Doppia canonizzazione sobria per Wojtyla e Roncalli

31/03/2014 
Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII

GIOVANNI PAOLO II E GIOVANNI XXIII

Presentati i dettagli del 27 aprile in sala stampa vaticana. Non esclusa la presenza di Benedetto XVI. Previste “centinaia di migliaia” di persone

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO

Una sobria Veglia di preghiera la sera della vigilia in svariate chiese di Roma, diverse centinaia di migliaia di fedeli attesi, la possibile – ma non sicura – presenza del papa emerito Benedetto XVI. Così il Vaticano guarda alla doppia canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II il prossimo 27 aprile a piazza San Pietro. Per l’occasione la diocesi di Bergamo, originaria di Angelo Roncalli,  stanzia tre fondi caritativi con tanto di un contributo diretto dei sacerdoti.

“Le canonizzazioni sono una grazia di Dio, che il Signore ci fa mostrandoci come modelli di vita cristiana due uomini di fede”, ha detto in una conferenza stampa in Vaticano il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma. “E allora, cerchiamo di percorrere questo sentiero, il sentiero di una spiritualità più intensa. Questo, direi, è il senso con il quale ci prepariamo a questo avvenimento”. Il direttore dell’ufficio per le Comunicazioni sociali del Vicariato, don Walter Insero, ha spiegato che la doppia canonizzazione sarà preceduta da due eventi. Martedì 22 aprile si svolgerà, alle 20,30 nella basilica di San Giovanni in Laterano, un incontro per giovani, "in particolare romani", presieduto dallo stesso cardinale Agostino Vallini, con l’intervento dei due postulatori, monsignor Slavomir Oder (postulatore della causa del beato Giovanni Paolo II) e padre Giovangiuseppe Califano, postulatore generale (postulatore della causa del beato Giovanni XXIII). Seguirà una catechesi di don Fabio Rosini, direttore del servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma.

Se il giorno prima della beatificazione di Wojtyla, nel 2011, vi fu una kermesse a Circo Massimo, questa volta, a ogni modo, lo stile è improntato alla sobrietà. Sabato 26 aprile, alla vigilia delle canonizzazioni, a partire dalle 21 si svolgerà una "notte bianca di preghiera" durante la quale "le Chiese del centro di Roma saranno aperte e sarà possibile pregare e confessarsi". Prevista lettura di brani biblici, di testi tratti da scritti dei due Pontefici e, in undici chiese, una animazione liturgica in diverse lingue. In vista del 27 aprile, ha poi detto don Insero, saranno attivati diversi canali sui social media per coinvolgere in particolare i giovani: innanzitutto, un portale: www.2papisanti.org in diverse lingue e un account twitter @2popesaints. Ma le canonizzazioni avranno anche una presenza su YouTube e Facebook. Nei prossimi giorni sarà poi disponibile l’applicazione “Santo Subito” dedicata a Karol Wojtyla.

Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha fornito, da parte sua, alcuni dettagli dell’evento del 27 aprile, dai quali traspare ancora un’impronta di sobrietà. Si tratta della “domenica della misericordia”, come fu pure il primo maggio del 2011, giorno della beatificazione di Karol Wojtyla. La Messa presieduta da papa Francesco comincerà alle 10 in piazza San Pietro e verrà preparata dalla recita cantata della coroncina della Divina Misericordia, con la lettura di testi dei due Papi. Circa mille i concelebranti tra cardinali e vescovi, almeno settecento i sacerdoti che amministreranno la comunione in piazza San Pietro, centinaia di diaconi lungo via della Conciliazione.

Gli arazzi, ha detto ancora il Direttore della Sala Stampa vaticana, saranno gli stessi usati per le beatificazioni. Il reliquario di Giovanni Paolo II sarà lo stesso della beatificazione e ne verrà realizzato uno gemello per Giovanni XXIII, per il quale alla beatificazione del 2000 (assieme a Pio IX) non vi era reliquiario perché il cadavere non era stato ancora esumato. Alla celebrazione saranno presenti le due miracolate da Karol Wojtyla (mentre per Roncalli santo Papa Bergoglio ha esentato l'accertamento di un miracolo).

Dopo la Messa si potranno venerare le tombe dei due nuovi santi sulle cui tombe in Basilica, nell'imminenza della canonizzazione, verrà modificato il termine "beato" in "santo". Le immagini saranno per la prima volta visibili anche in tre dimensioni. Le riprese televisive verranno infatti realizzate dal Centro televisivo vaticano (Ctv) in partnership con Sony e Sky, col supporto tecnologico di Eutelsat, impegnata con numerosi satelliti per la trasmissione live in tutto il mondo, Dbw communication, Nexo e Globecast, e con il contributo dei Cavalieri di Colombo. I fedeli saranno “senza biglietti”, ha tenuto a precisare Lombardi per evitare equivoci sulla loro compravendita: “Quindi la piazza, via della Conciliazione… Chi arriva assiste, partecipa, ma non si prevedono biglietti. Non chiedeteli alla prefettura, perché non ci saranno”.

Se nelle scorse settimane c’è chi ha parlato di cinque milioni di fedeli, padre Lombardi, interpellato dai giornalisti, ha puntualizzato: “Non vi sono previsioni vaticane sui numeri. Speriamo che vengano tante persone, ci prepariamo ad accoglierle bene, senza timori. Posso solo dire – ha proseguito il Portavoce vaticano – che, in base alla mia esperienza, quando si riempie tutta piazza San Pietro, via della Conciliazione e un po’ le zone circostanti si arriva a 200-250mila persone. Se pensiamo che nella città di Roma abitano tre milioni e settecentomila persone, direi che cifre di quest'ordine sono un po’ al di là dell'attendibile. Siamo – ha concluso il Gesuita – nell'ordine di alcune centinaia di migliaia di persone”.

Quanto all’ipotesi della presenza del papa emerito Benedetto XVI in piazza San Pietro quel giorno, “è chiaro – ha commentato Lombardi – che c’è una certa attesa. Possiamo dare per normale che sia invitato, però manca ancora un mese. Bisogna vedere se poi lui si sente, se desidera essere presente in una circostanza così impegnativa. Quindi è una possibilità aperta, non c’è nessuna sicurezza e nessun impegno a una distanza di tempo così grande”.

Lunedì 28, poi, sempre in piazza San Pietro, il cardinale Angelo Comastri celebrerà una Messa di ringraziamento per le canonizzazioni. Per i giornalisti che verranno da tutto il mondo (già se ne sono accreditati "centinaia") vi sarà un media center “ad hoc”, due pedane per gli stand-up televisivi di fronte a piazza San Pietro e in fondo a via della Conciliazione. Il vicariato e la sala stampa stanno poi studiando in vista dell'evento una serie di briefing con i postulatori, storici del papato, storici del Concilio vaticano II che fu convocato da Giovanni XXIII, testimoni dei miracoli.

"La diocesi di Bergamo – ha annunciato da parte sua monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della Curia diocesana di Bergamo – si sta preparando affinché la canonizzazione, come momento di grazia, abbia ricadute nella vita ordinaria in modo che ognuno si senta provocato nei propri stili di vita, facendo emergere una carità popolare e una solidarietà fatta di piccoli gesti in un contesto che è sempre più complesso. Il punto di partenza è il messaggio per la Quaresima di papa Francesco, che ha posto il “focus” sui tre volti della povertà: materiale, spirituale e culturale. Il vescovo Francesco Beschi ha fatto propria questa triplice attenzione, chiedendo: ‘Cosa può fare la Chiesa di Bergamo ponendosi nel solco del magistero giovanneo?'. Hanno preso forma così 'Le opere segno': segni di attenzione, carità, promozione umana ed educazione come cammini di solidarietà che abbiano ricadute nell’ordinarietà”.

Primo intervento: 800mila euro per Haiti (dopo la consegna della scuola edile che verrà intitolata a Papa Giovanni, si garantisce il sostegno dell’attività scolastica per i prossimi tre anni), progetto europeo con il supporto alla parrocchia di Shengjin nella diocesi di Lezhe in Albania (600mila euro) con la costruzione della chiesa e del centro pastorale e progetto di trasformazione di una caserma dismessa in luogo di accoglienza per i più poveri (circa 600mila euro per i lavori e 300mila euro all’anno per la gestione). “Il secondo filone è dedicato all’attenzione particolare alle famiglie colpite dalla crisi”, ha detto il Sacerdote, esponendo un incremento con 600mila euro del fondo famiglia-lavoro, “con l’invito ai sacerdoti a devolvere una loro mensilità a questo scopo” e un nuovo fondo “famiglia-casa”, per sostenere i nuclei con difficoltà abitative: “La copertura finanziaria è di 3 milioni di euro su due anni, ricavati dalla vendita di immobili della diocesi”. Il terzo filone “è rivolto al mondo culturale e socioculturale per aiutare i giovani tra i 18 e i 35 anni a diventare cittadini del mondo sostenendo le scelte di vita al servizio dei popoli più poveri del mondo e promuovendo borse di studio ‘pre’ e ‘post’ dottorato per i progetti di ricerca della Fondazione Papa Giovanni XXIII sui grandi temi generati dalla poliedrica figura di papa Giovanni XXIII”.

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