Francesco: “L’usura non è umana, è una piaga sociale”

29/01/2014 

Il Pontefice contro l'usura

IL PONTEFICE CONTRO L'USURA

All’udienza lancia un appello per il lavoro e avvia la catechesi sulla cresima. E quando piove scherza con i fedeli: “Questi ultimi mercoledì ci benedicono dal cielo…”

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO

Un appello perché il lavoro, “che è sorgente di dignità”, sia “preoccupazione centrale di tutti”. E una condanna dell’usura, “drammatica piaga sociale”. Così Papa Francesco ha concluso l’udienza generale del mercoledì.

L’occasione è stata, al momento dei saluti in italiano, la presenza in piazza San Pietro delle “famiglie degli operai della Shellbox”, azienda fallita di Castelfiorentino, accompagnati a Roma dal cardinale Giuseppe Betori di Firenze. “Mentre esprimo la mia vicinanza – ha detto Jorge Mario Bergoglio – formulo voti che si faccia ogni sforzo possibile da parte delle competenti istanze, perché il lavoro, che è sorgente di dignità, sia preoccupazione centrale di tutti. Non manchi il lavoro”, ha ripetuto il Papa, “è sorgente di dignità”. Il Papa ha voluto salutare anche le fondazioni associate alla Consulta nazionale antiusura, in piazza San Pietro con l’arcivescovo di Bari, monsignor Francesco Cacucci, “ed auspico – ha detto il Papa – che le istituzioni possano intensificare il loro impegno al fianco delle vittime dell’usura. Quando una famiglia non ha da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai – ha aggiunto Bergoglio a braccio – non è umano, e questa drammatica piaga sociale ferisce la dignità inviolabile della persona umana”.

Il Papa ha proseguito, stamane, un ciclo di catechesi dedicato ai sacramenti cristiani. Dopo il battesimo, oggi Bergoglio ha parlato della confermazione (cresima). “Questi due sacramenti, insieme con l’eucaristia – ha detto il Pontefice argentino – formano un unico evento salvifico, l’iniziazione cristiana, nel quale veniamo inseriti in Gesù Cristo morto e risorto e diventiamo nuove creature e membra della Chiesa”. Il termine “confermazione”, ha sottolineato richiamando il catechismo, ricorda che questo sacramento “apporta una crescita della grazia battesimale: ci unisce più saldamente a Cristo; porta a compimento il nostro legame con la Chiesa; ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede, per confessare il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua croce”.

Per questo motivo “è importante avere cura che i nostri bambini, i nostri ragazzi abbiano questo sacramento: Tutti noi – ha sottolineato a braccio – abbiamo cura che siano battezzati: e questo è buono! Ma forse non abbiamo tanta cura che ricevano la Cresima: restano a metà cammino”.

Il Papa ha esortato i fedeli: “Pensiamo un po’, ognuno di noi: noi, davvero, ci preoccupiamo che i nostri bambini ed i nostri ragazzi ricevano la cresima? È importante, questo: è importante. E se voi a casa vostra avete bambini, ragazzi che ancora non l’hanno ricevuta e sono in età di riceverla, fate tutto il possibile perché giunga a compimento questa iniziazione cristiana e che loro ricevano la forza dello Spirito Santo. Ma è importante! Naturalmente – ha aggiunto – è importante offrire ai cresimandi una buona preparazione, che deve mirare a condurli verso un’adesione personale alla fede in Cristo e a risvegliare in loro il senso dell’appartenenza alla Chiesa”, anche perché la cresima, come ogni sacramento, “non è opera degli uomini, ma di Dio, il quale si prende cura della nostra vita in modo da plasmarci ad immagine del suo figlio, per renderci capaci di amare come lui”.

Jorge Mario Bergoglio ha poi scherzato con la folla di fedeli: “Non voglio domandare a voi se vi ricordate i sette doni, non lo facciamo… lo dico io a nome vostro”, ha detto, per poi elencare: “La sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio”. Doni a cui – ha preannunciato il Papa – “intendo dedicare le catechesi che seguiranno quelle sui Sacramenti”.

Il Papa, come ogni settimana, ha trascorso lungo tempo, prima e dopo la catechesi, a salutare, benedire e parlare con i fedeli, nonostante la pioggia che ha iniziato a cadere. “Questi ultimi mercoledì a metà udienza ci benedicono dal cielo…”, ha detto a quel punto Bergoglio rivolto ai 25mila fedeli presenti, “ma siete coraggiosi, avanti!”. La settimana prossima, come accade di norma in inverno, l’udienza generale si svolgerà al chiuso dell’aula Paolo VI.

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