Il Papa: “Mai più violenza sugli anziani”

28/09/2014  
 
L'abbraccio tra Bergoglio e Ratzinger

L'ABBRACCIO TRA BERGOGLIO E RATZINGER

Francesco in piazza San Pietro con 30mila nonni e con Benedetto XVI "primo nonno tra tutti i nonni". "Le case di cura non siano prigioni"

GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

Francesco prega in piazza San Pietro con il suo predecessore Benedetto XVI e con trentamila nonni. Un patto intergenerazionale, un'alleanza tra anziani e giovani per la famiglia. Il Papa emerito Joseph Ratzinger e 30mila anziani hanno accolto Francesco in piazza San Pietro alla Festa dei nonni promossa dal Pontificio Consiglio per la Famiglia.  

«La violenza sugli anziani è disumana, come quella sui bambini, ma Dio non vi abbandona, è con voi, con il suo aiuto voi siete e continuerete ad essere memoria per il vostro popolo e anche per noi», ha detto il Papa rivolto in particolare a Mubarak e Aneesa, 74 e 68 anni, coppia di profughi dal Kurdistan iracheno, che avevano raccontato le sofferenze del loro popolo. Sarete memoria, ha aggiunto «per la grande famiglia della chiesa, grazie  a questi fratelli per la testimonianza nella fede».

Il Papa ha citato la testimonianza di un anziano fuggito dall’Iraq a causa delle persecuzioni anticristiane. «Gli anziani che hanno fede sono come alberi che continuano a portare frutti ma possono esserci gravi forma di discriminazioni», ha detto.

E ricordando il viaggio della settimana scorsa a Tirana, ha aggiunto: «il nonno è padre due volte e la nonna madre due volte, nei paesi dove c’erano persecuzioni, in Europa, e penso all’Albania dove sono andato domenica, sono stati proprio i nonni a portare i bambini a battezzarsi. Bravi: sono stati bravi nelle persecuzioni e hanno salvato la fede». 

Dopo gli applausi della piazza, il Papa ha aggiunto: «Io ho detto tante volte che mi piaceva tanto che Benedetto stesse qui vicino, abitasse in Vaticano, perché era come avere il nonno saggio a casa, grazie». Il papa emerito, seduto nella fila di destra, ha congiunto le mani e le ha tese verso il Papa. Numerosi e importanti gli artisti che hanno aderito e mentre dal Sagrato della Basilica Vaticana arrivava a piedi Bergoglio si stava esibendo Andrea Bocelli che aveva appena intonato «Con te partirò».

Il Papa, accompagnato dal prefetto della Casa Pontificia, Georg Gaenswein, è andato subito a salutare il predecessore, che aveva compiuto poco prima lo stesso percorso accompagnato da un cerimoniere pontificio, per prendere posto con lui nei primi posti a destra, prima dei cardinali. Insieme hanno ascoltato anche Massimo Ranieri che ha cantato per gli anziani «Ti voglio bene assai» e Claudio Baglioni che ha eseguito «Strada facendo».

Benedetto XVI era giunto in piazza alle 9,22 e Francesco lo ha accompagnato a sedersi e ha atteso che si sedesse.  Poco dopo, con il saluto del presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, è incominciato l’incontro, dopo il quale il Papa ha celebrato la messa. l'arcivescovo Vincenzo Paglia ha definito Benedetto XVI «primo nonno tra tutti i nonni», ha ricordato che spesso la vecchiaia è vissuta come un naufragio e la fragilità come una condanna, e ha ricordato come Anna Magnani fosse orgogliosa delle sue rughe, che, diceva, «me sono guadagnata una per una». 

«Ringrazio specialmente per la presenza del Papa Emerito Benedetto XVI; ho detto tante volte che mi piaceva tanto che lui abitasse in Vaticano, perché era come avere il nonno saggio in casa». ha affermato Francesco prendendo la parola al termine delle testimonianze e delle canzoni nella Festa dei nonni. In contemporanea, in tutte le chiese del mondo, viene recitata la preghiera di papa Francesco alla Santa Famiglia. "Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza della comunione nell’amore vero; a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia- invoca il Pontefice-. Santa Famiglia di Nazareth, scuola attraente del santo Vangelo: insegnaci a imitare le tue virtù con una saggia disciplina spirituale, donaci lo sguardo limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita.   Santa Famiglia di Nazareth, custode fedele del mistero della salvezza: fa’ rinascere in noi la stima del silenzio, rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera e trasformale in piccole Chiese domestiche, rinnova il desiderio della santità, sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione, dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.   Santa Famiglia di Nazareth, ridesta nella nostra società la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, bene inestimabile e insostituibile. Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace per i bambini e per gli anziani, per chi è malato e solo, per chi è povero e bisognoso.   Gesù, Maria e Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo".

E poi l'auspicio finale di Francesco: «Ben vengano le case per anziani purché siano veramente case e non prigioni. E siano per gli anziani non per l’interesse di qualcun altro, non istituti dove gli anziani vivono dimenticati, nascosti». Infatti "Un popolo che non ha memoria non ha futuro: una delle cose più belle della nostra vita di famiglia è carezzare un bambino e lasciarsi carezzare da un nonno e da una nonna».

Nell'omelia della messa conclusiva della festa, Bergoglio ha osservato: «Nel Vangelo Gesù non ha abolito la legge della famiglia e del passaggio tra generazioni, ma l'ha portata a compimento». «Il Signore – ha ricordato Francesco – ha formato una nuova famiglia, nella quale sui legami di sangue prevale la relazione con Lui e il fare la volontà di Dio Padre. Ma l'amore per Gesù e per il Padre porta a compimento l'amore per i genitori, per i fratelli, per i nonni, rinnova le relazioni familiari con la linfa del Vangelo e dello Spirito Santo».

«Quante volte – ha ribadito il Papa – si scartano gli anziani con atteggiamento di abbandono che sono una vera e propria eutanasia, si scartano i bambini, i giovani perché non hanno lavoro e si scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico equilibrato al centro del quale c'è il dio denaro: siamo tutti chiamati a contrastare questa velenosa cultura dello scarto, i cristiani con tutti gli uomini di buona volontà chiamati a costruire una società più umana, paziente e inclusiva».

Il Papa ha donato una copia del Vangelo di Marco a tutti gli anziani presenti. Alcuni di loro hanno potuto anche salire sul sagrato per riceverlo, tra questi anche Marcello Bedeschi, storico organizzatore delle Giornate Mondiali della Gioventù.

Francesco ha quindi inviato a pregare per il prossimo Sinodo sulla famiglia: «Domenica prossima inizierà l'Assemblea Sinodale sul tema della famiglia. Invito tutti, singoli e comunità, a pregare per questo importante evento e affido questa intenzione all'intercessione di `Maria Salus Populi Romani». «Qui – ha indicato Francesco rivolgendosi alla piazza ormai gremita  – è il responsabile principale, il cardinale Baldisseri, pregate per lui, perché ce la faccia».

Francesco ha ricordato che ieri, a Madrid, è stato proclamato beato il vescovo lvaro del Portillo: «la sua esemplare testimonianza cristiana e sacerdotale, possa suscitare in molti il desiderio di aderire sempre più a Gesù e al Vangelo»

«Adesso – ha concluso Bergoglio – preghiamo insieme l'Angelus. Con questa preghiera invochiamo la protezione di Maria per gli anziani del mondo intero, in modo particolare per quelli che vivono situazioni di maggiore difficoltà».

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