Manif Pour Tous: dubbi e timori (cattolici)

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La genesi di tale scritto, in forma di lettera, è da individuarsi nella volontà del nostro Alessandro Pini di esporre la propria posizione in merito alla partecipazione alla Manif svoltasi domenica sera a Livorno, ed in secondo luogo per chiarire la propria idea di resistenza e di controrivoluzione.

Salve,

scrivo questa lettera dopo l'esperienza "Manif pour tous" di Livorno, svoltasi ieri sera… 

Innanzitutto vorrei precisare che ho aderito a tale iniziativa (soltanto) in seguito alla reazione (prevedibilmente) contraria di gran parte della città di Livorno, poichè avevo molti dubbi in merito all'evento di carattere aconfessionale.
Mi spiego meglio; capisco che questa battaglia è in difesa della legge naturale e non importa essere cattolici per aderirvi, ma allo stesso tempo mi chiedo perchè siamo arrivati a tanto? Perchè dobbiamo manifestare scortati da centinaia di agenti per affermare che "le foglie sono 
verdi in estate"?

Questo avviene perchè la società è totalmente scristianizzata e perciò ha perso la (retta) ragione, l'uomo non accetta più il ruolo di creatura di Dio, egli è il metro di tutto ed accecato dai vizi e dalle passioni lo ha abbandonato e come ben scrisse Dostoevskij «se Dio non esiste tutto è permesso». Ora per sanare tale società l'unico rimedio possibile è «Instaurare omnia in Christo», unico medico e medicina come amava ripetere San Lepoldo Mandic.

Detto questo mi chiedo che senso e quale forza può avere una manifestazione che esclude Cristo ed/od una manifestazione a cui partecipano molti nemici di Cristo? Ricordo – con non poco timore – la nota sentenza biblica "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" oppure una parte del salmo 25: «Non siedo con gli uomini mendaci e non frequento i simulatori. Odio l'alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi.»
Inoltre – e non ultimo motivo di perplessità – resta la convinzione che se devo subire ingiurie e persecuzioni lo accetto «soltanto» in nome di Nostro Signore e non per difendere una causa – seppur giusta – che esclude la regalità di Cristo sulla società e gli individui in nome di una legge naturale non ben definita, in quanto se lo fosse, dovremmo risalire alla sua origine; ovvero Dio, quello vero.

Credo perciò necessario affrontare questo discorso in maniera seria per provare quantomeno a costruire una più numerosa "élite" cattolica in grado di combattere e resistere alla civiltà anticristica che avanza sempre più velocemente, lasciando dietro di sé rovina e distruzione.
Una legione di anime unite dalla stessa fede, la medesima che ha guidato le lotte dei vandeani in Francia o dei Cristeros in Messico contro i nemici di Dio, un esercito che non ha bisogno di fallaci alleanze per contrastare il Male diventato nel frattempo fenomeno di massa.
Dovremmo perciò riconquistare la società a Dio, iniziando appunto dalle famiglie, primo nucleo della società e parte fondante di ogni comunità; quindi formazione ed educazione per far germogliare nuove generazioni in grado di contrastare il Male e combattere per la regalità sociale di Cristo.

Ad esempio potremmo iniziare creando dei gruppi di laici che studiano e si formano seriamente sulla (vera) dottrina cattolica, poichè essi saranno (o magari già lo sono) i futuri capofamiglia e dalla loro educazione cristiana dipende la salute della società stessa.
Questo lavoro andrebbe fatto parrocchia per parrocchia, casa per casa, partire cioè dalla base per provare a costruire qualcosa di alternativo a manifestazioni con ottimi propositi ma disarmate già in partenza poichè non schierate sotto l'unico e vincente stendardo; quello di Cristo Re!

Mi scuso se mi sono permesso di scrivere questa lettera carica di dubbi e povera di proposte…
Saluti in Christo Rege

Alessandro Pini

 

 
jeannedarc | settembre 20, 2014 alle 8:17 am | 
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