Un videomessaggio di Papa Francesco per l’ostensione in tv della Sindone

27/03/2013 
Papa Bergoglio

PAPA BERGOGLIO

Sabato in diretta su RaiUno e in streaming video la storica ricognizione

DOMENICO AGASSO JR.
TORINO

Un Sabato Santo eccezionale per l’Arcidiocesi di Torino e per tutta la Chiesa. Gli occhi sulla Sindone, in un’Ostensione televisiva che la porterà in ogni casa, nel mondo intero. Simbolo di dolore ma anche di speranza, di morte ma anche di Risurrezione. “La Sindone, icona del Sabato Santo”, ha scritto l’Arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia nel messaggio di Pasqua, “non ci rivela solo il soffrire di Cristo, ma anche la sua fede nell’amore potente del Padre che lo fa risorgere da morte”.

L’Ostensione di sabato nel pomeriggio su Raiuno, nella trasmissione “A sua immagine” (tra le 17,10 e le 18,40), “evento di forte impatto mediatico mondiale”, avrà uno spettatore d’eccezione, il papa Francesco, che farà sentire la sua voce con un video-messaggio. “La sua elezione – dice Nosiglia – è come un raggio di sole che ha squarciato le tenebre della sfiducia e dell’abbattimento di molti cuori”. Il nuovo Papa ha messo al centro “la necessità di professare la nostra fede in Gesù Cristo, accogliendone la croce quale fonte di salvezza e di amore che dona se stesso, soprattutto per le persone più povere, sole e malate”.

A vedere la Sindone dal vivo, faccia a faccia, nel Duomo di Torino ci saranno altri spettatori eccezionali, come spiega l’Arcivescovo: “Molti malati e sofferenti, disabili e persone in difficoltà, che portano nel proprio corpo i segni della Passione del Signore, ma la vivono con fede e abbandono alla sua volontà, offrendo come Gesù sulla croce il proprio sacrificio nella testimonianza dell’amore che si dona”. Il dolore che parla al dolore. Nella certezza che Cristo ha vinto il dolore e la morte, una volta per tutte. E, “se Cristo ha vinto la morte” – secondo mons. Nosiglia – è possibile vivere da salvati, facendo “della vita un dono di preghiera e di amore a Dio rinunciando ai beni terreni, alla propria realizzazione personale, agli affetti più cari e scegliere la vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata per sempre”; oppure vivere il matrimonio “rinunciando alla tentazione del disimpegno”; e ancora “lottare contro ogni forma di ingiustizia nel mondo del lavoro, mettendo al primo posto le persone, invece del consumismo sfrenato”; e operare per la pace e la giustizia.

Per l’Arcivescovo di Torino la Sindone ci mostra “non solo il buio del sepolcro, ma anche la luce della risurrezione, non solo la disperazione di chi si sente solo con il proprio dramma, ma anche la fiducia e la speranza di vittoria che Dio assicura a chiunque si fida di Lui e della potenza della Pasqua del suo Figlio Gesù”.

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