March for Marriage: cronaca di un evento boicottato

 
 01/07/2014 10:06 

di Rita Bettaglio

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“… Ogni bambino viene da un uomo e una donna e ha il diritto, il diritto umano naturale, di conoscere ed essere conosciuto dalla propria madre e padre. Questo è il grande bene pubblico cui il matrimonio è orientato e protegge. La domanda allora è: la società ha bisogno di un’istituzione che unisce I bambini alle madri e ai padre che li hanno messi al mondo, o no? Se sì, quell’istituzione  è il matrimonio: nient’altro dà ai bambini questo bene basilare”.

di Rita Bettaglio

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RNS-MARRIAGE-RALLYGuerra di cifre sulla seconda edizione della March for Marriage che si è tenuta a Washington lo scorso 19 giugno.

C’è chi parla di 5mila persone, chi di 2mila. L’anno scorso erano 10mila.

Si fa fatica a trovare notizie sulla marcia. Ho cercato con molta attenzione, ma, se sono presenti molti articoli che mettono in ridicolo i partecipanti e li descrivono come estremisti religiosi e istigatori all’odio, pochi sono gli interventi che descrivano la Marcia così come si è svolta e gli interventi dei relatori che si sono succeduti sul palco a Washington.

Moltissimi dimostranti erano ispanici e questo, nell’America del politicamente corretto, dove non si può discriminare nessuno (tranne i cattolici e i cristiani in generale), autorizza a parlare dell’evento come di una manifestazione di retrogradi, pressochè analfabeti… non certo WASP come il mainstream si picca d’essere. I contestatori, apprendiamo, non erano più di una 15na d’individui.

Il Media Research Center (http://www.mrc.org/cmi/surprise-liberal-media-bash-march-marriage) sottolinea che i media liberal hanno quasi ignorato l’evento o ne hanno parlato in chiave negativa e fondamentalmente errata, dipingendola come una marcia anti-gay.  Il Washington Post ha titolato: “Migliaia alla manifestazione all’U.S. Capitol contro il matrimonio gay”.  Più brillante il titolo di Daily Beast: “ Crocifissi, gorilla e pannolini per adulti: la mia marcia contro il matrimonio gay”.

Notevole il discorso tenuto dall’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone cui erano state fatte notevoli pressioni perché non prendesse la parola alla Marcia. Si erano scomodati addirittura lo speaker della Camera, la democratica e sedicente cattolica Nancy Pelosi, il sindaco di San Francisco e il governatore della California: Cordileone avrebbe, per il bene comune e la pace sociale, dovuto desistere dal suo insensato proposito. Ovviamente, nomen omen, non lo ha fatto. Assai interessante l’articolo di Crisis Magazine su chi e cosa ci siano dietro l’intervento della Pelosi su Cordileone (http://www.crisismagazine.com/2014/whats-behind-pelosis-attack-archbishop-cordileone ).

Il leit-motiv dell’intero, lungo discorso si può riassumere in poche parole: carità nella verità. Senza quest’ultima non ci può essere l’altra.

Il presule ha ricordato la millenaria tradizione di amore e compassione nella verità di milioni di cristiani nella storia, a partire dai primi secoli, sotto le persecuzioni del potere imperiale romano. L’amore per la persona umana e la coscienza della verità su di lei ha portato a costruire ospedali, scuole, orfanotrofi.

Cordileone ha fatto cenno alla recente vicenda che ha visto protagoniste le Little Sisters of the Poor, suore del Colorado cui l’Obamacare (piano sanitario varato dal presidente USA) voleva imporre l’obbligo di fornire contraccettivi e farmaci abortivi ai propri dipendenti. Le suore  si erano rivolte alla Corte Suprema per ottenere l’esenzione da tale obbligo presente nell’Affordable Care Act, noto come Obamacare.  La Corte Suprema, a fine gennaio 2014, aveva concesso alle Piccole Sorelle la possibilità di una sorta di obiezione di coscienza, almeno temporanea. Piccole Sorelle, ma davvero coraggiose, soprattutto se pensiamo che la loro azione legale farà giurisprudenza e servirà a molti altri soggetti e istituzioni.  “Nel 1839 Jeanne Jugan incontrò uno di questi figli di Dio senza valore, una vecchia donna cieca di cui nessuno si prendeva cura. Quella notte, Jeanne la portò in casa sua e la mise a dormire nel proprio letto. Da questo profondo incontro sono nate le Piccole Sorelle dei Poveri, che anche oggi amano, curano e danno un tetto a migliaia di anziani che necessitano di dignità quanto di cure.  Queste sono le suore che stanno fronteggiando la possibilità che venga loro impedito di diffondere l’amore di Gesù a causa del loro rifiuto di adeguarsi ad un imperativo del sistema sanitario che viola le loro convinzioni morali, convinzioni che si basano sulla verità della basilare dignità umana”.

  Ecco altri stralci del suo accorato discorso.

“L’amore è la risposta. Ma amore nella verità. La verità è che ogni bambino viene da una madre e un padre, e privare deliberatamente un bimbo della conoscenza e dell’amore di sua madre e suo padre è un’aperta ingiustizia. Questa è la nostra vera natura e nessuna legge può cambiarla. Chi ha potere temporale su di noi potrebbe scegliere di cambiare nella legge  la definizione di matrimonio  anche contro tutto ciò che noi abbiamo realizzato attraverso una partecipazione molto generosa al processo democratico, ma la nostra natura non cambia. Se la legge non corrisponde alla nostra natura, allora c’è un conflitto tra legge e natura: scommettiamo chi vincerà? E la gente sa come finirà”.

“Noi ora, nel nostro tempo, abbiamo bisogno di proclamare e vivere la verità con carità e compassione come ci viene richiesto oggi: la verità di una famiglia unita, basata sull’unione in matrimonio del padre e della madre dei figli  come bene fondativo della società. Ogni bambino viene da un uomo e una donna e ha il diritto, il diritto umano naturale, di conoscere ed essere conosciuto dalla propria madre e padre. Questo è il grande bene pubblico cui il matrimonio è orientato e protegge. La domanda allora è: la società ha bisogno di un’istituzione che unisce I bambini alle madri e ai padre che li hanno messi al mondo, o no? Se sì, quell’istituzione  è il matrimonio: nient’altro dà ai bambini questo bene basilare”.

“Siamo qui oggi alla Marcia per il Matrimonio per sollevare la torcia e trasmettere ad una nuova generazione la verità sul matrimonio, non una verità astratta, ma la realtà viva che fa la differenza nella vita dei bambini. Così, amici miei, noi non dobbiamo mollare: la verità  non sarà cancellata e neppure noi. Abbiamo a cuore il mandato che abbiamo ricevuto, riponiamo la nostra fiducia in Dio e andiamo avanti per costruire una civiltà di verità e amore”.

L’intero discorso di Cordileone si può trovare alla pagina http://www.catholicworldreport.com/Blog/3201/abp_cordileones_speech_at_the_march_for_marriage_full_text.aspx

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