«I Santi non sono super-uomini, tutti possono esserlo»

1/11/2013 
 

 
Francesco all'Angelus (LaPresse/Ap Photo)

FRANCESCO ALL'ANGELUS (LAPRESSE/AP PHOTO)

Il Papa all'Angelus nella Solennità di Tutti i Santi: «Si sono allontanati dal diavolo». Francesco ha anche pregato in silenzio per i migranti morti nel deserto in Niger

DOMENICO AGASSO JR
ROMA

I Santi non sono nati perfetti. Hanno cercato di essere e sono stati artefici di pace e riconciliazione. Tutti siamo chiamati a camminare sulla strada della santità. L'ha affermato stamani papa Francesco alla recita dell’Angelus nella Solennità di Ognissanti e nella vigilia della Commemorazione di tutti i fedeli Defunti.

«Cari fratelli e sorelle, la festa di Tutti i Santi, che oggi celebriamo, ci ricorda che il traguardo della nostra esistenza non è la morte, è il Paradiso!», ha esordito il Pontefice nell'introdurre la Preghiera mariana. «Lo scrive l’apostolo Giovanni: “Ciò che saremo non è stato ancora  rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è” (1Gv 3,2)». Francesco ha definito i Santi «gli amici di Dio», i quali «ci assicurano che questa promessa non delude. Nella loro esistenza terrena, infatti, hanno vissuto in comunione profonda con Dio, tanto da diventare simili a Lui. Nel volto dei fratelli più piccoli e disprezzati hanno veduto il volto di Dio, e ora lo contemplano faccia a faccia nella sua bellezza gloriosa».

Il Papa ha precisato: «I Santi non sono superuomini, né sono nati perfetti. Sono persone che prima di raggiungere la gloria del cielo hanno vissuto una vita normale, con gioie e dolori, fatiche e speranze. Ma quando hanno conosciuto l’amore di Dio, lo hanno seguito con tutto il cuore, senza condizioni o ipocrisie; hanno speso la loro vita al servizio degli altri, hanno sopportato sofferenze e avversità senza odiare e rispondendo al male con il bene, diffondendo gioia e pace». «Mai hanno odiato – ha ribadito il Papa – Perché – ma capite bene questo, eh? – l’amore è di Dio, ma l’odio da chi viene? Viene da Dio l’odio? No, viene dal diavolo! E i Santi si sono allontanati dal diavolo».

I Santi «sono uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri», ha sottolineato Francesco, che ieri in un tweet aveva affermato: «Un cristiano sa affrontare le difficoltà, le prove – anche le sconfitte – con serenità e speranza nel Signore».

Il Papa ha proseguito dicendo che «essere santi non è un privilegio di pochi, ma è una vocazione per tutti». Dunque «tutti siamo chiamati a camminare sulla via della santità, e questa via ha un nome, un volto: Gesù Cristo. Lui nel Vangelo ci mostra la strada: quella delle Beatitudini (cfr Mt 5,1-12)». Il Regno dei cieli, «infatti, è per quanti non pongono la loro sicurezza nelle cose, ma nell’amore di Dio; per quanti hanno un cuore semplice, umile, non presumono di essere giusti e non giudicano gli altri, quanti sanno soffrire con chi soffre e gioire con chi gioisce, non sono violenti ma misericordiosi e cercano di essere artefici di riconciliazione e di pace. Il Santo, la Santa è artefice di riconciliazione e di pace. E così è bella la santità; è una bella strada!».

I Santi «ci dicono: fidatevi del Signore, perché Lui non delude! Con la loro testimonianza ci incoraggiano a non avere paura di andare controcorrente o di essere incompresi e derisi quando parliamo di Lui e del Vangelo; ci dimostrano con la loro vita che chi rimane fedele a Dio e alla sua Parola sperimenta già su questa terra il conforto del suo amore e il “centuplo” nell’eternità». Ecco, «questo è ciò che speriamo e domandiamo al Signore per i nostri fratelli e sorelle defunti. Con sapienza la Chiesa ha posto in stretta sequenza la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Alla nostra preghiera di lode a Dio e di venerazione degli spiriti beati si unisce l’orazione di suffragio per quanti ci hanno preceduto nel passaggio da questo mondo alla vita eterna».

Dopo l'Angelus, il Papa ha salutato «le famiglie, i gruppi parrocchiali e le associazioni», e poi «quanti hanno partecipato questa mattina alla Corsa dei Santi, organizzata dalla Fondazione “Don Bosco nel mondo”. San Paolo direbbe che tutta la vita del cristiano è una “corsa” per conquistare il premio della santità: voi ci date un buon esempio!».

Oggi pomeriggio Francesco andrà «al cimitero del Verano e celebrerò là la Santa Messa. Sarò unito spiritualmente a quanti in questi giorni visitano i cimiteri, dove dormono coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e attendono il giorno della risurrezione». E «in particolare, pregherò per le vittime della violenza, specialmente per i cristiani che hanno perso la vita a causa delle persecuzioni e per i nostri fratelli che hanno perso la vita per raggiungere condizioni di vita migliori: in questi giorni abbiamo visto le immagini del deserto e di questi nostri fratelli: facciamo silenzio per pregare per questi fratelli nostri e sorelle nostre».

E poi, Francesco ha concluso augurando «una buona festa di Tutti i Santi. Buon pranzo e arrivederci!».

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