Pedofilia e gender, di Patrizia Stella – 1^ parte: La pedofilia del Clero

PEDOFILIA E GENDER

di Patrizia Stella

 

Prima di tre parti:  La pedofilia del Clero

 

 Sul dibattuto problema della pedofilia dei preti,la Corte Federaledell’Oregon ha dato una sentenza lunedì 20 agosto per bocca del giudice Micael Mosman che ha fatto tirare un gran sospiro di sollievo alla Santa Sede: infatti è stata del tutto scagionata dalla responsabilità nei confronti del reato di pedofilia commesso da sacerdoti e religiosi cattolici americani, in quanto gli accusatori, attraverso il loro legale avv. Jeff Anderson, puntavano a dimostrare la responsabilità civile, non solo delle singole diocesi sotto la giurisdizione dei Vescovi, ma anche dei vertici del Vaticano, a cominciare dal Papa, in forza del suo ruolo di ‘datore di lavoro’ dei sacerdoti sparsi nel mondo. Danni morali chela Santa Sedeavrebbe dovuto risarcire, secondo loro, attraverso pesantissime sanzioni economiche, come se non fossero bastati gli oltre due miliardi di dollari che hanno sborsato le diocesi americane e alcuni Ordini religiosi a risarcimento del danno per alcuni sacerdoti e religiosi di appartenenza.

 

La Corte Federaleinvece ha sentenziato chela Santa Sedenon può essere considerata il ‘datore di lavoro’ dei preti, perché allora anche tutti i cattolici dovrebbero essere considerati impiegati della Santa Sede, ed è assurdo, perché è come se le aziende pubbliche o private dovessero rispondere dei reati personali commessi dai loro dipendenti!

 

 Lo scandalo della pedofilia, peccato assai grave per tutti, non solo per i preti, a tal punto che lo stesso Cristo ha consigliato ai colpevoli di buttarsi a mare con una pietra al collo, pur costituendo una parentesi storica davvero desolante per tuttala Chiesacattolica, è stato, a onor del vero, strumentalizzato, ingigantito e abusato dai molti nemici della Chiesa che avevano da anni intravisto in questa faccenda un affare grandioso perché non solo si trattava di coprire di fangola Chiesa, ma anche di guadagnare ingenti somme di denaro chiedendo il risarcimento danni.

 

In realtà da parte ecclesiastica, al di là di qualche caso eclatante e palesemente scandaloso che non lasciava spazio a dubbi e che si doveva risolvere drasticamente e severamente a suo tempo, per molti altri casi, invece, si è provveduto fin troppo superficialmente a soddisfare a qualunque richiesta di risarcimento, fondata o pretestuosa, da parte di vittime, vere o false, perché molte volte si trattava di imputazioni contro preti già defunti e quindi impossibilitati a difendersi, o di accuse gratuite, accolte con molta superficialità e senza poterle mai provare, vale a dire con sistemi non solo illeciti ma perfino illegali che hanno dato spazio a delazioni, sospetti e diffidenze verso tutto il clero in genere, tanto da identificare lo figura del prete con la pedofilia!

 

Ma a quel punto, accusa più o accusa meno, menzogna più o menzogna meno, si era messa in moto una macchina mediatica così devastante, rabbiosa e infamante contro tutto il clero in genere, vale a dire controla Chiesacattolica, che nessun Prelato ha avuto il coraggio di alzare la voce per chiarire le cose e difendere almeno l’onorabilità della categoria del clero, dal momento che si trattava solo di una minima percentuale di casi, di gran lunga inferiore rispetto ad altre categorie di educatori, in un periodo storico come il nostro all’insegna della peggiore immoralità in tutti i settori, civili e religiosi. Negli Stati Uniti c’è stato un momento in cui si è pensato di lasciare entrare in Seminario giovani omosessuali per non discriminarli, con chiara ideologia sessantottina, prima che Giovanni Paolo II se ne accorgesse e mettesse fine a simile sciocchezza, ma nel resto del mondo i casi sono più che contenuti.  Questo modo superficiale di condurre le cose ha provocato anche un alto numero di morti per infarto o di suicidi tra sacerdoti innocenti accusati falsamente che hanno preferito la morte piuttosto di dover dare spiegazioni a chi non voleva né ascoltare né capire, perché la mannaia era già pronta per tutti.

 

  • Chi dei Prelati ha difeso pubblicamente questi sacerdoti da una gogna spesso gratuita e infondata?  Si è preferito scegliere la linea del ‘mea-culpismo’ cieco, roboante, ripetuto fino alla nausea, in ogni occasione, quasi con tono trionfalistico, perché non c’era telegiornale che non parlasse di questo pietoso argomento con tanto di prostrazione a terra da parte delle autorità ecclesiastiche interpellate, compreso il Papa.
  • Chi dei Vescovi o Cardinali ha mai puntato il dito accusatore, per motivi di giustizia, anche contro questa società del falso perbenismo che da una parte incentiva sin dalle scuole elementari al sesso libero, e dall’altro aspetta solo il momento che dei giovani preti sprovveduti cadano nelle reti di malintenzionati per denunciarli e farli spretare a suon di milioni di risarcimento? Infatti il più delle volte non si trattava di bambini, ma di ragazzotti sedicenni e oltre, ben consapevoli di ciò che facevano e volevano, si trattava di omosessualità, laddove il ‘partner’ prima acconsentiva e poi pugnalava alla schiena.
  • Che bisogno c’era di rivestire di ufficialità questo argomento organizzando nientemeno che un simposio internazionale in Vaticano all’inizio dell’anno dal titolo ‘La verità è un dovere morale?’ Simposio dove l’organizzatore, Mons. Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione perla Dottrinadella Fede, e altre autorità ecclesiastiche hanno sbandierato casi pietosi, citato esempi deplorevoli, con una tale ostentazione di queste miserie che, anche se vere e fondate, sono state accolte dalla gente con desolazione e disappunto perché non hanno mai fatto parte della dottrina della Chiesa cattolica e ancor meno del suo stile di carità che copre e perdona, come dice S. Paolo, qualunque peccato e ancor più qualunque peccatore! Sembrava quasi una specie di tributo chela Chiesacattolica doveva versare ai suoi nemici per tacitare la loro sete di sangue e di vendetta, sullo stile della più alta e raffinata massoneria, anche ecclesiastica.

 

Hanno avuto il loro risarcimento? Allora basta, e che sia finita questa storia pietosa, e che adesso i preti stiano più attenti a chi frequentano, e i Vescovi a chi ammettono in seminario, che siano tutti prudenti e sappiano fuggire le occasioni pericolose, come devono fare tutti i cristiani, celibi e sposati, se vogliono mantenere la loro castità, fedeltà e dignità, oltre che felicità!

 

Con questo non vogliamo affatto minimizzare la gravità del reato, ma neppure enfatizzarlo, come se fosse l’unico peccato davvero grave del clero, quando invece tutto questo cedimento sessuale ha radici più lontane e profonde, a iniziare dalla deriva teologica dei Seminari.  Quando nei programmi di studio dei seminaristi non viene più presentata la bellezza della Verità nel suo aspetto teologico, pedagogico, filosofico, metafisico ecc., quella bellezza che, provenendo da Dio, dà luce all’intelletto e gioia al cuore, e pertanto dà anche forza interiore per vincere le tentazioni di ogni genere: lussuria, potere, superbia, ricchezza, invidia ecc., quando si privilegia una linea qualunquista, un piano di studi di liberi pensatori, di teologi miscredenti o eretici o quant’altro, tutto l’edificio spirituale e morale cede progressivamente, a iniziare dal pilastro più fragile e vulnerabile che è quello della castità. Virtù che il diavolo sa trasformare abilmente in peccato e in perversione per aprirsi la breccia verso la distruzione di tutte le altre virtù e istituzioni, come si è visto anche per la famiglia naturale, con delle conseguenze di disperazione e di dolore indescrivibili perché il male, il peccato porta con sé solo tristezza e angoscia.

 

Qui a Verona per esempio è stato montato uno scandalo senza proporzioni per la questione della presunta pedofilia tra sacerdoti e alunni del benemerito Istituto per sordomuti ‘Provolo’, che tanto ha aiutato questi disabili provenienti da ogni parte d’Italia permettendo loro di potersi relazionare col mondo e trovando anche posti di lavoro di tutto rispetto. Questo eccezionale Istituto, il cui fondatore in concetto di santità, don Antonio Provolo, è stato un vero ‘pioniere’ a livello mondiale in questo settore, è stato ripagato con accuse false e infondate da parte di alcuni ex alunni i quali, pilotati da un noto legale, non si sono rassegnati davanti alla dichiarazione del Tribunale che ha scagionato totalmente da queste accuse educatori e sacerdoti dell’Istituto, ma hanno continuato a organizzare sfilate deplorevoli e oscene per le vie di Verona proseguendo nelle loro menzogne e calunnie contro i loro stessi sacerdoti benefattori. Ma nessuno dei media ha parlato del vero movente di tutto questo scatenamento di falsità: un vasto terreno sopra il lago di Garda lasciato da un benefattore all’Istituto Provolo il secolo scorso, terreno di cui gli ex alunni rivendicavano la proprietà nonostante la sentenza negativa del Tribunale in quanto nessun documento legale accennava a questa possibilità. Non avendolo ottenuto per vie legali pacifiche, hanno tentato altre vie, davvero esecrabili, inique e ingiuste davanti agli uomini e davanti a Dio! 

 

E di esempi ‘edificanti’ del genere ce ne sarebbero molti!

 

Ebbene, la storia insegna che tutti coloro che hanno astutamente e falsamente accusato un Sacerdote, l’Unto del Signore, consacrato e protetto dall’Altissimo, calunniandolo per odio, o per invidia o per ricavarne vantaggi economici o quant’altro, hanno fatto una brutta fine qui sulla terra e Dio non voglia, che si siano giocati anche l’anima per tutta l’eternità nel fuoco eterno! Perché questi sono peccati contro lo Spirito Santo che non possono essere perdonati, dice Gesù!

 

 Settembre 2012

 

 (Segue seconda parte: La sfida del gender)

 

 

 

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