Il settimanale cattolico critica la chiusura verso la preghiera islamica e l’imposizione del Cristo in croce: «Altro che sindaco di tutti»
PADOVA. Famiglia Cristiana, il noto settimanale cattolico, punta la penna di Alberto Laggia contro il sindaco Massimo Bitonci, ristabilendo la posizione cristiana tanto verso i fedeli musulmani e il Ramadan (che Bitonci non voleva ospitare nelle palestre cittadine) quanto verso l’obbligo del crocefisso che il primo cittadino intende introdurre nei luoghi pubblici.
E così, dopo il fotografo Oliviero Toscani che, dai microfoni di Radio 24, ha bollato Bitonci come «subumano» e i leghisti come «imbecilli e analfabeti» e dopo lo psichiatra Paolo Crepet che, da padovano, si è vergognato dei suoi natali, Famiglia Cristiana mette in fila le «sparate» bitoncinaine: «L’onorevole», si legge sul sito del settimanale, «non è nuovo a sparate del genere: in passato se l’è presa coi rumeni tutti ladri, contro la negritudine, i kebabbari, financo i mendicanti; e da sindaco di Cittadella aveva cercato di introdurre il reddito minimo al di sotto del quale non si poteva ottenere la residenza».
E ancora: «Complimenti signor sindaco. Se voleva accattivarsi le simpatie di qualche intollerante, l’iniziativa ha avuto successo. Nutriamo qualche dubbio, invece, che ciò serva davvero a far crescere la coesione di una comunità. Il “bel crocifisso obbligatorio” è l’altro cinguettante capolavoro postato da Bitonci. Come se le sorti e la difesa dei valori cristiani, della tradizione, dell’identità culturale occidentale e chi più ne ha più ne metta, fossero davvero affidate alla solidità del chiodo cui è appeso quel simbolo in legno». Infine la “bacchettata” finale: «Non è forse vero che il primo cittadino, una volta eletto, dovrebbe dimenticarsi di essere uomo di parte (partito), e essere sindaco di tutti suoi concittadini? Lei ha richiamato la lezione del grande Santo patavino, che fu anch’esso un migrante. Il problema è che se l’è dimenticata il giorno dopo. Quando si dice: “Passata la festa, gabbato lo santo”».