Francesco tra i carcerati “Chi è più in alto deve essere al servizio degli altri”

28/03/2013 

Bergoglio la celebrazione del giovedì santo

BERGOGLIO LA CELEBRAZIONE DEL GIOVEDÌ SANTO. LA LAVANDA DEI PIEDI DEI GIOVANI CARCERATI

La liturgia della "Coena Domini" prevede la lavanda dei piedi che il pontefice farà a 12 ragazzi ospiti della casa circondariale tra i quali vi è una giovane musulmana

GIACOMO GALEAZZI
CASAL DEL MARMO

I fedeli fuori dal carcere minorile lo invocavano, ma Francesco ha concentrato ogni energia dietro le sbarre. Il momento della lavanda dei piedi nel carcere minorile di Casal del Marmo è stato ''impressionante'' per l'intensità e la profondità con il quale il papa ha vissuto questo gesto, osserva il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, commentando la messa celebrata nella cappella dell'Istituto carcerario minorile.

Padre Lombardi ha poi sottolineato anche lo sforzo fisico del settantasettenne papa che si è piegato con entrambe le ginocchia a terra per sei volte nel corso del rito, lavando, asciugando e baciando i piedi dei dodici giovani detenuti, alcuni di religione musulmana. Tra loro anche due ragazze.  

  ''Oggi è un giorno di amore e attenzione – ha detto padre Lombardi -. Quello compiuto dal Papa è stato un atto di servizio commovente, certamente il piu' forte di questa intensa giornata. Anche i ragazzi – ha poi aggiunto – apparivano coinvolti e anche loro commossi dallo sguardo pieno di amore del Papa''. I ragazzi del carcere minorile di Casal del Marmo hanno donato al Papa un crocifisso in legno e un inginocchiatoio, sempre in legno, realizzato da loro stessi nel laboratorio artigianale dell'ìistituto. Papa Francesco ha regalato uova e colombe pasquali a tutti. Il capo del dipartimento per la Giustizia minorile Caterina Chinnici ha regalato al Pontefice un libro su suo padre, il giudice Rocco Chinnici ucciso dalla mafia.

La visita di Francesco ''completa un percorso iniziato dal 2011 con papa Benedetto XVI'' che aveva visitato, nel dicembre 2011 il carcere di Rebibbia,  ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha voluto salutare papa Francesco nella biblioteca dell'Istituto penitenziario romano.

«Adesso faremo questa cerimonia di lavarci i piedi: è un segno. E io davvero sono disposto a servire, così dobbiamo fare l'uno all'altro. Penso che questo gesto è una carezza di Gesù».

Con parole molto semplici, Francesco ha spiegato la sua decisione di celebrare la sua prima «messa in Coena Domini» nella Cappella del carcere di Casal del Marmo, insieme a una cinquantina di ragazzi detenuti. A dodici di loro, tra i quali alcuni musulmani e due ragazze, il Pontefice ha lavato e baciato i piedi, compiendo, ha commentato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, «un gesto commovente e impegnativo, un meraviglioso atto di servizio». Bergoglio ha anche scherzato per far capire il senso della lavanda dei piedi a quei giovani: «non c'è che dobbiamo lavarci tutti i giorni i piedi l'uno con l'altro. Piuttosto, se alle volte sono arrabbiato con qualcuno debbo dirmi: `lascia perdere´, e fare invece qualcosa per lui».

Nella sua breve omelia, il Pontefice ha spiegato le parole del Vangelo con le quali è raccontato il gesto della lavanda dei piedi. «Questo – ha detto – è commovente: Gesù che lava i piedi. Pietro non capiva, rifiutava, ma Gesù gli ha spiegato: "Capite quello che ho fatto per voi". Mi chiamate maestro e Signore, fate bene, io lo sono. Vi ho dato un esempio perché anche voi facciate così. Pietro – ha sottolineato – non capiva ma Gesù ha spiegato il suo gesto. Dio ha fatto questo e spiega ai suoi discepoli che devono seguire il suo esempio».

«Se io che sono il Signore e il Maestro ho lavato i piedi ai discepoli – ha detto Bergoglio – anche voi dovrete fare altrettanto. È l'esempio del Signore. Tra noi quello che è più in alto deve essere al servizio degli altri. E questo è un segno: lavare i piedi significa dire: io sono al tuo servizio. Dobbiamo aiutarci», ha affermato il Pontefice. «Aiutarci l'un l'altro: questo è ciò che Gesù ci insegna».

«E questo – ha detto testualmente – è ciò che io faccio. E lo faccio di cuore perché è il mio dovere come prete e come vescovo. È un dovere che mi viene dal cuore. Amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi – ha chiesto Papa Francesco rivolto ai ragazzi – aiutateci sempre, e così aiutandoci ci faremo del bene. Ciascuno di noi pensi: sono disposto a servire, sono disposto ad aiutare l'altro? Questo segno è una carezza di Gesù che è venuto proprio per questo, per servire, per aiutarci». Nella palestra poi Papa Francesco ha voluto ringraziare i ragazzi di Casal del Marmo prima di lasciare il carcere minorile. «Le cose di oggi mi aiuteranno a essere umile servitore, come deve essere un vescovo», ha spiegato ai giovani. 

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