Il Papa alle vittime di pedofilia: chiedo perdono per gli abusi dei preti

7/07/2014 
 

Papa Bergoglio

(©Ansa)

(©ANSA) PAPA BERGOGLIO

A Messa a Santa Marta sei adulti di Germania, Irlanda e Regno Unito. "Chiedo scusa anche anche per i peccati di omissione". Poi i colloqui personali per oltre tre ore

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO

“Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero nei vostri confronti e umilmente chiedo perdono”. È quanto ha detto papa Francesco nell’omelia pronunciata in una messa strettamente privata con sei adulti – tedeschi, irlandesi e britannici – che da bambini sono stati sessualmente abusati da alcuni sacerdoti. È il primo testo completo che il Pontefice argentino dedica a questo “crimine e grave peccato”. Bergoglio ha chiesto perdono anche “per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa”. A conclusione della Messa, Jorge Mario Bergoglio si è intrattenuto per oltre tre ore in colloqui personali con le sei vittime dei preti pedofili.

Il Papa è partito dalla lettura del giorno di Pietro che piange vedendo Gesù dopo l’interrogatorio che lo porterà in croce, nell’omelia pronunciata in spagnolo, per chiedere “la grazia che la Chiesa pianga e ripari per i suoi figli e figlie che hanno tradito la loro missione, che hanno abusato persone innocenti con i loro abusi”.

“Questa è la mia angustia e dolore per il fatto che alcuni sacerdoti e vescovi hanno violato l’innocenza di minori e la loro propria vocazione sacerdotale abusandoli sessualmente. Si tratta di qualcosa di più che di atti deprecabili. È come – ha sottolineato Bergoglio – un culto sacrilego perché questi bambini e bambine erano stati affidati al carisma sacerdotale per condurli a Dio ed essi li hanno sacrificati all’idolo della loro concupiscenza. Hanno profanato la stessa immagine di Dio alla cui immagine siamo stati creati”.

Gli abusi “hanno lasciato cicatrici per tutta la vita”, ha rilevato il Papa. “So che le vostre ferite sono una fonte di profonda e spesso implacabile pena emotiva e spirituale e anche di disperazione. Molti di coloro che hanno patito questa esperienza hanno cercato compensazioni nella dipendenza. Altri hanno sperimentato seri disturbi nelle relazioni con genitori, coniugi e figli. La sofferenza delle famiglie è stata particolarmente grave dal momento che il danno provocato dall’abuso colpisce queste relazioni vitali. Alcuni hanno anche sofferto la terribile tragedia del suicidio di una persona cara. La morte di questi amati figli di Dio pesa sul cuore e sulla mia coscienza e di quella di tutta la Chiesa”. Tra le vittime, “alcuni si sono aggrappati alla fede, mentre per altri il tradimento e l’abbandono hanno eroso la loro fede in Dio”, ha detto il Papa. “La vostra presenza qui parla del miracolo della speranza che ha il sopravvento sulla più profonda oscurità”.

“Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero nei vostri confronti – ha scandito Bergoglio – e umilmente chiedo perdono. Chiedo perdono anche per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso. Questo, inoltre, ha recato una sofferenza ulteriore a quanti erano stati abusati e ha messo in pericolo altri minori che si trovavano in situazione di rischio”.

Elogiando “il coraggio” delle vittime che hanno fatto emergere la verità – “servizio di amore” capace di dare “luce su una terribile oscurità nella vita della Chiesa – il Papa ha detto: “Non c’è posto nel ministero della Chiesa per coloro che commettono abusi sessuali; e mi impegno a non tollerare il danno recato a un minore da parte di chiunque, indipendentemente dal suo stato clericale”. “Per tutti noi – ha detto il Papa citando un noto passo del Vangelo di Matteo – vale il consiglio che Gesù dà a coloro che danno scandalo, la macina da molino e il mare”. Da qui anche l’impegno a “vigilare sulla preparazione al sacerdozio” e a “disporre delle migliori politiche e procedimenti nella Chiesa universale” per la protezione dei minori.

“Ringrazio per questo incontro e, per favore, pregate per me, perché gli occhi del mio cuore – ha detto il Papa – vedano sempre con chiarezza la strada dell’amore misericordioso e Dio mi conceda il coraggio di seguire questa strada per il bene dei minori”.

Le sei vittime sono tre uomini e tre donne e provengono due dall’Irlanda, due dalla Germania e due dal Regno Unito, paesi, ha sottolineato in un briefing il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, “in cui esiste una struttura della Chiesa che si occupa delle vittime”. A invitarli è stato il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston e membro del Consiglio dei nove Cardinali che coadiuvano il Papa nella riforma della Curia e nel governo della Chiesa, il cosiddetto “C9”. I sei hanno incontrato il Papa una prima volta ieri sera, quando Jorge Mario Bergoglio è passato a salutarli dopo cena al refettorio di Casa Santa Marta, dove il Papa risiede e dove le vittime dei preti pedofili hanno pernottato. Questa mattina alle sette, poi, i sei hanno partecipato alla Messa che, come ogni mattina, il Papa celebra nella Cappella del residence. Poi il Papa ha incontrato per oltre tre ore ognuna delle sei vittime (accompagnata da un’altra persona, anche per facilitare la traduzione) per un colloquio privato di circa mezz’ora.

7/07/2014 

Il Papa alle vittime di pedofilia: chiedo perdono per gli abusi dei preti

 
 

Lombardi ha riferito di aver visto che i sei ospiti sono usciti dai colloqui “con profonda gratitudine e commozione per la possibilità di aver un incontro così approfondito, ampio e personale con il Santo Padre”. Il Papa era “toccato” dagli incontri e “ha mostrato che l’ascolto aiuta a capire, preparare una strada per guarire le ferite e proseguire nella riconciliazione con Dio e con la Chiesa”. O’Malley, citato da Lombardi, ha sottolineato che “il fatto che erano poche le persone è stato essenziale perché l'incontro potesse essere così ampio e approfondito”. Il Portavoce vaticano, che non ha riferito dettagli anagrafici sulle sei vittime, ha sottolineato che c’è stata la “chiara preferenza” di organizzare in forma privata questo incontro. Al cronista che domandava conferma del fatto che una vittima irlandese abbia chiesto al Papa di prendere provvedimenti contro il cardinale Sean Brady, primate d’Irlanda contestato per un antico caso di insabbiamento di un caso di pedofilia di un prete, Lombardi ha risposto di non avere informazioni sui “contenuti dei colloqui privati col Papa”. A chi domandava se l’incontro odierno sia solo “public relations”, il Portavoce vaticano ha risposto dicendosi “non sorpreso” di certe critiche e aggiungendo che “per chi vede cosa il Papa fa è assolutamente chiaro che non è stato un evento di public relations”.

Nel pomeriggio di ieri si è riunita la Commissione pontificia per la Tutela dei Minori, creata da Papa Bergoglio a dicembre per la prevenzione della pedofilia del clero. A coordinarla, O’Malley. Presente, per l’organizzazione, monsignor Robert Oliver, promotore di giustizia presso la Congregazione per la Dottrina della Fede nonché, in passato, collaboratore di O’Malley. La commissione tornerà a riunirsi a ottobre e per allora “si spera – ha spiegato Lombardi – che possano essere presenti anche i nuovi membri”, prevedibilmente provenienti da Asia e Africa, continenti non ancora rappresentati nell’organismo.

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