Il Papa a Torino? “Forse prima del previsto”

28/07/2013 

Nosiglia, un vescovo a Rio

NOSIGLIA, UN VESCOVO A RIO

Il racconto dell'arcivescovo di Torino alla Gmg di Rio de Janiero che parla di Francesco e della citta' dei suoi padri

LUCA ROLANDI
RIO DE JANIERO

Da Torino a Rio de Janiero, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia per la Giornata Mondiale della Gioventù, la prima di papa Francesco 

Cosa porta a casa dalla settimana dei giovani a Rio ?

«Tornare a tanti anni di distanza dall’incontro di Buenos Aires è stato importante anche perchè ha coinciso con il ritorno con papa Francesco in America Latina dopo la sua elezione al soglio pontificio. E il Papa non ha deluso le attese con la sua carica umana e spirituale. Cristo e la Croce della Gmg sono il centro della riflessione di Bergoglio che invita i giovani a non abbandonare la speranza e proseguire il cammino della vita con coraggio e gioia. Ha invitato anche i giovani ad andare contro corrente in un mondo che tende a catturarli, prendendo la loro anima, i loro ideali e valori, ciò che ognuno ha di più prezioso. La loro interiorità e libertà. Il messaggio di Francesco è stato forte ma capace di dialogare e di capire i bisogni dei giovani».

Lei ha svolto delle catechesi ai giovani italiani, su quali temi

 «Ho tenuto tre catechesi, partendo dalla prima enciclica di papa Francesco la “Lumen Fidei” sul tema della ricerca di Dio da parte dei giovani nonostante le difficoltà. Discutere sui grandi temi della vita è fondamentale per trovare percorsi che possano in qualche modo dare riposte a quella nostalgia profonda che pervade l’uomo. Questo ci aiuta ad avvicinarci all’uomo, attraverso Gesù, considerandolo nella sua più completa dignità, libertà e integrità. La seconda catechesi è stata sull’essere discepoli di Gesù, ovvero sulle scelte di povertà, dialogo e amicizia con l’uomo, segni distintivi del cristiano. La fede non è una imposizione ma è una forza in grado di rendere liberi da ogni schiavitù. Infine la terza catechesi sul tema della missione da non considerare come proselitismo ma come proposta, cammino di condivisione di gioie e dolori del mondo, per aiutare ogni persona a ritrovare se stessa e il senso della sua esistenza».

Quando verrà il Papa a Torino?

«Non ho avuto modo di conoscere la data. Certo bisogna considerare il modo imprevedibile con il quale il Papa ragiona. Certo Francesco è molto legato alla terra dei suoi genitori ed ha parenti e amici. Ogni volta che l’ho incontrato mi ha assicurato che verrà presto. Forse nel 2014 o nel 2015, in occasione di eventi ed anniversari. Ma non mi sorprenderei se fosse anche in un periodo più ravvicinato: papa Francesco non è condizionato da programma stabiliti dagli altri».

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