Il Papa mette in “punizione” il cardinale O’Brien

15/05/2013 
 
Il cardinale O'Brien

Il cardinale O'Brien

La decisione di papa Francesco di inviare ad un ritiro penitenziale di lunga durata il porporato scozzese. Dimissionato da Benedetto XVI per abusi sessuali aveva deciso di non prendere parte al Conclave

Redazione Vatican Insider
Roma

 

«Per le stesse ragioni per cui decise di non prendere parte all'ultimo Conclave – afferma ora una nota della Sala Stampa della Santa Sede – il cardinale Keith Patrick O'Brien, arcivescovo emerito di St. Andrews and Edinburgh, d'intesa con il Santo Padre, nei prossimi giorni lascerà la Scozia per molti mesi di rinnovamento spirituale, preghiera e penitenza. Ogni decisione circa la destinazione futura del Cardinale sarà da concordare con la Santa Sede».

 

All'atto delle dimissioni anticipate di O'Brien il 25 febbraio scorso, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, disse che «Papa Ratzinger fu opportunamente informato» sul cardinale scozzese Keith O'Brien. Come è noto, in seguito a questa vicenda, dunque per espresso desiderio del Papa che stava per lasciare il Pontificato, il porporato scozzese ha anche rinunciato a partecipare al Conclave che ha poi eletto Francesco.

 

Come è noto, O'Brien era stato accusato di abusi sessuali da tre preti e un ex prete della sua diocesi per fatti risalenti a oltre 30 anni prima. Le dichiarazioni contenenti le accuse contro il cardinale erano state presentate all'ufficio dell'ambasciatore del Vaticano in Gran Bretagna, Antonio Mennini, a inizio febbraio, una settimana prima dell'annuncio delle dimissioni del Papa. Mennini ha risposto con una mail, visionata dai giornalisti dell'Observer, nella quale diceva di apprezzare il coraggio degli accusatori. I quattro accusatori, che non hanno rivelato la propria identità, hanno sostenuto di essere stati costretti ad avere rapporti «inopportuni» con il cardinale.

 

La prima denuncia contro O'Brien fa riferimento a fatti accaduti nel 1980 ed è stata fatta da un ex-seminarista del collegio di St. Andrews, ai tempi ventenne e oggi sposato, che considerava O'Brien la sua «guida spirituale».

 

L'ex seminarista ha detto di essere stato troppo spaventato all'epoca per denunciare il fatto, e di avere rinunciato successivamente al suo percorso nella Chiesa per preservare la sua integrità personale.

 

Nelle altre dichiarazioni presentate a monsignor Mennini che in merito riferì immediatamente a Benedetto XVI, i tre preti hanno raccontato di avere avuto rapporti inappropriati con l'arcivescovo in diverse occasioni: in una parrocchia, alla residenza di O'Brien e durante sedute di preghiera notturne.

 

  Secondo uno degli accusatori, il «prete C», l'arcivescovo avrebbe mantenuto contatti di questo tipo con lui per un certo periodo di tempo, abusando del suo potere e della sua posizione: «Dovete capire – aggiunse il prete – la relazione che esiste tra un vescovo e un sacerdote. Quando prendi l'ordine, presti giuramento di obbedienza anche verso di lui».

«È più del tuo capo, più del CEO della tua compagnia. Lui ha un enorme potere su di te. Non è che arrivi lì e gli dai un calcio nelle palle», ha spiegato confermando quella che è stata la tesi di fondo del promotore di giustizia della Congregazione della Dottrina della Fede nel pontificato ratzingeriano, monsignor Charles Scicluna: «dietro ogni abuso sessuale compiuto da eccelsiastici c'è sempre anche un abuso di potere».

A seguito della pubblicazione delle accuse e della conferma della loro credibilità da parte della Nunziatura di Londra, lo scorso 25 febbraio il cardinale O'Brien ha diffuso una dichiarazione in cui si è scusato con tutti coloro che «sono stati offesi».

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