Il Ministro Profumo e l’ora di Religione. Non sottovalutiamo l’insidia nascosta nel buonismo ufficiale.

Eppure il sig. Profumo, pur facendo parte di un governo che ha per compito la distruzione dell’Italia, non ignora di sicuro che in un Paese come l’Italia, in cui la Fede cattolica ha creato la stessa civiltà, la socialità, mille espressioni artistiche, in un Paese in cui nel più sperduto paesino si incontra il campanile, in un Paese che ha prodotto tesori di cultura ispirati dalla Fede o salvati proprio dall’opera paziente della Chiesa cattolica, in un tale Paese l’insegnamento della religione cattolica fa parte ineliminabile del bagaglio culturale che la scuola deve o dovrebbe trasmettere ai giovani. Le famiglie che scelgono di non far seguire ai loro figli l’ora di religione non fanno altro che privarli di una parte essenziale e fondante di quella cultura italiana che per tanti secoli è stata un faro nel mondo, indipendentemente dalla religione professata dai discenti.

Ma forse il punto è proprio questo. Bisogna, nel grande delirio mondialista, cancellare le tradizioni, eliminare tutte quelle ricchezze spirituali e culturali che rischiano di far sì che l’uomo sia uomo nel senso pieno della parola. Non siamo forse guidati dal nuovo Sol dell’Avvenire, quello che ci conduce all’alba radiosa in cui reciteremo, tutti uguali, magari anche tutti con lo stesso vestito e lo stesso taglio di capelli, la preghiera laica al dio mercato, stringendo sul petto un’immaginetta dell’euro? Che bella prospettiva. Poi andremo felici, possibilmente in schiera ordinata, a lavorare, mentre gli illuminati ci guideranno dall’alto, con benevola padronanza della situazione.

Usciamo dallo scherzo che peraltro non è uno scherzo. È solo un anticipo del futuro, se non cambiamo rotta alla svelta. 

Chi lavora per l’omologazione generale, per la quale la miseria generale a cui veniamo condotti è una tappa essenziale, sa bene che la religione cattolica è il primo, anzi unico, vero nemico da abbattere. Lo sa bene. Il diavolo è carogna, ma non è scemo. La religione cattolica è da abbattere, perché dà all’uomo la pienezza della sua dignità e della sua libertà. Non è un caso se un signore un po’ cattivo, Adolfo Hitler, a suo tempo fece accordi con le varie chiese protestanti tedesche, ma perseguitò ferocemente la Chiesa cattolica.

Proprio in questi giorni mi capitava di leggere un’interessante circolare del Grande Oriente di Palazzo Giustiniani, datata 1° dicembre 1946. La massoneria, che aveva redatto questa circolare per “condannare” il partito di Guglielmo Giannini, il “Fronte dell’Uomo Qualunque”, faceva un’istruttiva dichiarazione: “la massoneria è per la libertà religiosa di tutte le confessioni, compresa quella cattolica, ma è contro il Papato, che usa il suo potere per la lotta politica”. Interessante, vero? La massoneria “concedeva” libertà solo a una religione cattolica “svincolata” dal Papa, cioè a una generica religione cristiana, ma non cattolica.

L’uscita del ministro Profumo apparentemente è una semplice corbelleria. Ma invece non è da sottovalutare. Passo dopo passo, con argomenti dolci e buonisti, con manina di velluto, la massoneria al governo sa che deve eliminare la presenza cattolica. Forse Profumo è stato un po’ precipitoso, o forse ha avuto l’incarico di fare come le pattuglie avanzate, che devono saggiare la risposta del nemico.

Sta a noi, cattolici, rispondere. Ma non solo a noi laici. Preghiamo con tutto il cuore che i Pastori sappiano rispondere a questo attacco che, anche se sferrato con garbo e con sorrisi, è sempre un attacco. È il momento di avere, finalmente, coraggio.

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