Il racconto del nunzio monsignor Mario Zenari a Radio Vaticana: "Tanta paura, nessun ferito. Siamo tutti salvi"
REDAZIONE
ROMA
E' successa una cosa imprevista, anche se qui tutto può capitare. Stavo proprio alzandomi – erano le 6.35, più o meno – quando ho sentito un grosso botto e mi sono gettato subito a terra, cercando di evitare le finestre perché abbiamo già sperimentato che a volte non cade solo un mortaio, ma ne cadono due, tre".
Inizia così il racconto del nunzio apostolico in Siria, Mario Zenari, intervistato da Radio Vaticana. "Dopo un po' – continua Zenari – mi ha chiamato il mio consigliere, poi anche le suore della nunziatura e mi hanno detto che era caduto un colpo di mortaio, un rocket, sulla sede della nunziatura. Siamo usciti ed abbiamo constatato i danni che, per fortuna, sono limitati: non ci sono feriti".
«In questi ultimi mesi di conflitto, è cresciuta la preoccupazione dei cristiani. Nel primo anno, si può dire che fossero ancora `rispettati´. Poi, complicandosi la situazione maggiormente di mese in mese e di settimana in settimana, anche la posizione dei cristiani è diventata preoccupante». Ha detto ancora Zenari.
«Grazie a Dio, non c'è stato alcun ferito ma solo danni materiali alla sede, anche abbastanza limitati», riferisce. «È successa una cosa imprevista, anche se qui tutto può capitare», commenta l'ambasciatore vaticano. Per monsignor Zenari, «è difficile dire da dove potesse venire e da chi è stato sparato questo colpo di mortaio. Purtroppo, qui queste cose capitano quotidianamente: sabato scorso sono caduti 2-3 mortai sul convento dei Padri Francescani ad Aleppo, danneggiando il tetto e per fortuna non facendo né vittime né feriti. Siamo tutti sulla stessa barca, sia nella capitale Damasco che in altre parti della Siria. In particolare, attorno alla nunziatura apostolica, non è la prima volta che cadono questi colpi di mortaio».
Quanto infine alla sorte di Padre Paolo Dall'Oglio, «ci sono voci che corrono ma -conclude monsignor Zenari- è difficile verificarne la consistenza».
"Ci sono stati danni materiali non gravi e nessun danno alle persone, anche data l'ora dell'eplosione". Così padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, riferisce a proposito del colpo di mortaio che questa mattina ha colpito la nunziatura di Damasco.