«Forse siamo padroni del momento, ma il tempo è di Dio»

26/11/2013 

  

 
 

Fedeli a Buenos Aires

FEDELI A BUENOS AIRES

Il Papa a Santa Marta ha spiegato le virtù fondamentali per vivere il momento e il tempo: la preghiera che porta al discernimento di ogni attimo della vita, e la speranza in Gesù

DOMENICO AGASSO JR
ROMA

Il momento è dell'uomo, mentre il tempo è del Signore. «Forse noi possiamo sentirci padroni del momento, ma l’inganno è crederci padroni del tempo: il tempo non è nostro, il tempo è di Dio!». E la virtù fondamentale per vivere il momento è la preghiera che porta al discernimento di ogni singolo attimo della vita e a capire lo scorrere del presente. Mentre per guardare – e prepararsi – alla fine del tempo c'è un un'unica via: la speranza in Gesù Cristo. Lo ha detto papa Francesco all’omelia della Messa di stamattina celebrata nella Casa Santa Marta, come riferisce Radio Vaticana.

La preghiera che si unisce al discernimento aiuta a decifrare i singoli momenti della vita e a orientarli a Dio; la speranza è il faro a lunga gittata che illumina l’ultima tappa, quella di una vita e insieme – in senso escatologico – della fine dei tempi.

Il Papa ha riflettuto sul Vangelo di oggi, nel quale Gesù spiega ai fedeli nel tempio cosa dovrà avvenire prima della fine dell’umanità, assicurando che neanche il peggiore dei drammi dovrà lasciare nella disperazione chi crede in Dio. «In questa strada verso la fine del nostro cammino, di ognuno di noi e anche di tutta l’umanità, il Signore ci consiglia due cose, due cose che sono differenti, sono diverse secondo come viviamo, perché è differente vivere nel momento e differente è vivere nel tempo”, ha affermato Francesco.

«E il cristiano è un uomo o una donna che sa vivere nel momento e che sa vivere nel tempo. Il momento è quello che noi abbiamo in mano adesso – ha precisato – ma questo non è il tempo, questo passa! Forse noi possiamo sentirci padroni del momento, ma l’inganno è crederci padroni del tempo: il tempo non è nostro, il tempo è di Dio! Il momento è nelle nostre mani e anche nella nostra libertà di come prenderlo. E di più: noi possiamo diventare sovrani del momento, ma del tempo soltanto c’è un sovrano, un solo Signore, Gesù Cristo».

Quindi, ha ammonito il Pontefice citando il Figlio di Dio, non bisogna farsi «ingannare nel momento», perché ci saranno persone che approfitteranno della confusione per presentarsi come Cristo. «ll cristiano, che è un uomo o una donna del momento, deve avere – ha esortato – quelle due virtù, quei due atteggiamenti per vivere il momento: la preghiera e il discernimento».

Ecco la distinzione tra gli atteggiamenti da tenere nei confronti del momento e del tempo: «Per conoscere i veri segni, per conoscere la strada che devo prendere in questo momento è necessario il dono del discernimento e la preghiera per farlo bene. Invece per guardare il tempo, del quale soltanto il Signore è padrone, Gesù Cristo, noi non possiamo avere nessuna virtù umana». La virtù «per guardare il tempo deve essere data, regalata dal Signore: è la speranza! Preghiera e discernimento per il momento; speranza per il tempo».

Francesco ha soggiunto: «E così il cristiano si muove in questa strada, momento dopo momento, con la preghiera e il discernimento, ma lascia il tempo alla speranza».

«Il cristiano sa aspettare il Signore in ogni momento – ha proseguito – ma spera nel Signore alla fine dei tempi. Uomo e donna di momento e di tempo: di preghiera e discernimento, e di speranza».

E poi ha concluso con un'invocazione: «Ci dia il Signore la grazia di camminare con la saggezza, che anche è un dono di Lui: la saggezza che nel momento ci porti a pregare e discernere. E nel tempo, che è il messaggero di Dio, ci faccia vivere con speranza».

 
 
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