Team Bergoglio: Ivereigh “corregge”, Lombardi smentisce, ma non convincono.

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DIC22014

MARCO TOSATTI

Come era prevedibile, la notizia contenuta nella biografia di papa Francesco di Austen Ivereigh, The Great Reformer in inglese, Tempo di misericordia in italiano, secondo cui un gruppo di cardinali, il “Team Bergoglio” avrebbe pianificato sin dalle dimissioni di Benedetto XVI l’elezione dell’arcivescovo di Buenos Aires, ottenendo il suo assenso previo, ha creato reazioni in Vaticano.

Un comportamento del genere potrebbe creare problemi canonici, in base all’art. 81 della Universi Dominici Gregis, il documento che stabilisce le regole del Conclave:

“I Cardinali elettori si astengano, inoltre, da ogni forma di patteggiamenti, accordi, promesse od altri impegni di qualsiasi genere, che li possano costringere a dare o a negare il voto ad uno o ad alcuni. Se ciò in realtà fosse fatto, sia pure sotto giuramento, decreto che tale impegno sia nullo e invalido e che nessuno sia tenuto ad osservarlo; e fin d’ora commino la scomunica latae sententiaeai trasgressori di tale divieto. Non intendo, tuttavia, proibire che durante la Sede Vacante ci possano essere scambi di idee circa l’elezione”.

Il giorno dopo l'elezione, Francesco incontrò l’intero collegio cardinalizio, compresi i non elettori, nella sala delle benedizioni. Quando comparve il card. Murphy O’Connor, lo abbracciò e disse con una risata: "È colpa sua! Che cosa mi ha fatto?”.

Il giorno dopo l’elezione, Francesco incontrò l’intero collegio cardinalizio, compresi i non elettori. Quando comparve il card. Murphy O’Connor, lo abbracciò e disse con una risata: “È colpa sua! Che cosa mi ha fatto?”.

Proprio per liberare papa Francesco da ogni sospetto legato a questo problema, dopo una prima correzione, (“Si assicurarono il suo assenso (p.355) avrebbe dovuto essere letto “Credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione”. Sarà corretto nelle future edizioni #TheGreatreformer), Austen Ivereigh ha pubblicato ieri su Twitter quanto segue: “The conclave chapter, read as a whole, makes absolutely clear JMB did nothing at all to cooperate in his election. #TheGreatReformer”. Nella nostra traduzione: “Il capitolo sul Conclave, letto nella sua interezza, rende assolutamente chiaro che JMB (Jorge Mario Bergoglio, n.d.r.) non fece assolutamente nulla per cooperare nella sua elezione”.

Dal canto suo Il Sismografo scriveva ieri:

In merito a quanto circola sull’ultimo Conclave abbiamo interpellato padre Federico Lombardi, Direttore della Sala stampa della Santa Sede. Ecco la risposta di padre Lombardi: «In un libro di recente pubblicazione a proposito del Papa Francesco, scritto da Austen Ivereigh e uscito in inglese con il titolo: The Great Reformer. Francis and the Making of a Radical Pope (Henry Holt and Company), e in italiano: Tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio (Mondadori), si afferma che nei giorni precedenti il Conclave quattro cardinali – Murphy O’Connor, Kasper, Daneels e Lehmann – si “assicurarono il consenso” del card. Bergoglio (“They first secured Bergoglio’s assent”) alla sua eventuale elezione, e poi “si misero al lavoro” (“then they got to work”) con una campagna per la promozione della sua elezione. Posso dichiarare che tutti e quattro i cardinali sopra nominati negano esplicitamente questa descrizione dei fatti, sia per quanto riguarda la richiesta di un consenso previo da parte del card. Bergoglio, sia per quanto riguarda la conduzione di una campagna per la sua elezione, e desiderano che si sappia che sono stupiti e contrariati per quanto pubblicato».

È interessante notare come Ivereigh, un personaggio di grande spicco nel cattolicesimo anglosassone, e per un certo periodo responsabile stampa del card. Murphy O’Connor, in entrambe le precisazioni si limiti a sollevare l’allora cardinale Bergoglio da ogni responsabilità. Ma non corregge quanto scritto, ampiamente, e a lungo, sul lavoro di lobbying del “Team Bergoglio”.

Fra l’altro il capitolo sul Conclave si chiude così: «Il giorno dopo, Francesco incontrò l’intero collegio cardinalizio, compresi i non elettori, nella sala delle benedizioni. Quando comparve il cardinal Murphy O’Connor, lo abbracciò e, agitando l’indice in segno di rimprovero, disse con una risata: “È colpa sua! Che cosa mi ha fatto?”. Murphy O’Connor, oltre gli ottanta anni di età, non era entrato in Conclave; quindi la sua “responsabilità” poteva essere solo precedente all’Extra Omnes».

Con tutto il rispetto dovuto ai quattro cardinali, la serietà dell’autore e la ricchezza di dettagli del libro (che certamente dà un’immagine molto positiva del Papa, in ogni fase della sua vita) fanno sì la smentita non appaia tale da risolvere il “caso” sollevato da Ivereigh.

© La Stampa (02/12/2014)

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