SINODO SULLA FAMIGLIA 2014

 

SINODO SULLA FAMIGLIA 2014

ALCUNE TRACCE PER CAPIRE COSA È SUCCESSO AL SINODO

"Un colpo di mano che non è riuscito. Lo definirei così il Sinodo straordinario sulla famiglia che si è appena concluso. Ma anche l’occasione per alcuni episcopati di mostrare la loro fedeltà al Vangelo… (Angela Ambrogetti)

(a cura di Claudio Prandini)

 
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INTRODUZIONE 

Su omosessualità e divorzio nel sinodo è mancato l'accordo, ma alla fine a decidere sarà il papa. E i cambiamenti che vuole introdurre li ha già in mente, anzi, li mette già in pratica. Un commento di Paul Anthony McGavin

Non è vero che Francesco sia stato zitto, nelle due settimane del sinodo. Nelle omelie mattutine a Santa Marta martellava ogni giorno gli zelanti della tradizione, quelli che caricano sugli uomini fardelli insopportabili, quelli che hanno solo certezze e nessun dubbio, gli stessi contro cui si è scagliato nel discorso di congedo con i padri sinodali.

È tutto tranne che imparziale, questo papa. Ha voluto che il sinodo orientasse la gerarchia cattolica verso una nuova visione del divorzio e dell'omosessualità e ci è riuscito, nonostante il numero risicato dei voti favorevoli alla svolta, dopo due settimane di discussione infuocata.

In ogni caso sarà lui alla fine a decidere, ha ricordato a cardinali e vescovi che ancora avessero qualche dubbio. Per rinfrescare la loro memoria sulla sua potestà "suprema, piena, immediata e universale" ha messo in campo non qualche raffinato passaggio della "Lumen gentium" ma i canoni rocciosi del codice di diritto canonico.

Sulla comunione ai divorziati risposati si sa già come il papa la pensi. Da arcivescovo di Buenos Aires autorizzava i "curas villeros", i preti inviati nelle periferie, a dare la comunione a tutti, sebbene i quattro quinti delle coppie neppure fossero sposate. E da papa non teme di incoraggiare per telefono o per lettera qualche fedele passato a seconde nozze a prendere tranquillamente la comunione, subito, senza nemmeno quei previ "cammini penitenziali sotto la responsabilità del vescovo diocesano" prospettati da qualcuno nel sinodo, e senza nulla smentire quando poi la notizia di questi suoi gesti trapela. (….)

 

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