Argentina, 3mila cavalli e cavalieri per il “prete gaucho” che diventa beato

8/08/2013 
Un gaucho argentino

UN GAUCHO ARGENTINO

José Gabriel del Rosario Brochero salirà all'onore degli altari il prossimo 14 settembre

DOMENICO AGASSO JR
TORINO

In Argentina si attendono tremila cavalieri sui rispettivi cavalli alla beatificazione di padre José Gabriel del Rosario Brochero, il “prete gaucho”, che salirà all'onore degli altari il 14 settembre. Ne dà notizia Alver Metalli nel suo blog Terre d'America. Il rito si terrà “nel paese natale della provincia di Cordoba che porta il nome del futuro beato”.

La causa di beatificazione è stata aperta nel 1968,  “nel 2004 ha scalato il primo gradino con Giovanni Paolo II che lo ha dichiarato venerabile e il 20 dicembre 2012 il secondo, con Benedetto XVI che ha firmato il decreto di beatificazione, per terminare con papa Francesco”: così, quarantacinque anni dopo, gli argentini, con un connazionale sul Soglio di san Pietro, attendono la proclamazione del “Cura gaucho” (appunto il “sacerdote gaucho”). Le autorità del luogo della celebrazione fanno sapere che “si stima l’arrivo di 18mila auto, 1.200 pullman e… 3000 cavalli e relativi cavalieri dalle provincie più settentrionali dell’Argentina”. Ed è stata annunciata anche la presenza della presidente argentina Cristina Kirchner. Metalli definisce tutto questo “uno spettacolo che papa Francesco conosce bene e che non potrà non sorprendere il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, che ne farà le veci”.

Padre Brochero nasce a Santa Rosa de Río Primero, ai piedi delle montagne della Sierras Chicas, nel 1840, quarto di dieci figli. A 16 anni fa il suo ingresso in seminario, e un decennio dopo celebra la sua prima Messa. Dedica la vita ad aiutare i malati e i moribondi, in particolare durante l'epidemia di colera che colpisce Córdoba nel 1867. Edifica chiese, cappelle, e anche scuole. Apre strade per i monti. La gente inizia a chiamarlo “Cura gaucho” perchè, da buon argentino, sa cavalcare, e cavalcando raggiunge ogni parte della sua diocesi per portare la parola di Dio. Gli ultimi anni li trascorre cieco e sordo a causa della lebbra. Prima di morire dice: “Ahora tengo ya los aparejos listos pa’l viaje”: “Ora ho tutto pronto per il viaggio”. Chiude gli occhi per sempre il 26 gennaio 1914 a Villa Transito.

I vescovi argentini – riporta Metalli – hanno annunciato la beatificazione di Brochero definendolo “il prete gaucho con addosso l'odore delle pecore”, evocando le celebri parole di papa Francesco. “Non è stato un cristiano triste” hanno scritto riecheggiando altre famose frasi del Pontefice. “Conosceva l’allegria che viene da Gesù e voleva contagiare tutti. Brochero ci spinge, come battezzati, ad andare alle frontiere, perché l’unzione arrivi a tutti, anche alle periferie, lì dove il nostro popolo fedele più la aspetta”, sono le altre affermazioni dei presuli riportate dal blogger.

“Il miracolo con cui Brochero sarà proclamato beato”, spiega Metalli, “riguarda un bambino che ha sofferto un gravissimo incidente di transito nel 2000, guarito per intercessione di Brochero. Ma il delegato argentino per le cause dei santi – prosegue – il vescovo di Cruz del Eje, Santiago Olivera, ha rivelato che 'si sta esaminando' un secondo caso, quello di un altro bambino di Cordoba che è rimasto più di dieci minuti sott’acqua e che è sopravvissuto mentre veniva trasportato in ambulanza e i genitori pregavano il sacerdote Brochero”. Così, se “la giunta medica vaticana che sta esaminando il caso lo giudicasse una guarigione miracolosa per il sacerdote si aprirebbe la strada alla santità”.

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