Il Papa e il Dalai Lama

Antonio Socci pagina ufficialehttp://Antonio Socci pagina ufficiale

 14 dicembre 2014

Com'è noto papa Bergoglio in questi giorni non ha ricevuto in udienza il Dalai Lama per evitare l'irritazione del regime comunista cinese che, avendo invaso e occupato il Tibet, considera il leader buddista un nemico.
Ognuno può avere le sue opinioni, ma anche la prudenza del Papa (e del Vaticano) può avere le sue ragioni. 
Quello che invece non si capisce (ed è patetico) è la corsa di certe guardie svizzere dell'informazione a fare gli scudieri e i sacrestani di papa Bergoglio tirando sempre per la tonaca Ratzinger per giustificare il papa argentino. 
Dando così l'impressione, imbarazzante, che quest'ultimo debba cercare autorevolezza altrove, ovvero nel predecessore.
Per esempio sulla vicenda del Dalai Lama costoro hanno scritto che anche Benedetto XVI evitò l'udienza col leader buddista.
Così però rendono un pessimo servizio a Bergoglio, perché Ratzinger non dette udienza pubblica, ma ricevette il Dalai Lama in udienza privata. 
Dunque evocando Benedetto XVI di fatto inducono a chiedersi: "perché papa Bergoglio non ha fatto lo stesso ricevendo il Dalai Lama almeno in udienza privata?".
In sostanza: evocare Benedetto XVI è stato un autogol.
Del resto perché evocare solo Benedetto XVI e non i predecessori? Infatti il Dalai Lama ha incontrato papa Paolo VI nel 1973 e Giovanni Paolo II più volte (nel 1980, 1982, 1986, 1988 e 1990).
Dunque era meglio evitare l'argomento…
Consiglierei a papa Bergoglio di fare a meno di certi zelanti paladini…

(nelle foto gli incontri del Dalai Lama con Paolo VI e con Giovanni Paolo II)

foto di Antonio Socci pagina ufficiale.
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