Il Papa: “Viviamo una nuova Babele. Il sospetto ci fa diventare pericolosi”

Il Papa: “Viviamo una nuova Babele
Il sospetto ci fa diventare pericolosi”

Il Papa durante la messa per la Pentecoste

Ratzinger: assistiamo a fatti quotidiani in cui sembra che gli uomini stiano diventano più aggressivi e scontrosi. Bagnasco sul caso del “corvo”: situazioni che ci addolorano

Viviamo una «nuova Babele» e assistiamo a «fatti quotidiani in cui sembra che gli uomini stiano diventano più aggressivi e scontrosi, comprendersi sembra troppo impegnativo, e si preferisce restare in sè». Sono parole di Bendetto XVI nell’omelia della messa per la Pentecoste celebrata in San Pietro.

«La Pentecoste – ha ricordato – è la festa dell’unione, comprensione e comunione umana» e lo è anche nel nostro mondo in cui le persone sono più vicine ma «la comprensione e la comunione è spesso superficiale e difficoltosa». «Può esserci veramente unità e concordia» tra gli uomini, e «come»?. Se lo è chiesto il Papa nella omelia della messa di Pentecoste, dopo aver denunciato il «senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco» che ci fa «persino diventare pericolosi gli uni per gli altri». La risposta Benedetto XVI la trova nel «dono dello Spirito di Dio» che dà «cuore nuovo e lingua nuova», e «capacità di comunicare», dove prima c’era «estraneità».

Tutti gli uomini vivono «un conflitto interiore, da una divisione, tra gli impulsi che provengono dalla carne e quelli che provengono dallo Spirito». Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa di Pentecoste celebrata in San Pietro. «Noi – ha spiegato – non possiamo seguirli tutti. Non possiamo essere contemporaneamente egoisti e generosi, seguire la tendenza a dominare sugli altri e provare la gioia del servizio disinteressato». «Dobbiamo sempre scegliere – ha detto ancora – quale impulso seguire e lo possiamo fare in modo autentico solo con l’aiuto dello Spirito».

Lo scandalo che sta attraversando il Vaticano è «una situazione che colpisce e addolora», ma «il male esiste nel cuore degli uomini. Dobbiamo avere fiducia mentre nelle debite forme e sedi si fa chiarezza»: lo ha detto oggi il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, prima della santa Messa in occasione del pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Guardia, sulle alture di Genova. «La fiducia e la presenza del Signore non viene mai meno. Non viene mai meno la sua fedeltà alla Santa Chiesa, all’uomo»

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