Digiuno e preghiera in piazza contro le bombe e l’indifferenza

7/09/2013 

    

Preghiera e digiuno

PREGHIERA E DIGIUNO

Clima di raccoglimento e di preghiera tra i fedeli presenti in san Pietro per la veglia per la pace convocata da papa Francesco

GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

"Non sono praticante ma oggi sono qui per digiunare con Francesco perché l'indifferenza uccide più delle armi". Gianluca Franco, ingegnere calabrese 41enne, ha portato la famiglia a piazza San Pietro "dopo aver visto in televisione le immagini dei civili colpiti dal gas nervino". Sua moglie Ilenia è incinta ma ha deciso di attenersi alla norma canonica che prescrive un unico pasto durante la giornata, mentre la figlia quindicenne Melissa digiuna dall'alba al tramonto. Non è un sabato qualunque alla basilica vaticana.

Oggi i pellegrini non sono  arrivati per turismo: rispondono alla chiamata di Bergoglio. Pregano e digiunano per la pace in Siria. "Ho sentito il dovere morale di esserci- racconta Rita Andreolli, commercialista modenese-. La presenza è un segno di testimonianza mentre in Medio Oriente la vita umana sembra aver perso ogni valore". Lucia Bossi è arrivata da Milano perché "ciò che conta davvero nella vita è la pace  e digiunando mi sento in comunione con Cristo". Motivati e ispirati da Francesco: inseriti in gruppi ecclesiastici o cattolici senza appartenenza, credenti o non. Tutti preoccupati dall'escalation di violenza in Siria.

"Il digiuno non è solo un atto penitenziale: è un apertura a Dio e al prossimo- osserva padre Ciro Benedettini, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede-. Tutte le grandi religioni praticano il digiuno e l'appello del Pontefice è stato accolto anche da molti atei". Stefania, trentenne sarda, si interroga con le amiche: "Perché digiunare? Una piccola rinuncia per implorare il grande dono della pace, un sacrificio personale per ottenere un immenso bene per tutti". Dalla Custodia di Terra Santa è volato a Roma anche padre Gianfranco Pinto Ostuni. "Come nei periodi di particolare tensione il governo israeliano ha avviato da noi la distribuzione di maschere anti-gas, però nonostante il timore di escalation nell'area, continua il flusso ininterrotto di pellegrini nei Luoghi Santi, un segno di speranza per credenti e non credenti, esattamente nello spirito di Francesco".  Il "Syria day" convocato da Francesco, aggiunge, padre Gianfranco, "ha già ottenuto un risultato storico: unire fedi diverse nel comune obiettivo di pacificare l'area". 

 I numeri danno ragione al Papa. Più di un italiano su 4 (28%) aderisce alla giornata di digiuno e di preghiera indetta da Bergoglio per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero. Ad aderire all’appello di Bergoglio è oltre la metà dei cattolici praticanti (55%), secondo il sondaggio Swg. Veglia, preghiera, meditazione, digiuno e confessione. Si comincia alle 18.30, quando in piazza verrà letto il testo dell’Angelus con cui domenica scorsa il Papa ha mobilitato tutti gli "uomini di buona volontà".

Alle 19 in punto inizia la veglia vera e propria: la prima parte sarà di carattere mariano, con l’intronizzazione della Madonna "Salus populi romani" con partenza dall’obelisco di San Pietro. Subito dopo inizia la recita del rosario, guidata dal Pontefice. Poi la meditazione del Papa, intorno alle 20.30. Dopo le parole di Francesco, prende il via la seconda parte della veglia, alla presenza di Bergoglio, di carattere più eucaristico. L’adorazione eucaristica è scandita in cinque tempi, ognuno dei quali precede una lettura biblica sul tema della pace, una preghiera di Pio XII sul tema della pace, invocazioni in forma responsoriale per chiedere la pace, il canto, l’offerta dell’incenso, il silenzio per l’adorazione personale.

Al termine di ognuno dei cinque tempi dell’adorazione guidata, cinque coppie di persone, in rappresentanza di Siria, Egitto, Terra Santa, Usa, Russia, faranno l’offerta dell’incenso, nel braciere collocato alla destra dell’altare. Al termine dell’adorazione guidata, dopo tre minuti di silenzio, avrà inizio l’ufficio delle letture. Al termine, alle 22.15, ci sarà un tempo di silenzio prolungato fino alle 22.40. Poi la benedizione eucaristica del Papa.

Oggi pomeriggio dalle 17.45 i fedeli hanno a disposizione cinquanta confessori all’interno del braccio di Costantino e sotto i colonnati a destra e a sinistra della piazza. Per favorire la partecipazione del numero più alto di persone, non è necessario alcun biglietto per accedere alla piazza.

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