«Giornalisti, vedo che non siete così feroci…»

22/07/2013 
 
Bergoglio con i giornalisti sull'aereo papale

BERGOGLIO CON I GIORNALISTI SULL'AEREO PAPALE

Il primo incontro di Papa Francesco con i cronisti presenti sul volo verso Rio de Janeiro

ANDREA TORNIELLI
VOLO ROMA-RIO DE JANEIRO

«Vi chiedo di aiutarmi in questo viaggio, per il bene, per la società, per i giovani e soprattutto per gli anziani. Vi ringrazio tutti, rimango un po' triste come il profeta Daniele, perché ho visto che i "leoni" non erano poi tanto feroci!». Con queste parole Papa Francesco si è accomiatato dai settanta giornalisti, operatori e tecnici che hanno volato con lui da Roma a Rio de Janeiro. Bergoglio non ha fatto una conferenza stampa con domande preparate, come accadeva nei viaggi del predecessore: «Non do interviste – ha spiegato per me è faticoso farlo…». Il Papa ha però voluto conoscere i giornalisti al seguito, intrattenendosi con ciascuno per un saluto e qualche battuta. C'è chi gli ha regalato un libro, chi una bandiera del Brasile, chi gli parlato di situazioni personali, chi si è limitato a fargli gli auguri o a riferirgli i saluti di  qualche amico o parente. Francesco non era accompagnato dal solito seguito di prelati – non si sono affacciati né il Segretario di Stato né il Sostituto –  ma era affiancato soltanto dal portavoce, padre Federico Lombardi.

Prima che il Papa prendesse la parola per una brevissima introduzione al viaggio, dedicata ai giovani ma anche agli anziani, perché – come ha spiegato – se i primi sono «il futuro» della società, i secondi ne rappresentano «la saggezza», Francesco è stato salutato dalla giornalista messicana Valentina Alazraki, decana dei viaggi papali. Ha infatti partecipato alla prima trasferta internazionale di Giovanni Paolo II nel 1979 in Messico. «Sappiamo che i giornalisti – ha detto nel suo breve saluto in spagnolo – non sono santi di sua devozione. Padre Lombardi l'ha portata qui da noi nella fossa dei leoni…». Valentina Alazraki, corrispondente di Televisa, ha donato al Papa una piccola immagine della Madonna di Guadalupe patrona dell'America Latina.

«Ho sentito cose un po' strane – ha ribattuto Francesco – e cioè che voi non siete santi di mia devozione e io sarei venuto qui tra i leoni… Ma non mi sembrate poi tanto feroci!». Il Papa ha quindi parlato del significato del viaggio, con un pensiero alla crisi mondiale: «Corriamo il rischio che ci sia una generazione senza lavoro. Dal lavoro viene la dignità di una persona…». Quindi ha accennato alla «cultura dello scarto» nella quale viviamo, la cultura che «scarta» gli anziani e ora anche i giovani. «Ci vuole invece – ha detto – una cultura dell'inclusione, dell'incontro, perché tutti siano nella società».

Subito dopo la breve introduzione, i giornalisti sono sfilati uno ad uno davanti al Pontefice, che senza fretta ha salutato i suoi compagni di viaggio «leoni non feroci». Poi, prima di abbandonare la coda dell'aereo dove viaggiavano i giornalisti, ha chiesto loro di aiutarlo, di diventare suoi alleati, «per il bene», per i giovani e soprattutto per gli anziani. Un'alleanza tra il Papa e media che non è una novità, «l'aveva già proposta Giovanni Paolo II», ha precisato padre Lombardi.

Le parole del Papa in aereo TRASCRIZIONE A. TORNIELLI 

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