Sri Lanka, la Chiesa condanna le violenze dell’esercito

8/08/2013 

 

Malcom Ranjith

MALCOM RANJITH

I soldati erano entrati armati in una chiesa uccidendo tre ragazzi. Il cardinale Ranjith: “Il governo punisca i colpevoli”

REDAZIONE DI VATICAN INSIDER
ROMA

 

La Chiesa cattolica dello Sri Lanka condanna come "inaccettabili e ingiustificabili" le violenze di Weliweriya, dove l'esercito ha aperto il fuoco contro giovani disarmati – uccidendone tre -, inseguendoli anche mentre cercavano rifugio nella chiesa locale. Con altre centinaia di persone, dalla fine di luglio i ragazzi chiedevano al governo acqua potabile per il loro villaggio e la fine dell'inquinamento ambientale. Il card. Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale del Paese, come riferisce l’agenzia missionaria AsiaNews, ha partecipato ai funerali di una delle vittime (un 18enne), dove ha letto un messaggio a nome di tutti i vescovi srilankesi.

"Condanniamo senza esitazione – ha detto il porporato – l'attacco portato da alcuni elementi delle forze armate su persone che cercavano rifugio nella chiesa di sant'Antonio a Weliweriya. È un sacrilegio per chiunque entrare con le armi in mano nei luoghi sacri E comportarsi in modo violento. Simili azioni non possono essere accettate da nessuno".

Il card. Ranjith ha ricordato che "bisogna sempre preservare la santità dei luoghi sacri di qualsiasi religione e rispettare le persone che vi entrano in cerca di  protezione. Chiediamo che i colpevoli siano puniti, senza tenere conto del loro grado o status sociale. Vogliamo inoltre ribadire che non accetteremo tentativi di risolvere la situazione in altro modo, mettendo la legge nelle mani di uno solo".

"Non possiamo accettare – ha continuato – l'uso del potere in modo repressivo per sopprimere delle proteste, anche se queste vanno fuori controllo. In qualsiasi caso, il modo migliore per risolvere [la situazione] è la via del dialogo e del confronto pacifici".

Mahinda Rajapaksa, presidente dello Sri Lanka, ha annunciato dei risarcimenti per le vittime. Tuttavia, il card. Ranjith ha detto che l'unico tributo appropriato per le vittime sono un'indagine indipendente, il processo dei responsabili e un "comportamento democratico”   da parte delle autorità nelle manifestazioni pubbliche che avverranno in futuro. 

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