Gli scatti proibiti della Sindone

12/09/2013 
 

 
Sindone, la foto abusiva

SINDONE, LA FOTO ABUSIVA

Un abusivo la ritrasse prima del fotografo ufficiale

MAURIZIO LUPO
TORINO

Le prime foto ufficiali della Sacra Sindone scattate nel Duomo di Torino da Secondo Pia il 28 maggio 1898, dopo due provini effettuati il 25 maggio, vennero precedute da una serie di scatti clandestini, finora ignoti, realizzati da un fotografo non autorizzato, tale A. Gallo. Agì di notte, prima del 27 maggio e sviluppò le sue lastre il 1° giugno.

È quanto annuncia il Museo della Sindone, diretto da Gian Maria Zaccone, che ha ricevuto in dono le fotografie di Gallo da suoi discendenti, la famiglia Beltramo Ceppi di Milano.

Il «positivo»  La notizia è di rilevante importanza per la storia della sacra reliquia. Perché le istantanee realizzate rivelano anch’esse, nella versione «positiva» del telo, l’immagine di un uomo. Immagine che era stata messa in dubbio dagli anticlericali, che insinuarono che quell’effetto fosse frutto di un fotomontaggio.

La scoperta verrà presentata a Torino, in occasione della mostra che Enzo Ferraro cura dal 14 al 29 settembre nella Chiesa del Santo Sudario , in via san Domenico 28. Per festeggiare i 15 anni d’apertura dell’attiguo Museo, avvenuta nel 1998, espone le nuove acquisizioni. Tra queste, sono le foto di Gallo a incuriosire di più. Anche perché sono le prime a ritrarre i pellegrini che fecero visita al Duomo durante l’Ostensione del 1898. Ma per capire bene lo «scoop» di Gallo è necessario ricordare che il set fotografico di Secondo Pia fu allestito fra molte difficoltà. Casa Savoia, proprietaria della Sindone, temeva che le foto del telo potessero diventare oggetto di speculazioni economiche. Così fu deciso che un solo fotografo, Pia, potesse fare le riprese.
 

La principessa La Sindone era esposta sull’altare maggiore del Duomo. Pia per fare i provini, la sera del 25 maggio, si servì di due fari ferroviari, schermati da due vetri smerigliati, che per il calore però esplosero.. Tanto il 27 maggio indusse la principessa Clotilde di Savoia a far proteggere con una lastra di vetro il telo. Così fu costretto a riprenderlo Pia. Con lui lo fecero di nascosto anche tre fotografi dilettanti e abusivi: . Il gesuita Gian Maria Sanna Solaro, il salesiano Natale Noguier, il tenente Saverio Fino, responsabile della sicurezza del Duomo.

Invece nelle lastre di Gallo non si nota il vetro protettivo. Quindi fece le sue foto prima del 27 maggio. I suoi discendenti dicono che per scattarle si nascose in un confessionale. Ma è più probabile che si sia mescolato fra importanti pellegrini che ebbero accesso alla Sindone di notte, quando era già sfollato il grande pubblico.

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