L’Inferno: c’è o non c’è? Santa Faustina e Fatima

L’ INFERNO C’E’ O NON C’E’ ?
 
 
Due importanti testimonianze:
Santa Faustina Kowalska
e
I tre pastorelli di Fatima
 
C’è un proverbio che dice: “Scherza con i fanti e lascia stare i Santi”; sulla scia di questo noi diciamo: “Ascolta i Santi e lascia stare… i fantocci!”.
Chi sono? Coloro che dicono che l’inferno non esiste o che è vuoto. Non è difficile oggi imbattersi in persone, magari anche ecclesiastici e teologi, che affermano tali cose, contro il Vangelo e il Magistero della Chiesa. Dio ci guardi dal dare retta ad essi; mettiamoci piuttosto in ascolto dei santi e dei testimoni autentici. Il 30 aprile 2000 la Chiesa ha canonizzato S. Faustina Kowalska, la suora polacca vissuta agli inizi del 1900, che ha avuto le rivelazioni di Gesù Misericordioso e che, tra l’altro, per volere di Dio un giorno, durante gli Esercizi spirituali dell’ottobre 1936, è stata accompagnata da un angelo a visitare l’inferno. Inoltre, lo stesso Pontefice Giovanni Paolo II il giorno 13 maggio 2000, a Fatima, ha beatificato i due pastorelli veggenti Francesco e Giacinta che insieme a Lucia dos Santos nel 1917 ebbero le apparizioni di Nostra Signora del Santo Rosario. A questi ultimi è stata la stessa Vergine Santissima a mostrare l’inferno durante l’apparizione del giorno 13 luglio. Ecco dunque le narrazioni dei protagonisti di queste esperienze.
 
TESTIMONIANZA DI S. FAUSTINA KOWALSKA
 
Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. E’ un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena, è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio; la quinta pena, è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio, i demoni e le anime dannate, si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena, è la compagnia continua di Satana;la settima pena, è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall’altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’Onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina Kowalska, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell’inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l’inferno c’è. Ora non posso parlare di questo. Ho l’ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto obbedirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più piccolo peccato.
 
 
 
TESTIMONIANZA DI  LUCIA
(Suor Maria dell’Addolorata nel 1914) poi suor Maria del Cuore Immacolato OCD, circa l’APPARIZIONE del 13 LUGLIO 1917
Passati 25 anni, l’autorità ecclesiastica competente, credette giunto il momento di palesare il segreto, in gran parte almeno, per il bene delle anime e comandò alla veggente di mettere per iscritto “quanto se ne poteva attualmente rendere noto”.
E Suor Lucia, “ottenutane licenza dal cielo e per pura obbedienza” scrisse:
“Il segreto consta di tre cose distinte”, ma intimamente connesse; “due delle quali ora esporrò”, dovendo la terza continuare – per ora – ad essere avvolta nel mistero.
“La prima cosa fu la visione dell’inferno”.
“Quando diceva le ultime parole” riferite sopra: Sacrificatevi per i peccatori…, Nostra Signora “aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti. Il fascio di luce riflesso sembrò penetrare nella terra, e noi vedemmo come un grande mare di fuoco ed in esso immersi, neri e abbronzati, demoni ed anime in forma umana, somiglianti a braci trasparenti; che trascinate poi in alto dalle fiamme, sprigionatesi dalle anime stesse insieme a nubi di fumo, ricadevano giù da ogni parte, quali faville nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, fra grida e lamenti di dolore e di disperazione, che facevano inorridire e tremare per lo spavento. (Fu probabilmente a questa vista, che io emisi quel “ahi!” che dicono di aver sentito). I demoni si distinguevano per forme orribili e schifose di animali spaventevoli e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni in bracia. “Questa vista durò un istante; e dobbiamo ringraziare la nostra buona Madre del Cielo che prima ci aveva prevenuto con la promessa di portarci in Paradiso; altrimenti, credo, saremmo morti di terrore e spavento”.
La seconda cosa riguarda la devozione all’immacolato Cuore di Maria. La veggente continua:
“Quasi a domandare soccorso alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
Avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà pace.
[Così scrive Lucia nelle redazioni del 31-08-’41 e dell’8-12-’41]
 
 
 
 
AVE MARIA!
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