Bagnasco: “Benedetto non ha avuto paura del pensiero unico”

24/02/2013 
Angelo Bagnasco

ANGELO BAGNASCO

Le parole pronunciate a Genova dal presidente della Cei durante la messa per il Papa. “Ci ha sempre richiamato al primato di Dio

REDAZIONE di VATICAN INSIDER
ROMA

Il Papa non si è «mai tirato indietro», neppure «quando è stato investito da critiche e derisioni»: lo ha sottolineato l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia pronunciata durante la messa per il Papa Benedetto XVI , celebrata nella Cattedrale di San Lorenzo.

Bagnasco ha tenuto a sottolineare «la chiarezza e il coraggio del Papa nel parlare al mondo moderno affrontando le categorie più care alla contemporaneità, come la coscienza individuale, la libertà, la laicità, e tutte quelle questioni di ordine morale che tanto agitano la storia contemporanea".

Secondo Bagnasco, Benedetto XVI «non ha mai avuto timore o soggezione del pensiero unico che circola e spesso condiziona pesantemente il pensare comune». Il papa semmai «ha cercato le parole migliori per farsi intendere da tutti coloro che cercano sinceramente la verità e il bene, senza mai tirarsi indietro». E lo ha fatto anche «quando è stato investito da critiche e derisioni».

«Sulla strada della riforma spirituale e della conversione – ha osservato il presidente della Cei -, Benedetto XVI ci sospinge con la parola e l'esempio per un rinnovamento della Chiesa». «Benedetto XVI – ha proseguito Bagnasco – ha indicato nella fede la questione principale e non si è mai stancato nel richiamarci al primato di Dio».  

Secondo il cardinal Bagnasco, Benedetto XVI ha ricordato che «mettere al centro della nostra vita Dio o il nostro io è la questione decisiva non solo per essere discepoli, ma anche per essere messaggeri del Vangelo».

Il presidente della Cei ha quindi ripetuto in chiesa le parole pronunciate dal Papa nell'Angelus del 17 febbraio scorso, a proposito delle tentazioni: «Il loro nucleo centrale consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri interessi dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo, non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene».

Precedente L'ultimo Angelus «normale» del Papa dimissionario Successivo La rinuncia del Papa secondo don Bux