Riflessione del presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco al termine della celebrazione nella basilica delle Vigne nel giorno della festa del lavoro
MIRIANA REBAUDO
GENOVA
Per il vecchio contiente serve la "massima concertazione" tra tutte le forze politiche e sociali in campo. E’ quanto auspicato dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine della veglia di preghiera per il lavoro organizzata dalla diocesi di Genova nella Basilica delle Vigne, nei vicoli genovesi, in occasione del Primo Maggio.
Per Bagnasco il ruolo dell’Europa è importante per vincere la sfida del lavoro e battere la disoccupazione: "Mi sembra – ha detto il cardinale- che l'Europa dia qualche segnale di maggiore consapevolezza per potere meglio modificare, rivedere le diverse relazioni e i diversi rapporti" trasformandosi così in "un volano e non in un freno".
Tutti però, ha aggiunto il presidente dei vescovi, devono fare la loro parte, perché "crescita e austerità" vadano insieme: non ci può essere austerità, e quindi un rigore dei conti pubblici, che è necessario, senza crescita, e viceversa", "Per superare la crisi, infatti, – ha rimarcato ancora Bagnasco – non bisogna scaricare la responsabilità di problemi così gravi su un solo soggetto, e cioè il nuovo governo, ma ci vuole concertazione, una maggiore e più efficacia sinergia tra la classe politica e tutte le altre forze sociali in campo".
Infine, parlando dell’iniziativa promossa insieme dagli uffici diocesani della Pastorale giovanile e di quella del lavoro, l’arcivescovo ha ricordato che <la preghiera è un atto di fede alla Madonna all’inizio del mese di maggio>, aggiungendo che "serve un atto di fede e di preghiera perché ci aiuti tutti a essere più illuminati, più decisi, più onesti nell'affrontare insieme questa grande sfida che è il lavoro e la disoccupazione".