Trento, insegnante lesbica – Comunicato stampa di Giuristi per la Vita, ProVita, Nuovi Orizzonti e MEVD

Sacro_Cuore_Trento_insegnante_lesbica_Scalfarotto
22-7-2014

In seguito alla ormai nota vicenda della scuola Sacro Cuore di Trento e della docente che, scaduto il suo contratto, ha cercato di indirizzare l’attenzione sullo spettro dell’omofobia, anche noi di ProVita assieme ai Giuristi per la Vita, Nuovi Orizzonti ed il MEVD, intendiamo esprimere la nostra opinione, al di là di ogni possibile interpretazione strumentale di quanto accaduto.

___

COMUNICATO STAMPA

I Giuristi per la Vita, l’associazione ProVita Onlus, Nuovi Orizzonti ed il MEVD – Movimento Europeo per la Difesa della Vita e della Dignità Umana, esprimono la propria posizione a riguardo dell’incresciosa  vicenda che ha coinvolto l’Istituto Sacro Cuore di Trento.

Com’è noto, infatti, una virulenta campagna mediatica diffamatoria – ormai giunta a livello nazionale – ha insinuato che i responsabili della scuola paritaria trentina avessero licenziato una giovane insegnante a causa del suo orientamento sessuale.

La FLC CGIL di Trento ha parlato di «ennesimo episodio di discriminazione e di violazione della dignità delle persone in Istituti paritari che colpisce tutto il mondo della scuola», chiedendo la «revoca del licenziamento e il ripristino dei diritti civili e sociali», e minacciando non solo «iniziative legali» ma anche «la richiesta di revocare i finanziamenti pubblici». Il Ministro dell’Istruzione in un comunicato ufficiale diramato il 20 luglio scorso ha dichiarato che interverrà sulla vicenda dell’Istituto del Sacro Cuore di Trento «con la dovuta severità».

I “Comitati per l’altra Europa con Tsipras” hanno formalmente chiesto al presidente della Provincia, Ugo Rossi, che ha delega all’istruzione, «un intervento di pubbliche scuse alla docente discriminata», e insieme al partito “Sinistra Ecologia e Libertà”, hanno colto l’occasione per invocare un’accelerazione dell’iter parlamentare del disegno di legge Scalfarotto contro l’omofobia, e l’introduzione della propaganda gender nelle scuole. Tutto ciò, mentre le associazioni omosessualiste Arcilesbica, Agedo, Equality Italia e Famiglie Arcobaleno continuano un intollerabile e vergognoso linciaggio morale nei confronti del responsabile dell’istituto, Madre Eugenia Libratore.

L’inutile polemica si potrebbe tranquillamente chiudere precisando che nel caso in questione non si è trattato di alcun licenziamento, in quanto il contratto a tempo determinato con l’insegnante è cessato in data 30 giugno 2014, contratto nel quale, peraltro, la stessa docente aveva dichiarato di «essere consapevole dell’indirizzo educativo e del carattere cattolico dell’istituzione e di collaborare alla realizzazione di detto indirizzo educativo».

Peraltro, quand’anche si fosse trattato di licenziamento, il comportamento tenuto dall’Istituto  deve comunque considerarsi pienamente legittimo, laddove si consideri il principio sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza 29 dicembre 1972, n. 195, e ribadito nel 2011 da una pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, secondo cui una struttura scolastica paritaria ha diritto di «scegliere i propri docenti in base a una valutazione della loro personalità», e di «recedere dal rapporto di lavoro ove gli indirizzi religiosi o ideologici del docente siano divenuti contrastanti con quelli che caratterizzano la scuola».

Si ha l’impressione, in realtà, che questo caso sia stato artatamente montato con il solo ed unico fine di consentire al Sottosegretario on. Ivan Scalfarotto il rilascio al quotidiano “L’Adige” della seguente dichiarazione: «in presenza di una legge, la direttrice della scuola avrebbe forse avuto maggiore contezza della gravità del suo comportamento». A buon intenditor poche parole!

I Giuristi per la Vita, ProVita Onlus, Nuovi Orizzonti ed il MEVD colgono l’occasione per evidenziare:

a)      il principio sancito dall’art. 26, terzo comma, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il quale testualmente prevede che «i genitori hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli»;

b)      l’evidente strumentalità della risibile richiesta avanzata dal segretario generale della FLC CGIL, Mimmo Pantaleo, di revoca del contributo pubblico erogato dalla Provincia di Trento all’Istituto Sacro Cuore, in quanto tale contributo, essenziale per la stessa sopravvivenza dell’Istituto, non può far venir meno i summenzionati principi di autonomia, né determinare un’indebita ingerenza della pubblica amministrazione nella gestione della scuola, o un’imposizione di scelte incompatibili con l’ispirazione religiosa che connota l’Istituto medesimo.

I Giuristi per la Vita, ProVita Onlus, Nuovi Orizzonti ed il MEVD esprimono la propria sincera e piena solidarietà a Madre Eugenia Libratore e a tutto l’Istituto Sacro Cuore di Trento, auspicando che il Ministro Giannini sappia valutare questo caso in modo imparziale, senza lasciarsi trasportare da indebite pressioni ideologiche, e chiedono al Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, di denunciare senza indugi i metodi intimidatori, diffamatori, e intolleranti di tutti coloro che tentano operazioni di bassa speculazione demagogica, travisando i fatti di questa vicenda in maniera vergognosamente strumentale.

Precedente ProVita e Giuristi per la Vita denunciano Oliviero Toscani per vilipendio della religione cattolica Successivo BASTABUGIE Nr. 359 del 25/07/14