Il Papa:«Pensare secondo Dio: solo così si capiscono i segni»

29/11/2013 

 

 

Francesco ha parlato del «pensare in cristiano»

FRANCESCO HA PARLATO DEL «PENSARE IN CRISTIANO»

Francesco nell'omelia di Santa Marta: «Lo spirito del mondo non ci vuole popolo: ci vuole massa, senza pensiero, senza libertà. Vuole che andiamo per una strada di uniformità»

DOMENICO AGASSO JR
ROMA

«La capacità che ci dà lo Spirito» per «capire bene i segni dei tempi»: è la grazia che oggi ha chiesto a Dio papa Francesco durante l'omelia nella Messa alla Casa Santa Marta. Lo riferisce Radio Vaticana.

Il cristiano pensa secondo Dio e dunque dice no al pensiero debole e uniforme. Nel Vangelo di oggi Luca racconta che Gesù insegna ai suoi discepoli a comprendere i «segni dei tempi», non capiti invece dai farisei. Prendendo spunto da questo brano il Pontefice ha riflettuto sul «pensare in cristiano». Chi segue Gesù Cristo, ha detto, non pensa solo con la testa, ma anche con il cuore e «lo spirito che ha dentro». Altrimenti non  si può cogliere «il passo di Dio nella storia».

«Nel Vangelo, Gesù non si arrabbia – ha spiegato il Papa – ma fa finta quando i discepoli non capivano le cose. A quelli di Emmaus dice: “Stolti e tardi di cuore”. “Stolti e tardi di cuore”… Quello che non capisce le cose di Dio è una persona così». Dio desidera «che noi capiamo cosa succede: cosa succede nel mio cuore, cosa succede nella mia vita, cosa succede nel mondo, nella storia… Cosa significa questo che accade adesso? Questi sono i segni dei tempi!».

Però è necessario stare attenti, perchè al contrario «lo spirito del mondo ci fa altre proposte»: «Non ci vuole popolo: ci vuole massa, senza pensiero, senza libertà. Vuole che andiamo per una strada di uniformità»; come avverte san Paolo, «lo spirito del mondo ci tratta come se noi non avessimo la capacità di pensare da noi stessi; ci tratta come persone non libere».

Poi Francesco ha sottolineato che «il pensiero uniforme, il pensiero uguale, il pensiero debole» è «un pensiero così diffuso. Lo spirito del mondo non vuole che noi ci chiediamo davanti a Dio: “Ma perché questo, perché quell’altro, perché accade questo?”». Oppure, in alternativa e subdolamente, «anche ci propone un pensiero prêt-à-porter, secondo i propri gusti: “Io penso come mi piace!”. Ma quello va bene, dicono loro… Ma quello che lo spirito del mondo non vuole è questo che Gesù ci chiede: il pensiero libero, il pensiero di un uomo e di una donna che sono parte del popolo di Dio e la salvezza è stata proprio questa!».

Il Papa ha invitato a pensare ai «profeti… “Tu non eri mio popolo, adesso ti dico popolo mio”: così dice il Signore. E questa è la salvezza: farci popolo, popolo di Dio, avere libertà».

Il Pontefice ha aggiunto: «Gesù ci chiede di pensare liberamente, pensare per capire cosa succede». Però la verità fondamentale – ha precisato Francesco – è che «da soli non possiamo! Abbiamo bisogno dell’aiuto del Signore». Solo così si possono «capire i segni dei tempi». E poi il Papa ha messo in evidenza che «lo Spirito Santo ci dà questo regalo, un dono: l’intelligenza per capire e non perché altri mi dicano cosa succede».

Il Pontefice ha domandato: «Qual è la strada che il Signore vuole? Sempre con lo spirito di intelligenza per capire i segni dei tempi. E’ bello chiedere al Signore Gesù questa grazia, che ci invii il suo spirito di intelligenza, perché noi non abbiamo un pensiero debole, non abbiamo un pensiero uniforme e non abbiamo un pensiero secondo i propri gusti: soltanto abbiamo un pensiero secondo Dio».

E il pensiero secondo il Signore «è un pensiero di mente, di cuore e di anima. Con questo pensiero, che è dono dello Spirito, cercare cosa significano le cose e capire bene i segni dei tempi».

 
Precedente Lettere alla redazione: Quello che il segretario Generale dei Francescani dell'Immacolata non dice Successivo Egitto: un cristiano e tre musulmani morti