Introvigne intervistato dal «Foglio»: «Non vi piace la strategia del Papa? Cinque minuti di mugugno e poi andate a lavorare»

(Nicoletta Tiliacos, «Liberi, anche i cattolici», il Foglio, 25-2-2014)

Il sociologo Massimo Introvigne, responsabile di Alleanza cattolica e coordinatore dei comitati “Sì alla famiglia”, sottolinea che “il Papa ha enunciato con grande chiarezza, nell’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ (è di fatto il suo programma), che certi argomenti non saranno trattati dalla Santa sede ma dai vescovi nell’ambito delle conferenze episcopali e dai laici nell’ambito della loro responsabilità politica. Quei temi non sono né l’aborto – sul quale Papa Francesco sta intervenendo in continuazione – né l’eutanasia, da lui considerata come una terribile piaga (anche se non è intervenuto direttamente dopo la legge belga sull'eutanasia dei bambini) l’eutanasia dei bambini). Ma leggendo le note dell’Evangelii Gaudium’, vediamo che la cosa su cui il Papa ha detto di non voler intervenire è il matrimonio omosessuale: lascia l’incombenza ai vescovi, ai laici cattolici e ai non cattolici in buona fede”. Non è abbastanza, questo “passare la mano”, per parlare di un vuoto che anticipa un cambio di rotta dottrinario? “Prendiamo esempio dai vescovi americani – risponde Introvigne – i quali dimostrano che non è così. Anziché fare come i nostri, che dicono ‘se il Papa non ne parla non ne parliamo nemmeno noi’, stanno moltiplicando gli sforzi. Per le associazioni il modello allora deve essere: diritto a cinque minuti di mugugno, ma il resto della vita passiamolo a fare quello che i vescovi e laici impegnati sono invitati a fare. Le ‘Sentinelle in piedi’, per esempio, stanno mobilitando in tutta Italia migliaia di persone, e moltissimi giovani”. …
"Ridiamo la parola a Massimo Introvigne, stavolta in veste di sociologo delle religioni: “Non dobbiamo pensare che per il Sinodo sulla famiglia i giochi siano fatti. Facciamo attenzione a una frase dello stesso cardinale Kasper, il quale ha detto testualmente che nel corso del concistoro sono state presentate le opinioni di quattro o cinque paesi europei, ma che la chiesa è molto altro. Bisognerà tener conto delle posizioni dei paesi africani, come si sa ostilissimi al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Insomma, ci sono episcopati con efficienti uffici stampa e altri che non ne hanno, ma che contano molto. E poi – prosegue Introvigne – per un articolo sulla Civiltà cattolica c’è un episcopato americano che per la prima volta, non con un documento di opinione ma con un intervento in causa, contrasta i giudici che vogliono imporre il matrimonio omosessuale negli stati che lo rifiutano, e chiama a collaborare a quell’atto giuridico anche altre religioni. Sono legittime le preoccupazioni, soprattutto per cose tecnicamente scandalose dette da alcuni vescovi tedeschi, ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta. Al Sinodo scenderanno in campo anche gli africani”.
 

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