L’appello del Papa per l’Iraq: «Il dialogo unica via per la pace»

 29.6.2014

Francesco all'Angelus

FRANCESCO ALL'ANGELUS

Sono le parole pronunciate dal Pontefice durante la recita della preghiera mariana. Al termine ha aggiunto: «E non dimenticatevi di pregare per me»

MAURO PIANTA
ROMA

All’Angelus di oggi Papa  Francesco ha lanciato un appello per la pace in Iraq, lacerato dall’insurrezione dei sunniti che si sono impadroniti di larga parte del Paese. Il Pontefice si è unito ai vescovi dell'Iraq «nel fare appello ai governanti perché, attraverso il dialogo, si possa preservare l'unità nazionale ed evitare la guerra». Esprimendo vicinanza ai tanti profughi, tra cui i cristiani, il Papa ha aggiunto: «La violenza genera altra violenza; il dialogo  è l'unica via per la pace».

«Le notizie che giungono dall'Iraq sono purtroppo molto dolorose», ha affermato il Pontefice. «Mi unisco ai vescovi del Paese nel fare appello ai governanti perché, attraverso il dialogo, si possa preservare l'unità nazionale ed evitare la guerra», ha detto. «Sono vicino alle migliaia di famiglie, specialmente cristiane, che hanno dovuto lasciare le loro case e che sono in grave pericolo. La violenza genera altra violenza; il dialogo è l'unica via per la pace», ha aggiunto Francesco. «Preghiamo la Madonna perché custodisca il popolo dell'Iraq», ha quindi detto, recitando un'Ave Maria con i fedeli.

Papa Bergoglio, dopo aver celebrato stamane la Santa Messa della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, aveva ricordato la festa dei patroni anche durante la preghiera mariana. «La fede in Gesù Cristo – ha scandito Francesco – li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una cosa sola. San Pietro e San Paolo, così diversi tra loro sul piano umano, sono stati scelti personalmente dal Signore Gesù e hanno risposto alla chiamata offrendo tutta la loro vita. In entrambi la grazia di Cristo ha compiuto grandi cose, li ha trasformati: Simone aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione; Saulo aveva perseguitato duramente i cristiani. Ma entrambi hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia; così sono diventati amici e apostoli di Cristo. Perciò essi continuano a parlare alla Chiesa e ancora oggi ci indicano la strada della salvezza».

A braccio il pontefice ha aggiunto: «Dio è sempre capace di trasformarci, e sempre ci perdona». «Anche per noi l'incontro con la Parola di Cristo – ha poi proseguito – è in grado di trasformare completamente la nostra vita. Non è possibile ascoltare questa Parola e restare fermi al proprio posto, restare bloccati sulle proprie abitudini. Essa ci spinge a vincere l'egoismo che abbiamo nel cuore per seguire decisamente quel Maestro che ha dato la vita per i suoi amici. Ma è lui che con la sua parola ci cambia, è lui che ci perdona tutto, se noi gli chiediamo perdono».

Al termine dell’Angelus Francesco ha salutato la folla di fedeli: «Auguro buona domenica – ha detto –, buona festa dei patroni. E per favore  – ha aggiunto – non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci».

 
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