Il Papa: si usino tutti i mezzi per risolvere la crisi umanitaria in Iraq

21/08/2014 
 

Filoni in Iraq per conto del Papa

 

(©LaPresse)

(©LAPRESSE) FILONI IN IRAQ PER CONTO DEL PAPA

Lettera di Bergoglio al presidente iracheno Masum consegnata da Filoni. Il Porporato, rientrato ieri, è stato ricevuto oggi da Francesco

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO

Papa Francesco torna a lanciare un appello affinché si “usino tutti i mezzi per risolvere la crisi umanitaria” in Iraq, in una lettera firmata l' 8 agosto e consegnata nei giorni scorsi al presidente iracheno Fuad Masum dall’inviato personale di Jorge Mario Bergoglio nel paese mediorientale, cardinale Fernando Filoni, nella quale il Pontefice argentino ribadisce il “dolore” per la “brutale sofferenza dei cristiani e di altre minoranze religiose”. Il cardinale Filoni, tornato ieri sera a Roma, è stato ricevuto oggi in udienza dal Papa per riferirgli della missione.

“Mi rivolgo a lei con il cuore pieno di dolore mentre seguo la brutale sofferenza dei cristiani e di altre minoranze religiose costretti a lasciare le loro case, mentre i loro luoghi di culto sono distrutti”, scrive il Papa nella missiva pubblicata oggi dall’ufficio di presidenza di Baghdad. “In questo contesto, ho chiesto al cardinale Filoni”, già nunzio apostolico in Iraq con Giovanni Paolo II e poi al servizio di Benedetto XVI, di “venire in Iraq per esprimere la mia preoccupazione, e quella dell'intera Chiesa cattolica, per la sofferenza di coloro il cui unico desiderio è di vivere in pace, in armonia e in libertà nella terra dei loro progenitori”. Dopo aver ricordato gli sforzi compiuti negli ultimi anni per mettere l’Iraq sulla strada della convivenza pacifica nella quale i membri delle minoranze vengano considerati cittadini alla pari degli altri, “rinnovo il mio appello a tutti gli uomini e le donne che hanno responsabilità politiche – scrive il Papa – perché usino tutti i mezzi per risolvere la crisi umanitaria. In questi tragici momenti – aggiunge Bergoglio – chiedo a Sua Eccellenza di ricevere il cardinale Filoni come mio personale inviato, esprimendo la mia gratitudine per tutto quello che il popolo iracheno può fare per alleviare le sofferenze dei suoi fratelli e sorelle”.

Era stato lo stesso Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide) a rendere noto, nei giorni scorsi, di aver consegnato la lettera del Papa in occasione dell’incontro con il presidente iracheno: “L'incontro – aveva detto il 19 agosto ai microfoni di Radio Vaticana – è stato molto cordiale. Io ero accompagnato dal patriarca caldeo Sako, dal Nunzio apostolico e da monsignor Warduni. Ho consegnato la lettera, alla quale il presidente poi risponderà. Ho raccontato un po’ l’esperienza di questi giorni e ho sottolineato che la mia non era una visita politica, ma era una visita umanitaria per conto del Santo Padre ed è quindi per questo che mi sono recato prima di tutto a Erbil, dove la situazione nel Kurdistan è ancora molto seria e grave, e poi a Baghdad dove, appunto, avrei avuto questo incontro". Il Porporato pugliese spiegava: “Il Santo Padre, davanti a situazioni di così grave emergenza, non lesina possibilità di intervento proprio per sottolineare quanto stia a cuore questa situazione a favore di questi poveri. La questione qui in Iraq non è solo una tragedia per il popolo iracheno, per i nostri cristiani o per gli yazidi, ma è qualcosa che riguarda tutti gli uomini che hanno a cuore l’umanità”. Filoni era partito il 12 agosto per l’Iraq.

Dopo l'udienza che il Papa gli ha concesso stamane, Filoni, tornato ieri sera da Baghdad, nel primo pomeriggio ha riferito ai microfoni di Radio vaticana: "Il Papa ha voluto subito accogliermi appena ritornato – questo mostra la sua sensibilità – per conoscere direttamente da me ciò che ho visto e ciò che ho sentito dopo aver visitato i nostri cristiani, gli yazidi, in questa settimana in Iraq. Quindi era molto attento. Il Papa ha preferito l’ascolto; mi ha lasciato parlare ampiamente e ovviamente ha preso a cuore tutte le situazioni di cui gli ho parlato: le attese dei nostri cristiani, le preoccupazioni e quelle che sono un po’ le linee della Chiesa. Ha appreso con piacere le linee che sono state adottate da parte della Chiesa locale. Posso dire che l’incontro è stato bello; il Santo Padre era molto attento e partecipe di quello che gli ho detto". Secondo il prefetto di Propaganda fide, "i nostri cristiani, tantissimi dei quali desiderano ritornare, aspirano a vedere però che i villaggi – ritornando – abbiano una cintura di sicurezza – chiedono che sia possibilmente internazionale – che garantisca loro la ripresa di una vita normale".

L’agenzia stampa della stessa Propaganda Fide, Fides, peraltro, riferisce che il leader curdo Massud Barzani, presidente della Regione del Kurdistan iracheno, ha annunciato che il governo della Regione autonoma del nord dell'Iraq è pronto ad aprire le porte a volontari cristiani tra le forze armate curde fornendo loro mezzi per creare contingenti di auto-difesa nei propri villaggi e difendersi dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Is). Barzani aveva ricevuto il cardinale Filoni lo scorso 14 agosto.

Qui l'intervista dell'agenzia Fides a Filoni.

 

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