Il Papa ai nuovi cardinali: “Evitate intrighi, chiacchiere e cordate”

23/02/2014  
 
Papa Francesco

(©REUTERS) PAPA FRANCESCO

Nella messa celebrata a San Pietro il mandato del Pontefice alle nuove porpore: “Serve una conversione del cuore”

GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

L'appello del Papa è perentorio: "Evitiamo chiacchiere, intrighi, cordate". Parole inequivocabili che puntano a chiudere definitivamente la fosca stagione di Vatileaks e dei veleni tra le gerarchie ecclesiastiche. Insomma, «evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi". Un manifesto della Chiesa povera per i poveri, al servizio del Vangelo. Aggiungendo un passo «a braccio» alla sua omelia, Francesco ha chiesto a tutti i porporati di fare un lavoro di «conversione del cuore»: «una conversione che tutti noi, specialmente voi cardinali e io, dobbiamo fare. Conversione».

Un monito che suona come il "programma di governo" dell'intero pontificato e il modello per l'azione pastorale. "Il cardinale entra nella Chiesa di Roma, non entra in una corte. Siate santi», ha raccomandato papa Francesco, citando le letture odierne, ai membri del suo "senato" creati nel Concistoro di ieri. «Imitare la santità e la perfezione di Dio può sembrare una meta irraggiungibile», ha detto nella messa. «Noi invece siamo così diversi, così egoisti e orgogliosi- ha aggiunto – eppure la bontà e la bellezza di Dio ci attraggono, e lo Spirito Santo ci può purificare, ci può trasformare, ci può plasmare giorno per giorno».

Alle ore 10, settima domenica del tempo ordinario, Francesco ha presieduto nella basilica vaticana la concelebrazione eucaristica con i cardinali creati nel Concistoro di ieri e con tutti i porporati convenuti a Roma per il concistoro. Il Pontefice è entrato in processione con i nuovi cardinali, preceduti dagli altri 150 porporati, tutti vestiti con i paramenti verdi e la mitria bianca (sostituita poi con lo zucchetto rosso), raggiungendo l'altare della Confessione da dove ha presieduto la liturgia. Anche il Papa ha indossato paramenti verdi. Visibilmente emozionati i 18 neo-cardinali (il 19esimo, Loris Capovilla, 98 anni e mezzo, è assente per ragioni di età e di salute).

Hanno assistito al rito la presidente del Brasile Dilma Rousseff e le delegazioni ufficiali inviate dai governi dei paesi di provenienza dei nuovi cardinali. Il rito del Concistoro – semplificato da Benedetto XVI – non prevede per la messa conclusiva particolari gesti o segni, essendo state consegnate ieri tutte e tre le insegne (zucchetto, berretta a anello) e assegnate le sedi titolari, cioè le chiese e parrocchie di Roma delle quali nei prossimi mesi i neo cardinali prenderanno possesso.

«Gesù non è venuto a insegnarci le buone maniere, maniere da salotto! Per questo non c'era bisogno che scendesse dal Cielo e morisse sulla croce- sottolinea Bergoglio-A chi vuole seguirlo Gesù chiede di amare chi non lo merita, senza contraccambio, per colmare i vuoti d'amore che ci sono nei cuori, nelle relazioni umane, nelle famiglie, nelle comunità, nel mondo». Quindi «essere santi non è un lusso, è necessario per la salvezza del mondo». Perciò «cari fratelli cardinali, Gesù e la madre Chiesa ci chiedono di testimoniare con maggiore zelo e ardore questi atteggiamenti di santità». E «proprio in questo supplemento di oblativita' gratuita consiste la santità di un cardinale».

Inoltre «evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze». Infatti «il nostro linguaggio sia quello del Vangelo: "si´, sì; no, no"; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità». Dunque «amiamo coloro che ci sono ostili, benediciamo chi sparla di noi; salutiamo con un sorriso chi forse non lo merita; non aspiriamo a farci valere, ma opponiamo la mitezza alla prepotenza; dimentichiamo le umiliazioni subite». «Lasciamoci sempre guidare dallo Spirito di Cristo – ha aggiunto -, che ha sacrificato sé stesso sulla croce, perché possiamo essere `canali´ in cui scorre la sua carità. Questo è l'atteggiamento, questa dev'essere la condotta di un cardinale».

I nuovi porporati debbono "lasciarsi guidare dallo Spirito di Cristo, che ha sacrificato sé stesso sulla croce, divenendo i canali in cui scorre la sua carità, questo è l'atteggiamento, questa è la condotta di un cardinale". Da la raccomandazione di Francesco ai cardinali: "Rimaniamo uniti in Cristo e tra di noi. Vi chiedo di starmi vicino, con la preghiera, il consiglio, la collaborazione". Secondo il Papa il «tempio di Dio» viene «profanato se trascuriamo i doveri verso il prossimo». «Quando nel nostro cuore trova posto il più piccolo dei nostri fratelli, è Dio stesso che vi trova posto. Quando quel fratello viene lasciato fuori, è Dio stesso che non viene accolto». «Un cuore vuoto di amore – ha aggiunto – è come una chiesa sconsacrata, sottratta al servizio divino e destinata ad altro». Davanti ai cardinali e al mondo intero Francesco ha detto ha chiaramente che i porporati non entrano in una corte e che non ci devono essere carrierismi, cordate, privilegi. Nessuno potrà più fingere di non aver sentito.

Un concetto ribadito all'Angelus in piazza San Pietro. «Coloro che hanno ricevuto un ministero di guida, di predicazione, di amministrare i Sacramenti, non devono ritenersi proprietari di poteri speciali, ma porsi al servizio della comunità, aiutandola a percorrere con gioia il cammino della santità, la Chiesa oggi affida la testimonianza di questo stile di vita pastorale ai nuovi Cardinali, con i quali ho celebrato questa mattina la santa messa». Infatti, "il Concistoro di ieri e l'odierna celebrazione eucaristica ci hanno offerto un'occasione preziosa per sperimentare la cattolicità della Chiesa, ben rappresentata dalla variegata provenienza dei membri del Collegio Cardinalizio, raccolti in stretta comunione attorno al Successore di Pietro. E che il Signore ci dia la grazia di lavorare per l'unità della Chiesa". L'esortazione del Papa è stata a «costruire questa unità, perché l'unità – ha detto a braccio – è più importante dei conflitti, l'unità della Chiesa è in Cristo, i conflitti sono problemi che non sempre sono di Cristo».

«I momenti liturgici e di festa, che abbiamo avuto l'opportunità di vivere nel corso delle ultime due giornate, rafforzino in tutti noi la fede, l'amore per Cristo e per la sua Chiesa!», ha poi affermato il Pontefice. «Vi invito anche – ha puntualizzato – a sostenere questi Pastori e ad assisterli con la preghiera, affinché guidino sempre con zelo il popolo che è stato loro affidato, mostrando a tutti la tenerezza e l'amore del Signore». «Tutti insieme – ha detto Bergoglio -, Vescovi, presbiteri, persone consacrate e fedeli laici dobbiamo offrire la testimonianza di una Chiesa fedele a Cristo, animata dal desiderio di servire i fratelli e pronta ad andare incontro con coraggio profetico alle attese e alle esigenze spirituali degli uomini e delle donne del nostro tempo». «La Madonna ci accompagni e ci protegga in questo cammino». Dopo l'Angelus, Francesco ha salutato "tutti i pellegrini presenti, in particolare quelli venuti in occasione del Concistoro, per accompagnare i nuovi Cardinali" e ha ringraziato "i Paesi che hanno voluto essere presenti a questo evento con delegazioni ufficiali".

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