Papa Francesco: “Il cristiano riscopra l’azione dello Spirito Santo”

13/05/2013 

Papa Francesco

PAPA FRANCESCO

Il richiamo nel corso dell'omelia nell messa di Santa Marta

REDAZIONE
ROMA

Lo Spirito Santo è Dio in noi, un Dio attivo che ci fa ricordare la nostra storia, ed evitare la idolatria. Lo ha detto il Papa nella messa a Santa Marta, cui oggi hanno partecipato dipendenti della Radiovaticana e del Pontificio consiglio per i migranti.

Stralci dell'omelia del Papa sono pubblicati dalla Radio Vaticana. «Avere memoria – ha detto papa Bergoglio – significa anche ricordare le proprie miserie, che rendono schiavi, e insieme la grazia di Dio che da quelle miserie redime: E – ha aggiunto – quando viene un po' la vanita', e uno crede di essere un po' il Premio Nobel della Santità, anche la memoria ci fa bene: …ricordati da dove ti ho preso: dalla fine del gregge. Tu eri dietro, nel gregge´».

Il Papa commenta Paolo a Efeso che parla con un gruppo di discepoli, i quali non sanno cosa sia lo Spirito Santo. «Adesso, – spiega il Pontefice – tanti cristiani non sanno chi sia lo Spirito Santo, come sia lo Spirito Santo. E alcune volte si sente: Ma io mi arrangio bene con il Padre e con il Figlio, perché prego il Padre Nostro al Padre, faccio la comunione con il Figlio, ma con lo Spirito Santo non so cosa fare;´. O ti dicono: `Lo Spirito Santo è la colomba, quello che ci dà sette regali´. Ma così il povero Spirito Santo è sempre alla fine e non trova un buon posto nella nostra vita»

Invece, prosegue Papa Francesco, lo Spirito Santo è un «Dio attivo in noi», un «Dio che fa ricordare», che «fa svegliare la memoria». «Un cristiano senza memoria – continua la riflessione del Papa – non è un vero cristiano: è un uomo o una donna che prigioniero della congiuntura, del momento; non ha storia. Ne ha, ma non sa come prendere la storia. È proprio lo Spirito che gli insegna come prendere la storia».

La memoria è una grazia grande, e quando un cristiano non ha memoria – è duro, questo, ma è la verità – non è cristiano: è idolatra. Perché è davanti ad un Dio che non ha strada, non sa fare strada, e il nostro Dio fa strada con noi, si mischia con noi, cammina con noi. Ci salva''

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