Siria, distrutta una chiesa dei frati cappuccini

20/04/2013

Una chiesa in Siria

Una chiesa in Siria

Una violenta esplosione avrebbe raso al suolo lunedì, in circostanze ancora da chiarire, la chiesa e il convento a Deir Ezzor. Colpiti anche i templi ortodossi

MARIA TERESA PONTARA PEDERIVA
roma

 

“Fare la pace in Siria significa fare la pace in tutto il Medio Oriente”, aveva dichiarato Sua Beatitudine Gregorios III Laham, patriarca di Antiochia, ricevuto giovedì scorso da papa Francesco. Ma per quella regione la pace sembra ancora lontana.

Secondo quanto riferisce oggi l’agenzia  Fides una violenta esplosione avrebbe raso al suolo lunedì scorso, in circostanze ancora da chiarire, la chiesa e il convento dei Frati francescani Cappuccini a Deir Ezzor, in Mesopotamia. Tony Haddad, vice-provinciale per il Vicino-Oriente, che sovrintende alla presenza cappuccina in Libano e Siria racconta come l’edificio distrutto fosse “l’unica chiesa a Deir Ezzor ancora rimasta quasi intatta finora”.

Secondo alcune ricostruzioni, nella chiesa era stata aperta una breccia e alcuni guerriglieri dell’opposizione vi si erano appostati: l’esercito regolare, per stanarli, avrebbe colpito la chiesa, abbattendola. Altri parlano di una autobomba collocata accanto alla struttura. In quell’area non sarebbero più presenti dei cristiani, dato che nei mesi scorsi, vista la situazione critica, come racconta padre Haddad,  “i nostri due frati che risiedevano nel convento hanno lasciato Deir Ezzor con le suore di Madre Teresa e la decina di anziani che abitavano da noi. Erano gli ultimi cristiani rimasti”. “Ringrazio il Signore che i due frati sono sani e salvi. La chiesa di pietre si potrà ricostruire un giorno, quando una primavera di pace apparirà nel nostro Medio Oriente”, conclude Haddad.

Deir Ezzor è la maggiore città nell’Est della Siria (oltre 200 mila abitanti), sulla riva dell’Eufrate, situata fra Palmira e la frontiera irachena, a circa 450 km dalla capitale Damasco. “La nostra presenza lì risale agli anni ‘30 del secolo scorso, ma i Frati francescani sono in Medio Oriente da un tempo molto più lungo”, racconta padre Tony. “In quasi quattro secoli di storia, la nostra provincia ha sofferto diverse distruzioni e persecuzioni, ma è sempre risorta, insieme a Cristo Risorto”.

In arabo “deir” significa monastero e il nome deriva con tutta probabilità dalla presenza di uno dei primi monasteri cristiani ancora della Chiesa delle origini. Nei primi anni del Novecento divenne tristemente famosa per il genocidio degli armeni commemorato da un monumento eretto una ventina di anni fa. A tutt’oggi esiste un’altra comunità di 2 frati cappuccini con sede nel Sud della Siria, a Soueida, una zona per il momento ancora tranquilla.
 

Secondo informazioni di attivisti dell’opposizione siriana raccolte da Fides, gli aerei dell’esercito regolare avrebbero bombardato nei giorni scorsi sempre a Deir Ezzor anche due chiese ortodosse e le famiglie cristiane avrebbero abbandonato la città per via dell'intensificarsi degli scontri tra l’esercito lealista e le forze di opposizione. La chiesa ortodossa di Siria dichiara che alcune delle sue chiese sono state colpite un po’ in tutte le province: Harasta, Arbin, Zabadani, Deraa, Aleppo, a Damasco, Raqqa.

Precedente Papa Francesco: per evangelizzare basta il battesimo Successivo Colpire i cristiani di Aleppo e fermare il dialogo