“La cattiva politica provoca la delusione”

27/07/2013 

Papa Francesco

PAPA FRANCESCO

Il Papa incontra politici e imprenditori nel teatro municipale di Rio. "Nessuno dev'essere privo del necessario"

GIACOMO GALEAZZI
INVIATO A RIO DE JANEIRO

Francesco invoca una politica capace di cambiare la società. Oggi nell'incontro con la classe dirigente (governanti, diplomatici, imprenditori) come ieri alla Via Crucis, Bergoglio raccomanda un impegno pubblico in grado di recuperare i "tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni perché vedono egoismo e corruzione". A chi ha in mano le leve del potere politico ed economico il Papa chiede di "integrare elementi diversi", in quanto "il comune sentire di un popolo,  le basi  del suo pensiero e della sua creatività, i principi fondamentali della sua vita, i criteri di giudizio in merito alle priorità e alle norme di azione poggiano su una visione integrale della persona umana".

Osserva a "Vatican Insider" il portavoce della comunità di Sant'Egidio, Mario Marazziti:"La sua è la teologia della liberazione che non ha bisogno del marxismo". Il Papa, sottolinea Marazziti, "mette al centro il cambiamento e i diritti degli ultimi senza i quali non c'è dignità umana", richiamando "la grande politica e non la religione dell'individualità e degli interessi corporativi".

Con un discorso accorato il Pontefice offre "la linfa del Vangelo, la fede in Cristo e la fraternità con il prossimo". Il cristianesimo, infatti, "unisce trascendenza e incarnazione, rivitalizza sempre il pensiero e la vita, di fronte alla delusione e al disincanto che invadono i cuori e si diffondono nelle strade". Francesco reclama "la responsabilità sociale" poiché "siamo responsabili della formazione di nuove generazioni, capaci nell'economia e nella politica e ferme sui valori etici". Il futuro esige "una visione umanista dell'economia e una politica che realizzi la partecipazione della gente, eviti gli élitarismi e sradichi la povertà". Occorre che "nessuno sia privo del necessario" e che "a tutti sia assicurata dignità, fratellanza e solidarietà". Questa è "la strada da seguire". Cita Amos, "avete venduto il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali". E invece "chi ha un ruolo di guida deve avere obiettivi molto concreti e ricercare i mezzi specifici per raggiungerli". 

Infatti, la leadership sa scegliere la più giusta delle opzioni dopo averle considerate partendo dalla propria responsabilità e dall’interesse per il bene comune". Questa è la forma per "andare al centro dei mali di una società e vincerli anche con l’audacia di azioni coraggiose e libere". Chi agisce responsabilmente "colloca la propria azione davanti ai diritti degli altri e davanti al giudizio di Dio".

Tra l’indifferenza egoista e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo tra le generazioni e con il popolo. È impossibile immaginare un futuro per la società "senza un forte contributo di energie morali in una democrazia che non sia mai immune dal rimanere chiusa nella pura logica di rappresentanza degli interessi costituiti". Quando i leader dei diversi settori gli chiedono un consiglio, la risposta di Francesco è sempre la stessa: "dialogo, dialogo, dialogo".

Commenta a "Vatican Insider" il professor Agostino Giovagnoli, ordinario di storia contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore: "Il Papa esorta la politica a tornare al suo  primato rispetto all'economia per cambiare la realtà, le situazioni". Come "ha restituito valore a tutti i gesti della Chiesa", così Bergoglio "porta nella politica la stessa forza di autenticità". E ciò, spiega Giovagnoli, "al servizio effettivo del bene comune e non di logiche autoreferenziali". La politica, infatti, "non deve servire solo a definire i rapporti di forze ma ad incidere sui meccanismi economici". per infrangere la "casta politica ed ecclesiastica", precisa Giovagnoli, Francesco sollecita "energie nuove e popolari che superino il circuito chiuso delle elite politiche e religiose". Basta, quindi, con i  "politici e ai preti che deludono i giovani", ammonisce il Pontefice.

 
 
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