Oggi l’ultima Congregazione. Domani in Sistina l’extra omnes

11/03/2013 

Aula

AULA DELLA SISTINA

Domani la giornata inizierà con la "Missa Pro Eligendo Pontefice" e poi l'inizio del Conclave

GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

Dal pre-conclave all'elezione pontificia. Alla viglia dell'"extra omnes" è in corso la decima congregazione generale dei cardinali. Bocche cucite da parte dei porporati che hanno varcato l'entrata di Piazza del Sant'Uffizio a bordo delle proprie macchine. E' l'ultima riunione ufficiale prima della apertura del Conclave fissata per domani pomeriggio, dopo quella messa «Pro Eligendo Pontifici»  l'ultimo atto pubblico presieduto dall'attuale cardinale decano Angelo Sodano, che poi non entrerà in Conclave essendo 85enne e da un quinquennio dunque in attesa di avvicendamento.

La messa d'inizio conclave  impegnerà la mattinata.  «Fra i temi trattati nelle congregazioni – ha spiegato il portavoce, padre Federico Lombardi – si possono annotare le attese nei confronti del nuovo Papa, come migliorare il servizio della Curia romana, informazioni su grandi aree della Chiesa».

Intervenendo in aula in una delle ultime Congregazioni il cardinale Angelo Scola, considerato il «super-favorito» alla successione di Benedetto XVI, ha ricordato che la Costituzione Apostolica «Universi Dominici gregis» vieta qualunque accordo per l'elezione del Papa, come promettere futuri incarichi. La decima  congregazione generale è l'ultimo appuntamento utile per le porpore che vogliono pubblicamente prendere posizione sui temi che più hanno caratterizzato questi incontri, tra cui la riforma della Curia e i problemi della Chiesa nel mondo, primi tra tutti lo scandalo pedofilia e Vatileaks.  All'approssimarsi dell'appuntamento del conclave, si registra anche il fatto che molti dei 115 elettori non hanno ancora manifestato un orientamento preciso, il che lascia pensare che i giochi siano ancora del tutto aperti. Molti cardinali sarebbero infatti ancora alla ricerca di un nome che possa rappresentare una svolta per una Chiesa il cui problema numero uno è la fuga dei fedeli. Le congregazioni non sono state un Sinodo dei vescovi o un mini-Concilio "tuttologo" bensì una riunione d'emergenza dopo la clamorosa rinuncia del Papa. Quindi nelle riunioni tra porporati si è andato subito al sodo e i cardinali si sono immediatamente dedicati a individuare profili adatti per il successore di Ratzinger.

Come in dieci piccoli indiani di Agatha Christie, i nomi in lista sono diminuiti ogni giorno. Fino a restare, come spiega il cardinale francese Barbarin, a "cinque-sei credibili candidati al Soglio Pontificio". Insomma un assise all'insegna del pragmatismo. Come ha sintetizzato un porporato straniero: "Quando si dimette il presidente della General Motors, la priorità assoluta è sostituirlo prima e meglio possibile, poi si discute se produrre suv o berline". Sarà l'Europa il continente più rappresentato nel Conclave. Sono 60 su 115 i cardinali elettori europei, e quasi la metà sono italiani. Invece sono 19 quelli dell'America latina, 14 quelli dell'America settentrionale, 11 quelli africani, dieci gli asiatici e uno solo sarà il cardinale proveniente dall'Oceania.

Nell'intero collegio cardinalizio sono rappresentati tutti e cinque i continenti con 66 Paesi, 48 dei quali hanno in questa circostanza cardinali elettori. Sarebbero stati 50 i Paesi presenti in Conclave, ma hanno rinunciato lo scozzese Keith O'Brien per «motivi personali» legati allo scandalo delle denunce sui suoi comportamenti sessuali, e l'indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja, per motivi di salute.

Distinti per nazioni, il gruppo più numeroso di cardinali elettori è quello italiano: 28, di cui 19 curiali o ex curiali, e 9 vescovi o emeriti di Chiese locali. A seguire ci sono gli Stati Uniti con 11 porporati, quindi la Germania con 6, Spagna, Brasile e India con 5 cardinali a testa, mentre sono 4 ciascuno per Francia e la Polonia. Se a differenza del Conclave del 2005 non saranno presenti nazioni come Giappone, Ucraina, Camerun, Costa d'Avorio, Guatemala, Lettonia, Madagascar, Nicaragua, Nuova Zelanda, Siria, Thailandia e Uganda, ecco questa volta la novità di Slovenia, Ecuador, Egitto, Kenya, Guinea, Senegal, Sri Lanka e Hong Kong.

In Conclave saranno rappresentati anche gli ordini religiosi: 4 sono i salesiani, 3 i francescani, 2 i domenicani e un solo gesuita, l'argentino Jorge Bergoglio. Inoltre ci saranno anche un seguace di San Sulpizio, un redentorista, un lazzarista, un missionario oblato di Maria Immacolata, uno scalabrianiano, un appartenente alla Congregazione di Schoenstatt e uno all'ordine maronita della Beata Vergine Maria. Il porporato più giovane è l'indiano Baselios Cleemis Thottunkal, compirà 54 anni a giugno, mentre il più anziano è il tedesco Walter Kasper, che ha compiuto 80 anni il 5 marzo e quindi partecipa al Conclave perché al momento dell'inizio della sede vacante papale era ancora – sia pur per solo qualche giorno – under 80 e quindi per la costituzioen apostolica ha diritto di partecipare all'elezione del nuovo Pontefice.  A seguire ci sono l'italiano Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, che compirà 80 anni lunedì 18 marzo, e il messicano Juan Sandoval Iniguez, che compirà 80 anni il prossimo 28 marzo. Non è ovviamente matematico ma è facile immaginare che per questi tre cardinali creati da Giovanni Paolo II sarà il loro secondo e ultimo Conclave al quale prenderanno parte.
 

 
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