più chiare. Comincia da quelle che ti ho indicate per i colpevoli.

“Anche ad avere compassione dell’empio, egli non imparerà giustizia; farà cose inique nella terra dei santi e non vedrà la gloria del Signore.

Per questo ascoltate la parola del Signore, o schernitori, capi del mio popolo che è in Gerusalemme. Voi avete detto: ‘Abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiamo stretto un patto con l’inferno: quando passeranno i flagelli non verranno sopra di noi, perché abbiamo posto le nostre speranze sulla menzogna e dalla menzogna siamo protetti’.

 ‘Sarà distrutta la vostra alleanza con la morte, non esisterà più il vostro patto con l’inferno; quando passerà tempestoso il flagello vi travolgerà seco. E soltanto  gli strapazzi vi faranno capire la lezione’.

Or dunque non schernite, che non sian più strette le vostre catene.

Guai a voi che vi rintanate nel vostro cuore per celarne al Signore i disegni! Fanno nelle tenebre le opere loro e dicono: ‘Chi ci vede? Chi ci riconosce?’ Perverso è questo vostro pensiero.

Guai a voi, figli disertori che formate dei disegni, ma senza di Me, e ordite una tela che non è secondo il mio spirito e accumulate peccato a peccato.

Per questo ecco quanto dice il Santo d’Israele: ‘Siccome voi avete disprezzato questa parola, avete sperato nella calunnia e nel tumulto e vi fondaste su queste cose, questa iniquità sarà per voi come breccia rovinosa impercettibile in alto muro, che all’improvviso, quando nessuno ci pensa, fa venire il crollo e va in frantumi’.

Guai a coloro che scendono in Egitto a cercare aiuti, e sperano nei cavalli, ed han fiducia nei cocchi, ché son molti, e nei cavalieri che son oltremodo vigorosi, e non han posto la loro fiducia nel Santo. Non han cercato il Signore.

L’Egitto è uomo e non Dio, i suoi cavalli son carne e non spirito, il Signore stenderà la sua mano e chi porge aiuto rovinerà, chi è aiutato  cadrà e saranno annientati tutti insieme.

Guai a te, saccheggiatore! Non sarai anche tu saccheggiato? Guai a te, schernitore! Non sarai anche tu schernito? Quando avrai finito di saccheggiare, sarai saccheggiato; quando, stanco, finirai di schernire, sarai schernito”.

Prima di parlare dei soggetti e delle promesse di Dio, commentiamo questo brano.

Il cuore dell’uomo, che il profeta chiama empio, è un impasto di superbia, di prepotenza, di ribellione. La triplice lussuria è in esso, trono su cui siede il Maligno per empire di pensieri demoniaci quel cuore che ha ripudiato Dio e la sua Giustizia. Non può, da questo cuore, uscire che iniquità, poiché suo Re è lo Spirito del Male, il quale concede effimeri trionfi scontati poi con imperiture rovine. Passa, l’empio che regna sotto il segno della Bestia, come un torrente di dolore e di corruzione nella terra dei santi ‑ e Roma è terra di santi ‑ trascinando al male altri empi minori e tormentando i figli del Signore.

È giusto che il Signore veli la sua gloria davanti all’empio, in questa e nell’altra dimora. Due volte l’empio vedrà la mia gloria, e vorrà non vederla poiché essa sarà per  lui terribile: alla sua morte e nell’ultimo giorno. Allora Io gli chiederò: “Che hai fatto tu del popolo mio? Che dei miei doni?” E sarà domanda che lo scaglierà, come saetta da arco, nel fondo da cui non si esce.

La mia seconda Gerusalemme terrena è Roma. Terra prediletta in cui ho voluto la mia Chiesa e che, per essere centro del mondo, dovrebbe essere trattata come una fulgida reliquia da chi ne è capo. E invece, come si sono comportati i nuovi schernitori di Dio? Alleandosi al delitto che dà morte, sposando l’anima con Satana e credendo, con tale sacrilego meretricio, di salvarsi dai flagelli ai quali sottoponevano gli altri.

No. La menzogna non salva. Ve lo dice il Padre di Verità. Il signore della menzogna in essa vi ci invesca e al momento buono ve la rivolta contro per farvi perire. Io sono che salvo e nessuno fuori di Me.

Sarete spogli della vostra fallace armatura proprio nell’ora in cui[3] la mia punizione vi colpirà, poiché Satana così agisce. Né può altrimenti agire perché esso può darvi frutti perituri. Io solo do protezione che non conosce fine e quando appaio, per salvare o per dannare, Satana fugge lasciandovi soli, o figli stolti del peccato.

Capirete chi è Dio e chi è Lucifero solo fra le strette della tortura. Terribile lezione! E più peccate e più la stretta sarà feroce poiché vi è un confine anche alla mia Bontà illimitata, ma intelligente. Ricordatevelo.

Nulla è occulto al Signore di quanto l’uomo ordisce nell’ombra, anche in quella segreta del cuore. E se i poveri vostri fratelli non vedono che l’esterno e possono essere ingannati dalla vostra ipocrisia, Io vedo tutto e agisco come le vostre azioni meritano, e come muro minato da piccola breccia, il vostro edificio, fondato sulla colpa, crollerà quando nessuno ‑ né voi che vi tenete sicuri dell’alleanza col Padre della Menzogna, né il popolo che vi teme credendovi invincibili ‑ se lo pensa.

Guai, guai, guai a voi che inducete il popolo mio a credere che Io proteggo il vostro mal fare. Guai a voi che inducete i miei figli alla sfiducia nella mia Giustizia! Risponderete anche di questo poiché lo scandalo ricade su chi lo crea. E quale scandalo più grande di indurre i piccoli a credere che Dio protegge ingiustamente i grandi che peccano?

Quante anime mi avete strappato, o operatori di iniquità! Ma esse saranno ancora figlie della mia Misericordia. Non così voi ai quali tutto avevo  dato per attirarvi a Me e fare di voi strumenti di Bene e che vi siete dimenticati ogni cosa e mi avete posposto a Satana.

Guai a voi che formate alleanze dalle quali non può venire che male al mio popolo: male per la carne e male per lo spirito, e lo sapete che è male e lo fate ugualmente, male usando del potere, purché trionfi la vostra persona sulla terra. E che è la vostra persona? Un pugno d’argilla che conserva una forma sinché la Misericordia la tiene umida di superna rugiada e, una volta seccata, si sfarina come creta setacciata e si disperde.

Le vostre alleanze, vera unione dei precursori dell’Anticristo, non hanno base e non hanno forza di vittoria. Come voi stessi si sbricioleranno e rimarrà di esse solo un ricordo di orrore nelle carni, nelle case, nelle anime dei miei poveri figli.

Quando Dio tuona, che sono i cavalli numerosi e i cavalieri vigorosi? Pula che il vento sperde in tutte le direzioni. Sono Io che do forza agli eserciti. Ma occorre che gli eserciti siano mossi per ragione giusta e non per ferocia e superbia.

Ogni colpa sarà punita e punito sarà da Dio ogni scherno, poiché Dio, dice il Signore, non sarà mai schernito e non è lecito opprimere i minori.

Però, osserva una cosa, Maria. Anche da parte dei minori ci vuole rispetto alla Legge, acciò abbiate con voi, sempre, il vostro Dio.»

 


[1] A questo punto la scrittrice lascia un breve spazio, nel quale poi scrive a matita: cap. 26‑33

[2] allineamole è nostra correzione da allineiamole

[3] in cui è nostra correzione da che

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