“I pastori non cerchino l’appoggio dei potenti ma confidino solo in Dio”

29/06/2014 
   

Papa Francesco durante la celebrazione

PAPA FRANCESCO DURANTE LA CELEBRAZIONE

Francesco celebra in Vaticano la festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, e impone il pallio a 24 nuovi arcivescovi metropoliti. «Il Signore ci chiede: Non perdere tempo in domande o in chiacchiere inutili; non soffermarti sulle cose secondarie, ma guarda all’essenziale e seguimi»

ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO

«Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Dove poniamo la nostra sicurezza? La testimonianza dell’apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio». Papa Francesco celebra nella basilica vaticana la festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, e impone il pallio – la striscia di lana  d'agnello ornata con delle croci nere – a ventiquattro nuovi arcivescovi metropoliti (altri tre, impossibilitati ad essere a Roma, lo riceveranno nelle loro sedi): è il segno dello speciale legame che unisce questi pastori con il vescovo di Roma. Oggi,  per la prima volta da quando è stato eletto, Francesco è tornato a indossare un pallio uguale a quello donato agli arcivescovi, senza segni distintivi per colore o  dimensioni.

Alla cerimonia era presente la delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, guidata dal metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, verso il quale Francesco si è rivolto all'inizio dell'omelia: «Preghiamo il Signore perché anche questa visita possa rafforzare i nostri fraterni legami nel cammino verso la piena comunione tra le due Chiese sorelle, da noi tanto desiderata».

 
La predica del Papa è stata tutta centrata sulla paura, sul «grande timore» che regnava nella prima comunità degli apostoli a causa delle persecuzioni di Erode. C’era stata l’uccisione di Giacomo, e Pietro era stato messo in prigione «per far piacere al popolo». Ma, si legge negli Atti degli apostoli, mentre era tenuto in carcere e incatenato, un angelo lo libera: «Pietro si accorge che il Signore lo ha liberato dalla paura e dalle catene. Sì, il Signore ci libera da ogni paura e da ogni catena – ha detto il Papa – affinché possiamo essere veramente liberi». 

Francesco ha quindi parlato del problema della paura e dei rifugi che anche le guide della Chiesa talvolta cercano. «Ecco il problema, per noi – ha sottolineato – della paura e dei rifugi pastorali. Noi – mi domando –, cari fratelli vescovi, abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro? Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Dove poniamo la nostra sicurezza? La testimonianza dell’apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio: essa allontana ogni paura e ci rende liberi da ogni schiavitù e da ogni tentazione mondana».

Il Papa, ricordando il triplice rinnegamento di Pietro ma anche la sua triplice confessione di amore per Gesù, ha aggiunto: «Pietro sente ancora bruciare dentro di sé la ferita di quella delusione data al suo Signore nella notte del tradimento. Ora che Lui gli chiede: "Mi vuoi bene?", Pietro non si affida  a sé stesso e alle proprie forze, ma a Gesù e alla sua misericordia: "Signore tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene". E qui sparisce la paura, l’insicurezza, la pusillanimità».

Pietro, ha spiegato ancora il Papa «ha sperimentato che la fedeltà di Dio è più grande delle nostre infedeltà e più forte dei nostri rinnegamenti. Si rende conto che la fedeltà del Signore allontana le nostre paure e supera ogni umana immaginazione». Li apostoli, ha continuato Francesco, viene rivolta oggi ai pastori della Chiesa: «Mi ami tu?». E l'unica strada per rispondere è quella di «fidarsi di Lui, che “conosce tutto” di noi, confidando non sulla  nostra capacità di essergli fedeli, quanto sulla sua incrollabile fedeltà». 

«Il Signore oggi ripete a me, a voi, e a tutti i pastori: Seguimi! Non perdere tempo in domande o in chiacchiere inutili; non soffermarti sulle cose secondarie, ma guarda all’essenziale e seguimi. Seguimi nonostante le difficoltà. Seguimi nella predicazione del Vangelo. Seguimi nella testimonianza di una vita corrispondente al dono di grazia del battesimo e dell’ordinazione. Seguimi nel parlare di me a coloro con i quali vivi, giorno dopo giorno, nella fatica del lavoro, del dialogo e dell’amicizia. Seguimi nell’annuncio del Vangelo a tutti, specialmente agli ultimi, perché a nessuno manchi la Parola di vita, che libera da ogni paura e dona la fiducia nella fedeltà di Dio».

Questo è l'elenco dei ventiquattro metropoliti che hanno ricevuto il pallio: Victor Henry Thakur, arcivescovo di Raipur (India);  José Rafael Quirós Quirós uirósarcivescovo di San José de Costa Rica (Costa Rica); Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova (Italia); Leo W. Cushley arcivescovo di Saint Andrews and Edinburgh (Scozia); Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre (Brasile); Jean-Luc Bouilleret, arcivescovo di Besançon (Francia); Leonard Paul Blair, arcivescovo di Hartford (U.S.A.); Gabriel ‘Leke Abegunrin, arcivescovo di Ibadan (Nigeria); Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore (Pakistan); Franz Lackner, arcivescovo di Salzburg (Austria); Thomas Luke Msusa, arcivescovo di Blantyre (Malawi); Benjamin Marc Balthason Ramaroson, arcivescovo di Antsiranana (Madagascar); René Osvaldo Rebolledo Salinas, arcivescovo di La Serena (Cile); Marlo M. Peralta, arcivescovo di Nueva Segovia (Filippine); Emmanuel Obbo, arcivescovo di Tororo (Uganda); Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo (Uruguay); Marco Arnolfo, arcivescovo di Vercelli (Italia); Damian Denis Dallu, arcivescovo di Songea (Tanzania); Romulo T. De La Cruz, arcivescovo di Zamboanga (Filippine); Malcolm Patrick McMahon, arcivescovo di Liverpool (Inghilterra); Paul Bùi Van Doc, arcivescovo di Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh Ville (Viêt Nam); Wojciech Polak, arcivescovo di Gniezno (Polonia); José Luiz Majella Delgado, arcivescovo di Pouso Alegre (Brasile); Augustinus Agus, arcivescovo di Pontianak (Indonesia).

Questi gli arcivescovi assenti che lo riceveranno nelle loro rispettive sedi: Tarcisius Gervazio Ziyaye, arcivescovo di Lilongwe (Malawi); Nicholas Mang Thang, arcivescovo di Mandalay (Myanmar); Stephan Burger, arcivescovo di Freiburg im Breisgau (Germania).

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