La clamorosa conversione della Pasionaria


 
Comunista, atea, premio Stalin per la pace (!), approvò la mattanza di cattolici in Spagna… ma alla fine si è arresa a Cristo Signore.
 
di Vittorio Messori

A proposito delle "due Spagne" e del feroce, periodico confronto tra loro: tutti conoscono la donna che fu ed è tuttora l'icona stessa dei rojos, i "rossi" che combatterono e persero la guerra civile del secolo scorso. Dolores lbàrruri, nome di battaglia "La Pasionaria", era, ed è ancora per molti, il simbolo che ha emozionato per generazioni i rivoluzionari, non soltanto iberici.
Comunista, atea, premio Stalin per la pace (!), divenuta cittadina dell'Urss, un figlio morto a Stalingrado combattendo contro i tedeschi, odiatrice delle virtù borghesi anche lasciando la famiglia per convivere con un compagno di lotta più giovane di lei di 18 anni, presidentessa del PCE, il partito comunista spagnolo, ai tempi duri dell'esilio, voce della resistenza di Madrid assediata dai franchisti gridando alla radio, notte e giorno, la frase divenuta leggendaria: «No pasaran! No pasaran! Madrid sera la tumba de el fascismo!».
Il suo ateismo e il suo anticlericalismo erano ferocemente militanti: nulla ebbe da dire, se non parole di assenso, per la mattanza di vescovi, di preti e di cattolici in generale che fu superiore persino al bilancio tragico della Rivoluzione francese nel biennio della "de cristianizzazione". Una strage che trova riscontro solo nelle persecuzioni antiche. Morì a 95 anni, a Madrid dove era potuta rientrare (con grandi onori) dopo la morte di Franco: ma la sua morte, nel 1989, coincise con il crollo del muro di Berlino e lo sgretolarsi di quel comunismo cui aveva consacrato la vita, non badando a sacrifici. Ma ora c'è un'altra delusione per i vedovi e gli orfani – certo clero di patetico anacronismo non escluso – della Grande Illusione comunista.
Ora abbiamo saputo da un libro – ed abbiamo avuto conferma da alcuni familiari, mentre altri si sono chiusi in un mutismo sconfortato significativo – che "la Pasionaria", la sterminatrice di preti e di suore, l'atea granitica, la teorica della lotta a ogni Chiesa, in realtà è morta piamente, munita di tutti sacramenti, cantando persino dal suo letto di agonizzante canzoncine di devozione popolare.
La rivelazione che ha portato l'ultimo colpo agli sventurati che ancora tenevano il suo ritratto appeso alle mura di casa ci è venuta in modo indiretto, attraverso una biografia, scritta da un gesuita, su un altro gesuita famoso in Spagna, il padre Llanos. Costui, dopo una giovinezza di estrema destra (fu cappellano de La Falange) passò all'estrema sinistra e divenne il prototipo e l'esempio del prete operaio, naturalmente fiancheggiatore e comunque amico dei comunisti. La Pasionaria lo conobbe per questo, ma – probabilmente con delusione del padre – non voleva da lui politica, bensì religione. E la voleva con tale fermezza che prese regolarmente a confessarsi e alla fine volle tutti i sacramenti del buon cattolico, a cominciare dalla Unzione degli infermi.
Se la cosa si è conosciuta solo nel 2013, cioè 24 anni dopo la morte di Dolores lbàrruri e dopo la scomparsa anche del suo confessore non è – pare – perché la donna abbia chiesto il silenzio, ma perché così avrebbe deciso il padre Llanos. Un atteggiamento, insomma, che ricorda quello di Jean Paul Sartre quando andò nell'Urss e si rese conto del fallimento e dell'orrore del regime. Ma, tornato a Parigi, si rifiutò di parlare della sua delusione, dicendo in privato a coloro che lo rimproveravano: «Non dobbiamo demoralizzare gli operai di Billancourt», il sobborgo di Parigi dove sorgeva la più grande fabbrica di Francia, quella della Renault. Probabilmente, anche il prete operaio spagnolo non voleva dare altre delusioni ai suoi superstiti comunisti, già disperati per il crollo del "Paese dei lavoratori". Non voleva che fossero costretti a rinunciare anche ai loro "santi", a cominciare dalla mitica Pasionaria. Insomma, se queste sono state le motivazioni di quel gesuita "impegnato nel sociale", come dicono, ci sarebbe da rattristarsi ma non da stupirsi: si sa come la "conversione", quella religiosa, non sia vista di buon occhio in certi ambienti clericali, anzi sia apertamente scoraggiata. Ma, da quanto appare chiaro dai fatti, Dolores (appellativo mariano, in Spagna) ce l'ha fatta, è morta rinnegando l'ideologia che le sembrava così generosa ed era invece criminale e che aveva servito per tutta la vita. Ha varcato la porta munita dei sacramenti cattolici, liberamente e sinceramente richiesti: ed è questo ciò che solo conta.

Nota di BastaBugie: sul periodo storico della Pasionaria, cioè la guerra di Spagna, sono stati fatti due bei film di cui si possono avere maggiori informazioni dal sito FilmGarantiti cliccando nei link qui sotto
1) THERE BE DRAGONS (2012)
Il film sulla Guerra di Spagna (e sul fondatore dell'Opus Dei) che non vedremo in Italia
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=38
2) L'ASSEDIO DELL'ALCAZAR (1940)
Episodio epico fondamentale della Guerra di Spagna
http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=175

 
Titolo originale: La conversione della Pasionaria
Fonte: Il Timone, marzo 2014
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