“Francesco è con i giovani che protestano contro la malapolitica”

29/07/2013 
 
Don Luigi Ciotti

DON LUIGI CIOTTI

Vatican Insider intervista don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. “Ma il Papa è un seminatore d’inquietudine anche per gli adulti”

GIACOMO GALEAZZI
CITTA'DEL VATICANO

Don Luigi Ciotti  (fondatore di Libera), alla Gmg di Rio il Papa ha benedetto i «giovani che in tante parti del mondo sono usciti per le strade per esprimere il desiderio di una società più giusta e fraterna».

Francesco schiera la Chiesa con gli indignados? 
 

"Lui esorta i giovani a cambiare la società. Quello che Papa Francesco non ci stanca di ricordarci è che dobbiamo voltare pagina. Porre fine al tempo dell’“io” per iniziare quello del “noi”. Questo è per i giovani un messaggio entusiasmante perché nessuno meglio di loro sente la profonda ingiustizia e disumanità di un modello politico-economico che ci ha rubato il futuro, e con esso la speranza". 
 

Il Papa vuole rottamare la Chiesa-apparato?

"Non è accettabile una struttura che sia d'ostacolo invece che di aiuto alla fede. La Chiesa ha più che mai bisogno di giovani sensibili, curiosi, appassionati, che la facciano diventare Chiesa per il mondo, non solo per se stessa. Ma Papa Francesco, voglio sottolineare, è un seminatore d’inquietudine anche per noi adulti. Ci mette di fronte al nostro disincanto, alla nostra indifferenza, alle nostre omissioni, che sono peccati d’irresponsabilità. Ci ricorda che non cambierà nulla se prima a cambiare non saremo noi stessi. E, come cristiani, ci richiama a saldare la dimensione spirituale con l’impegno sociale e civile, a non essere solo testimoni di “qualcosa”, ma anche di Qualcuno". 

Alla Gmg Bergoglio ha detto che i cattivi politici e i cattivi preti deludono i giovani che rispondono con la protesta… 

"Direi che è inevitabile. La protesta, il civile dissenso di tanti giovani viene dal percepire l’autorità, politica o ecclesiale che sia, non come un servizio a favore del bene comune, ma come uno strumento di potere. Francesco è con i giovani che protestano contro la mala-politica. Non c’è allora miglior modo di guadagnare la fiducia dei giovani che coinvolgerli, responsabilizzarli, dargli gli strumenti per crescere e dimostrare coi fatti che si può rivestire cariche pubbliche animati da una passione vera e disinteressata. Il degrado morale della politica, del resto, è stato denunciato da tanti grandi uomini di Chiesa. Tonino Bello diceva:"Amate senza riserve la gente che Dio vi ha affidato; a Lui, prima che al partito, un giorno ne dovrete rendere conto". 

Riuscirà Francesco a sconfiggere nella Chiesa le caste e i blocchi di potere?

"Io mi auguro di sì. Non illudiamoci, però, che possa farlo da solo. Anche per la Chiesa vale il discorso del “noi”, del bene e del cambiamento come frutti di un processo collettivo. L’opera di Papa Francesco può dare una spinta eccezionale nella sua capacità di rovesciare gli schemi e testimoniare l’umanità di Gesù Cristo. Ma solo se la Chiesa porterà avanti quel processo di purificazione dal potere avviato da Benedetto XVI, si potranno vincere questi blocchi e quelle resistenze che ne hanno indebolito l’autorevolezza e la credibilità".

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