Gli angeli custodi

DAGLI SCRITTI DI MARIA VALTORTA 

Dice Azaria:

       “L’angelo del Signore è come un giardiniere che cura una pianta preziosa. Dal nascere al maturare… Sempre vigile, tremando dei venti, del gelo, delle tempeste, dei parassiti, dei roditori. La sua completa pace d’angelo, l’angelo la ritrova quando risale al cielo col frutto colto dal ramo, levato alla Terra, con l’anima che si è salvata fino alla fine. Allora, con un ardore di gioia, va a ritrovare i fratelli, e dice: “L’anima mia si è salvata! E’ con noi nella pace! Gloria, gloria, gloria al  Signore!”  (Libro di Azaria)

divisore con violetta

       Dice Gesù:

          “Credete troppo poco, o uomini, al ministero e magistero angelico dei Custodi che Dio vi ha posti al fianco. Ma essi sono, e amorosi, attenti, sapienti, ad amare, aiutare, guidare, istruire le vostre anime. Il buon compagno non manca mai al suo compito, neppure quando l’uomo pecca e lo disgusta. Ma quando poi l’uomo vive nella grazia del Signore e lo adopera e serve con tutte le sue forze, allora, così com’è detto di Me dopo la tentazione nel deserto, ‘gli angeli lo servono’.

           Credete forse che il mio Custode non abbia lottato con Me contro Satana in quell’ora? In verità che lottò! E a vittoria conseguita chiamò I suoi fratelli a sostenere le forze del Vittorioso.”

(I Quaderni del 1945 – 1950)

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Dice ancora S. Azaria:

       “La missione dell’Angelo Custode si crede, da parte della gente, che cessi con la morte del custodito. Non è così sempre.  Cessa, è cosa conseguente, alla morte del peccatore impenitente, e con sommo dolore dell’angelo custode di colui che non si pentì. Si trasfigura in gloria gioconda ed eterna alla morte di un Santo che dalla Terra passa al Paradiso senza soste purgative. Ma continua quale era, come protezione che intercede e ama il suo affidato, per coloro che dalla Terra passano al Purgatorio per espiare e purificarsi. Allora noi, gli angeli custodi, oriamo con la carità per voi davanti al trono di Dio, e uniti alle nostre orazioni d’amore presentiamo i suffragi che sulla Terra vi applicano parenti e amici.

       Oh! tutto non posso dire di quanto sia vivo, attivo, dolce, il legame che ancora ci unisce a voi purganti. Come madri che spiano il ritorno della salute in un figlio che fu malato ed è convalescente, come spose che contano i giorni che le separano dalla riunione con lo sposo prigioniero, così noi. Noi, neppur per un attimo,  cessiamo di osservare la divina amorosa Giustizia e le vostre anime che si mondano fra i fuochi d’amore. E giubiliamo vedendo l’Amore sempre più placato verso di voi, e voi sempre più degne del Suo Regno. E quando la Luce ci ordina: “Vai a trarlo fuori per portarlo qui”, più ratti che saette noi ci precipitiamo a portare un attimo di Paradiso, che è fede, che è speranza, che è conforto a coloro che ancora restano a espiare, là nel purgatorio, e stringiamo a noi l’anima amata per la quale operammo e soffrimmo, e risaliamo con lei insegnandole l’osanna paradisiaco.

       I due dolci attimi nella missione dei Custodi, i due più dolci attimi, sono quando la Carità ci dice: “Scendi, ché un nuovo uomo è generato e tu lo devi custodire come gemma che Mi appartiene” e, quando possiamo salire con voi al Cielo. Ma il primo è meno del secondo. Gli altri attimi di gioia sono le vostre vittorie sul mondo, la carne e il demonio.  Ma come si trema per la vostra fragilità da quando vi si prende in custodia, così sempre si palpita dopo ogni vostra vittoria, perché il Nemico del Bene è vigile a tentare di abbattere ciò che lo spirito costruisce. Perciò gioioso, perfetto nella sua gioia è l’attimo in cui entriamo con voi nel Cielo. Perché nulla più può distruggere ciò che è ormai compiuto.”

(I Quaderni del 1945 – 1950)   

       E ancora S. Azaria:

       “Un’altra azione dell’Angelo Custode è quella di essere costantemente e meravigliosamente attivo presso Dio, del quale ascolta gli ordini e al quale offre le azioni buone del custodito, presenta e appoggia le suppliche, intercede nelle sue pene; e presso l’uomo al quale soprannaturalmente fa da maestro che guida nel sentiero diritto, senza soste, con ispirazioni, luci, attraimenti verso Dio.

       Oh! i nostri fuochi, che sono i fuochi della Carità che ci ha creati e che ci investe dei Suoi ardori, noi li convergiamo sui nostri custoditi, così come fa il sole sulla zolla che chiude un seme per intiepidirla e farlo germinare, e poi sullo stelo per irrobustirlo e farlo divenire fusto e pianta robusta. Coi nostri fuochi noi vi consoliamo, scaldiamo, irrobustiamo, illuminiamo, ammaestriamo, attraiamo al Signore. Che se poi il gelo ostinato dell’anima e la sua durezza ostinata non si lascia da noi penetrare e vincere, che se poi l’armonia caritatevole dei nostri insegnamenti non viene accolta ma anzi sfuggita per inseguire la fragorosa musica infernale che sbalordisce e fa folli, non di noi è la colpa. Di noi è il dolore per il fallimento della nostra azione d’amore sull’anima che amiamo, con tutte le nostre capacità, dopo Dio.

       Noi siamo dunque sempre presso il nostro custodito, sia che sia un santo o un peccatore. Dall’infusione dell’anima nella carne alla separazione dell’anima dalla carne, noi siamo presso la creatura umana che l’Altissimo Signore ci ha affidata. E questo pensiero, che ogni uomo ha presso un angelo, dovrebbe aiutarvi ad amare il prossimo vostro, sopportarlo, accoglierlo con amore, con rispetto, se non per se stesso, per l’invisibile Azaria che è seco e che, come angelo, merita sempre rispetto e amore.

       Se pensaste che a ogni vostra azione verso il prossimo, oltre l’Occhio onnipresente di Dio, presiedono e osservano due spiriti angelici i quali gioiscono o soffrono di ciò che fate, come sareste più buoni sempre col prossimo vostro! Pensate: voi accogliete una persona, l’onorate ovvero la mortificate, l’aiutate o la respingete, peccate con lei o la traete dal peccato, ne siete istruiti o la istruite, la beneficate o ne siete beneficati…e due angeli, il vostro e il suo, sono presenti e vedono non solo le vostre azioni palesi ma la verità delle vostre azioni, ossia se le fate con vero amore, o con finto amore, o con astio, con calcolo e così via.

       Date un’elemosina? I due angeli vedono come la date. Non la date? I due angeli vedono il perché vero di perché non la date. Ospitate un  pellegrino o lo respingete? I due angeli vedono come lo ospitate, vedono ciò che è spiritualmente vero nella vostra azione. Visitate un malato? Consigliate un dubbioso? Confortate un afflitto? Onorate un defunto? Richiamate alla giustizia uno smarrito? Date aiuto a chi ne ha bisogno? A tutte le opere di misericordia sono testimoni due angeli: il vostro e quello di colui che riceve la vostra misericordia o se la vede negata.

       Vi viene a trovare, o a importunare, qualcuno? Pensate sempre che non ricevete lui solo, ma il suo angelo con lui. E perciò abbiate sempre carità. Perché anche un delinquente ha il suo angelo, e l’angelo non diviene delinquente se delinquente è il suo custodito. Accogliete perciò con amore chiunque, anche se è un amore prudentemente riservato, sulle difese, anche se è un amore severo per far comprendere, al vostro prossimo che vi visita, che la sua condotta è riprovevole e vi addolora e che la deve cambiare non tanto per piacere a voi quanto per piacere a Dio. Accogliete con amore. Perché se respingete l’uomo che vi è antipatico, o indesiderabile, importuno in quel momento, o che sapete perfido, respingete pure l’ospite invisibile, perché ogni prossimo che viene da voi porta fra le vostre mura o a voi vicini l’angelo che è suo custode.

       Dovete vivere presso chi non vi piace? Prima di tutto non giudicate. Non sapete giudicare. L’uomo non giudica con giustizia che rarissimamente. Ma anche giudicando con giustizia, in base a elementi positivi ed esaminati senza prevenzioni e asti umani, non mancate alla carità, perché oltre che al prossimo voi manchereste verso l’angelo custode di quel prossimo. Se sapeste considerare così, come più facile vi sarebbe superare antipatie e rancori, e amare, amare, compiere le opere che vi faranno dire da Gesù Signore e Giudice: “Vieni alla Mia destra, tu benedetto”.

       Su, un piccolo sforzo, una continua riflessione sempre, questa: vedere, con l’occhio della fede, l’angelo custode che è al fianco di ogni uomo, e agire sempre come se ogni vostra azione fosse fatta all’angelo di Dio che testimonierà presso Dio. Egli, l’angelo custode di ogni uomo – io ve lo assicuro – unito al vostro dirà al Signore: “Altissimo, costui sempre fu fedele alla carità, amando Te nell’uomo, amando il mondo soprannaturale nelle creature, e per questo amore spirituale sopportò offese, perdonò, fu misericorde verso ogni uomo, a imitazione del Figlio Tuo diletto i cui occhi umani, pur mirando i suoi nemici, vedevano al loro fianco, con l’aiuto dello spirito Suo Santissimo, gli angeli, i loro afflitti angeli, e li onorava, aiutandoli nel tentativo di convertire gli uomini, per glorificare con essi Te, Altissimo, salvando dal Male quante più creature possibile”.

       Medita, anima mia, come vi onora il Signore, e come noi angeli vi onoriamo, vi diamo modo di aiutare noi – Egli, il Divino, e noi Suoi spirituali ministri – con la parola atta a rimettere sulle vie giuste un vostro simile e soprattutto con l’esempio di una condotta ferma nel Bene. Ferma, che non piega a indulgenze e compromessi per non perdere l’amicizia di un uomo, premurosa unicamente di non perdere quella di Dio e dei suoi angeli. Sarà dolore, talvolta, dover essere severa perché la gloria di Dio e i suoi voleri non siano calpestati da un uomo. Procurerà forse sgarbi e freddezze. Non te ne preoccupare. Aiuta l’angelo del prossimo tuo e troverai anche questo in Cielo.” 

(I Quaderni del 1945 – 1950)

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