Il Papa: i carismi diversi nella Chiesa non siano fonte di divisione

1/10/2014 

 Francesco all'udienza generale

(©LaPresse)

(©LAPRESSE) FRANCESCO ALL'UDIENZA GENERALE

 

“Quando la Chiesa, nella varietà dei suoi carismi, si esprime in comunione, non può sbagliare”. Scherza: chi pensa di riconoscere da solo il suo carisma è come lo stonato convinto di cantare bene. E chiede preghiere per il sinodo

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO

 

I “carismi diversi” non devono essere “motivo di invidia o di divisione, di gelosia” perché “nella comunità cristiana abbiamo bisogno l’uno dell’altro” e “quando la Chiesa, nella varietà dei suoi carismi, si esprime in comunione, non può sbagliare”. Così Papa Francesco nell’udienza generale in piazza San Pietro. Jorge Mario Bergoglio ha peraltro invitato i fedeli a  pregare per il sinodo straordinario sulla famiglia che si apre lunedì.

Il Papa ha dedicato la catechesi ai “doni dello Spirito Santo”: “In questa catechesi vogliamo chiederci: che cos’è esattamente un carisma? Come possiamo riconoscerlo e accoglierlo? E soprattutto: il fatto che nella Chiesa ci sia una diversità e una molteplicità di carismi, va visto in senso positivo, come una cosa bella, oppure come un problema?”.

“Nel linguaggio comune, quando si parla di 'carisma', si intende spesso un talento, un’abilità naturale”, ha detto ancora il Papa. “Ma, si dice: 'Questa persona ha uno speciale carisma per insegnare', è un talento che ha! Così, di fronte a una persona particolarmente brillante e coinvolgente, si usa dire: 'È una persona carismatica' – 'Cosa significa?' – 'Non so, ma è carismatica'”, ha proseguito il Papa con un filo di ironia. “Nella prospettiva cristiana, però, il carisma è ben più di una qualità personale, di una predisposizione di cui si può essere dotati: il carisma è una grazia, un dono elargito da Dio Padre, attraverso l’azione dello Spirito Santo. Ed è un dono che viene dato a qualcuno non perché sia più bravo degli altri o perché se lo sia meritato: è un regalo che Dio gli fa, perché con la stessa gratuità e lo stesso amore lo possa mettere a servizio dell`intera comunità, per il bene di tutti”. Papa Francesco ha poi sottolineato che “uno non può capire da solo se ha un carisma, e quale. Ma, tante volte, noi abbiamo sentito persone che dicono: 'No, io ho questa qualità, io so cantare benissimo!', e nessuno ha il coraggio di dire loro: ‘Ma, meglio che stai zitto, perché ci tormenti tutti quando tu canti!’ Nessuno può dire: io ho questo carisma. E’ all’interno della comunità che sbocciano e fioriscono i doni di cui ci ricolma il Padre; ed è in seno alla comunità che si impara a riconoscerli come un segno del suo amore per tutti i suoi figli”.

Per il Papa, nella Chiesa vi sono “carismi diversi” e “questo non deve essere visto come un motivo di confusione, di disagio: sono tutti regali che Dio fa alla comunità cristiana, perché possa crescere armoniosa, nella fede e nel suo amore, come un corpo solo, il corpo di Cristo. Di fronte a questa molteplicità di carismi – ha detto Jorge Mario Bergoglio – il nostro cuore si deve aprire alla gioia e dobbiamo pensare: 'Che bella cosa! Tanti doni diversi, perché siamo tutti figli di Dio, e tutti amati in modo unico'. Guai, allora, se questi doni diventano motivo di invidia o di divisione, di gelosia!". Il Papa ha ricordato, in particolare, santa Teresa di Gesù Bambino, di cui oggi la Chiesa festeggia la ricorrenza, sottolineando che il suo carisma era l’amore: “Chiediamo oggi a santa Teresa di Gesù Bambino di amare tanto la Chiesa e accettare tutti quei carismi con questo amore di figli della Chiesa, della nostra santa madre Chiesa gerarchica”.

Prima dell’udienza, in aula Paolo VI, il Papa aveva salutato un gruppo di bambini disabili, accompagnati dai loro genitori e familiari, a Roma con il pellegrinaggio dell’Istituto Secolare Piccole Apostole della Carità La Nostra Famiglia. “Mi diceva una mamma di restare un po’ di più io qui, ma il tempo è dittatore, ma dopo l’udienza in piazza volentieri rimarrò da voi, grazie tante, pregate per me, che io pregherò per voi, che il Signore vi benedica, buona giornata”, ha detto il Pontefice argentino al momento del congedo. Il Papa ha anche parlato ai fedeli in piazza San Pietro: “Oggi, prima di arrivare in piazza, ho ricevuto tanti, tanti bambini disabili nell`aula Paolo VI, tanti erano. Un’associazione che si dedica alla cura di questi bambini: cosa è? Questa associazione, queste persone, questi uomini e queste donne hanno il carisma di curare i bambini disabili. Questo è un carisma”.

“Sono lieto di accogliere i numerosi pellegrini dell’Opus Dei, accompagnati dal Prelato Mons. Javier Echevarria, qui convenuti in occasione della Beatificazione di Mons. Alvaro Del Portillo, e li esorto, sull’esempio del nuovo beato, a perseguire sempre la meta della santità nel proprio stato di vita, con fedeltà a Cristo e al Vangelo”, ha detto il Papa al momento dei saluti in lingua italiana e spagnola. Al momento del baciamano, Jorge Mario Bergoglio ha salutato i cardinali Julian Herranz e Juan Luis Cipriani Thorne e, subito dopo, mons. Echevarria, che, tolto lo zucchetto, si è inginocchiato, subito incoraggiato dal Papa a rialzarsi per un breve scambio di battute cordiali, sullo sfondo dei fragorosi applausi dei fedeli dell'Opus dei presenti in piazza. Ai fedeli di lingua polacca il Papa ha detto: “All'inizio di questo mese, dedicato alla meditazione della vita di Maria e del suo figlio nei misteri del rosario, invito tutti voi a pregare secondo le intenzioni della Chiesa soprattutto per il sinodo dei vescovi dedicato alla famiglia”. E poi ha aggiunto: “Pregate anche per me!”.

 
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