Benedetto XVI a Napolitano: “Prego per l’Italia”

23/02/2013 

Il Papa con Napolitano

IL PAPA CON NAPOLITANO

Un incontro cordiale caratterizzato da «bel clima, di cordialità e amicizia, con momenti intensi».

GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

"Grazie per l'amicizia", ha detto Benedetto XVI a Giorgio e Clio Napolitano.

"Il popolo italiano le è grato e continuerà nei prossimi anni ad esserle vicino con affetto", ha replicato il presidente della Repubblica. 

Un clima di affetto e stima.  Così si è svolto l'incontro tra Benedetto XVI e il presidente Giorgio Napolitano con la consorte signora Clio, che il cerimoniale vaticano definisce «colloquio di commiato», laddove il commiato è, situazione inedita per la storia, anche del Papa. Il protocollo delle visite dei capi di Stato ha ceduto il passo alla familiarità dell'incontro personale. Un po' come accadde tra Karol Wojtyla e Carlo Azeglio e Franca Ciampi quando la consorte dell'allora capo dello Stato raccomandò a Giovanni Paoolo II:"Si  riguardi, Santità". E poi aggiunse:"Anch'io sono contraria alle coppie di fatto".

Il Papa ha donato una stampa della basilica di San Pietro in costruzione, il presidente e la signora Clio hanno corrisposto con una copia della edizione definitiva dei Promessi sposi, datata 1840. Oltre mezz'ora di colloquio, con sentimenti di gratitudine reciproca per l'amicizia, auspici per il futuro dell'Italia, interesse del Papa per il viaggio compiuto da Napolitano negli Stati Uniti e per quello che, casualità vuole, compirà in Germania, paese natale del Papa, con inizio a Monaco.

«Un bel momento», è il commento al colloquio di padre Federico Lombardi.Il colloquio si è svolto dopo che il Papa aveva concluso la settimana di esercizi spirituali con la curia, e di fatto è la sua ultima udienza a un capo di Stato, ma è difficile definirla udienza politica: Presidente e Pontefice hanno una lunga consuetudine di incontri, non solo di carattere istituzionale, che hanno cementato negli anni un rapporto di reciproca stima e cordialità, anche grazie ai concerti per gli anniversari del pontificato che il Presidente ha offerto al Papa, agli scambi di telefonate e messaggi augurali.

Il 4 febbraio la ambasciata d'Italia presso la Santa Sede ha offerto al Papa, nell'aula Paolo VI, un concerto per l'84.mo anniversario dei Patti Lateranensi. Quel giorno il Presidente, con voce commossa, accenno' al fatto che il concerto fosse un «simbolico pubblico commiato» dal Pontefice. Certo non immaginava che di lì a poco se ne sarebbero andati tutti e due. Benedetto XVI invece tese a sottolineare il fatto che «In questi sette anni ci siamo incontrati più volte e abbiamo condiviso esperienze e riflessioni».  

Oltre al rapporto di reciproca stima e cordialità il colloquio con la coppia presidenziale conferma la vicinanza di Joseph Ratzinger, primate d'Italia e vescovo di Roma, a questo Paese e a questa città.   Da Monaco Joseph Ratzinger partì quasi 31 anni, come arcivescovo, alla volta di Roma e della Congregazione per la dottrina della fede, e certo senza immaginare che non sarebbe più tornato in Patria.

Le note ufficiali di Vaticano e Quirinale parlano di «Gratitudine per la loro amicizia» e «i migliori auspici per il bene dell'Italia, in particolare in questi giorni e in questo tempo di scelte impegnative», ha detto il Papa al presidente Giorgio Napolitano e alla signora Clio.

Dal Quirinale viene invece la conferma della «forte emozione» del presidente per la `straordinaria dimensione e novità´ della scelta compiuta dal Pontefice'', scelta che per la quale, si ricorda, Napolitano aveva subito manifestato «rispetto e ammirazione».

 
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