Le nuove guardie del Papa

5/05/2013 

La nuova Guardia Svizzera

LA NUOVA GUARDIA SVIZZERA

Lo storico corpo di soldati elvetici avrà 35 nuovi membri

REDAZIONE
ROMA

Sono pronte a «giurare di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice». Trentacinque nuove guardie svizzere domani pomeriggio saranno protagoniste della solenne cerimonia nel Cortile di San Damaso del Palazzo apostolico. Giureranno sulla nuova bandiera con lo stemma di Papa Francesco. Un rito antico per commemorare quanto accadde il 6 maggio del 1527 quando 147 soldati elvetici caddero in difesa del Papa durante il `Sacco di Roma´. Domani parteciperà all'evento anche il presidente della confederazione elvetica, Ueli Maurer, che in mattinata avrà un'udienza con il Papa, mentre in rappresentanza del pontefice ci sarà il Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu.

«Siamo testimoni di un momento molto bello per la Chiesa», ha detto oggi il comandante del Corpo, il colonnello Daniel Anrig. «Vedete quanta cordialità, gioia ed allegria c'è a San Pietro. Si vede che la fede c'è», ha sottolineato. Papa Francesco aveva voluto qualche giorno fa una rappresentanza della Guardia Svizzera alla Messa mattutina a Santa Marta e aveva detto loro: «La Chiesa vi vuole tanto bene» e «anch'io».

Le guardie svizzere si trovano con Papa Francesco di fronte ad un servizio un po' diverso. Abita a Santa Marta e quindi oltre al Palazzo apostolico, che comunque utilizza per gli incontri, debbono presidiare anche la Domus. Ma soprattutto è un Papa «che si muove verso la gente», dice il comandante. Anche se il servizio delle guardie, famose in tutto il mondo per i colori delle loro divise, resta come sempre «quello di bravi soldati, corretti, discreti e riservati», ci tiene a dire il loro Capo. Il comandante Anrig non conferma, ma neanche smentisce, le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi secondo le quali il Papa si sarebbe fermato a parlare con la guardia che era in servizio davanti alla sua stanza. Si dice che abbia offerto al militare una sedia e anche qualcosa da mangiare. Il comandante sorride ma preferisce non commentare.I nuovi alabardieri sono 28 di lingua tedesca, sei di lingua francese. Uno solo è di lingua italiana, viene da Losone nel Canton Ticino.

La guardia pontificia è da qualche tempo anche su Facebook. Nel periodo di passaggio da Benedetto XVI a Papa Francesco «c'è stata un'esplosione di contatti ma per quanto riguarda il reclutamento – dice con franchezza il comandante – ancora non vediamo il successo che speravamo».

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