Quel «mea culpa» soft di Francesco verso gli evangelici

28/07/2014 
 
Caserta. Francesco incontra i Pentecostali

(©lapresse)

(©LAPRESSE) CASERTA. FRANCESCO INCONTRA I PENTECOSTALI

Il significato di un gesto: l'attenzione verso una realtà in crescita che in America Latina sta conquistando molti fedeli

ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO

Le sobrie parole usate questa mattina da Papa Francesco nel dialogo con la comunità evangelica pentecostale del pastore Giovanni Traettino a Caserta s'inseriscono nel cammino inaugurato da san Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000. In quella occasione e per quella occasione, Papa Wojtyla volle che si preparasse un gesto penitenziale, una richiesta di perdono per le colpe e gli errori commessi dai cristiani – e dagli uomini di Chiesa – nel corso della storia. Quell'iniziativa, alla quale era contrario anche qualche cardinale temendo richieste di perdono poco fondate sulla realtà degli avvenimenti storici,  corrispondeva al cuore di Giovanni Paolo II: la Chiesa non aveva paura a riconoscere le infedeltà, gli eccessi, le strumentalizzazioni, la violenza, che nel nome del Dio cristiano erano stati compiuti lungo i secoli. Atteggiamenti non corrispondenti al Vangelo.

Le scuse di Papa Bergoglio alla comunità pentecostale riguardano in particolare quanto accaduto durante il fascismo, quando i pastori vennero deportati, le chiese distrutte e questi sparuti movimenti evangelici dichiarati «nocive all'identità fisica e psichica della razza» italiana. Nel silenzio di molti ecclesiastici di allora e persino grazie alle denuncia da parte di qualche parroco all'Ovra, la polizia segreta del regime. Leggi e provvedimenti varati da cristiani, da battezzati. E Francesco intende anche contenere l'uso esagerato che da parte cattolica si è fatto della parola «setta», per indicare alcune di queste nuove realtà.

Al di là dell'amicizia personale con Traettino, che comunque è stata la molla perché scattasse l'incontro, Francesco si è recato a visitare la comunità perché ha avuto modo di conoscere bene i pentecostali e più in generale i nuovi movimenti carismatici cristiani. Gruppi che stanno conquistando molto seguito tra i fedeli, in particolare nei paesi dell'America Latina.

Sfidando le reticente e le contrarietà – sia quelle interne di area cattolica, sia quelle dei pentecostali e di altri protestanti, uniti nel ritenere scandalosa l'accoglienza del Papa da parte di Traettino – Francesco mostra di guardare con attenzione a una realtà che non può più essere ignorata e che oggi rappresenta – come ha osservato il professor Massimo Introvigne – oltre 600 milioni di fedeli, cioè quasi un terzo degli oltre due miliardi di cristiani presenti nel mondo, nonché tre quarti dei protestanti, che sono circa 800 milioni. Una realtà in crescita e caratterizzata da un grande dinamismo missionario.

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